C’è un nuovo grande telescopio nello Spazio: James Webb Space Telescope è il più grande e complesso mai costruito.
Lanciato sabato 25 dicembre dalla base europea di Kourou (Guyana Francese) con un Ariane 5, è destinato a sostituire Hubble, il primo e più famoso telescopio spaziale. Alla missione, nata dalla collaborazione fra Nasa, Agenzia Spaziale Europea e Agenzia spaziale canadese, l’Italia partecipa con un ruolo scientifico di primo piano, grazie all’Agenzia Spaziale Italiana e all’Istituto Nazionale di Astrofisica.
Il telescopio James Webb ha cominciato così il suo lungo viaggio, che in 29 giorni lo porterà a un milione e mezzo di chilometri dalla Terra, nel punto di Lagrange (L2), nel quale potrà lavorare indisturbato dall’influenza di Terra, Luna e Sole.
Lo specchio del telescopio James Webb ha un diametro di 6,5 metri (più del doppio di Hubble). Potrà raccogliere molta più luce di Hubble e questo renderà possibile osservare anche oggetti nati poco dopo il Big Bang.
Tutto ciò ovviamente grazie alla capacità del telescopio di scandagliare nell’infrarosso. L’espansione dell’Universo si può dire che ha “allungato” (scusate il gioco di parole) la lunghezza d’onda delle radiazioni emesse dalle stelle. I nostri occhi e i telescopi ottici non riescono a vedere le lunghezze d’onda più lunghe del rosso.
Il telescopio James Webb, invece, sarà in grado di osservare l’infrarosso vicino e lontano in modo da riuscire a captare i primi oggetti formatisi all’origine dell’Universo. Per poter osservare nell’infrarosso, il telescopio dovrà essere molto freddo e di conseguenza, nello spazio, verrà aperto un “ombrello” per ripararsi dalle radiazioni solari.
Valentina Lo Certo
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