Con 365 voti a favore e 13 contrari, la Camera dei Deputati si schiera dalla parte degli animali
Risale a qualche settimana fa l’approvazione definitiva del Codice dello Spettacolo (Legge Delega n. 4652), con cui, fra le altre cose, viene sancito il graduale superamento dell’utilizzo degli animali nei circhi e spettacoli itineranti. Il via libera per il riordino del settore dello Spettacolo è stato approvato alla Camera dei Deputati con 265 voti favorevoli e 13 contrari. Tuttavia, se da una parte è encomiabile che siano stati respinti numerosi emendamenti peggiorativi, come quelli presentati da alcuni esponenti della Lega Nord e Fratelli d’Italia, è da sottolineare anche l’ostruzionismo al tentativo di rendere maggiormente limitativa la legge, bocciando gli emendamenti proposti dal Movimento 5 Stelle, MdP e Sinistra Italiana.
La legge, pur presentando ancora un testo mutilo e per certi sensi ambiguo, consente all’Italia di allinearsi agli oltre 50 Paesi in cui è bandito, da anni, lo sfruttamento di animali nei circhi. Nonostante l’emanazione tardiva di un decreto a livello nazionale, da anni si è sempre più resa evidente la tendenza delle singole amministrazioni comunali ad adottare normative che, sebbene non potessero proibire la presenza degli animali nei circhi, ne limitavano la presenza.
Grande soddisfazione da parte dei gruppi animalisti, prima fra tutti la LAV (Lega Anti Vivisezione), che in un comunicato stampa parla di «un importante passo avanti verso la tutela degli animali e il rilancio a uno spettacolo davvero umano», assicurando anche di vigilare affinché tale provvedimento venga effettivamente applicato «senza scappatoie e con una data certa per la salvezza definitiva degli animali». Come ricorda Paola d’Amico nella sua analisi sul Corriere della Sera, tuttavia, “superamento” non significa “eliminazione” e la legge approvata a Montecitorio riconosce solo in modo confuso e incompleto il diritto alla libertà degli animali nei circhi. «Vigileremo perché il superamento sia effettivo e perché “graduale” non diventi pretesto per lasciar tutto com’è a tempo indeterminato» è stato il commento dell’on. Michela Vittoria Brambilla, fondatrice di Leidaa (Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente) e presidente del Movimento animalista. L’ex ministro, dunque, tiene alta l’attenzione sui punti più ambigui della legge, quelli stessi che potrebbero comportare il rischio di falle nella sua applicazione.
Infine, nonostante le numerose proteste del mondo circense, il prossimo passo si auspica essere l’approvazione di un decreto legislativo in cui vengano stabilite tempistiche e modalità per porre definitivamente fine allo sfruttamento degli animali per un mero fine commerciale e di intrattenimento.
Francesca Santi
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