In Italia i casi affetti da HIV sono in leggero calo: 3451 quelli individuati l’anno scorso. Lo rilevano i dati dell’Istituto Superiore della Sanità. Il rischio di contrazione della patologia resta ancora alto, soprattutto tra i giovani tra i 25 e i 29 anni. Infatti, secondo la dottoressa Barbara Suligoi, responsabile del Centro Operativo dell’Istituto Superiore della Sanità le nuove generazioni sarebbero meno prudenti sul rischio di contagio e meno consapevoli sul ruolo importante della prevenzione della patologia. Inoltre, oggi i social network influiscono ulteriormente sull’infezione in quanto offrono maggior possibilità agli sconosciuti di incontrarsi.
Ad essere colpiti dal Aids sono soprattutto i maschi: ben 8 casi su 10. Per quanto riguarda il gentil sesso, invece, si può dire che le donne sono più attente riducendo il rischio di contagio della patologia e inoltre gli esami sull’HIV che si fanno in gravidanza in qualche modo tengono sotto controllo la popolazione femminile sessualmente attiva. Il 1 dicembre è stata la Giornata Mondiale contro la Aids e Vanity Fair in quest’occasione ha cercato di rispondere con l’aiuto della dottoressa Suligoi, responsabile del Centro Operativo dell’Istituto Superiore della Sanità, alle domande più cercate sulla rete per chiarire i dubbi sulla patologia, sulla prevenzione, sulla cura e sulla trasmissione.
Katia Di Luna
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