Precedentemente all’inaugurazione e dopo 7 anni di esplorazioni, la giunta romana ha stabilito prezzi modici per garantire a tutti la possibilità di visitare l’area archeologica del Circo Massimo riaperta al pubblico. L’occasione è da considerarsi imperdibile, poiché includerà una visita guidata gratuita durante l’osservazione.
ROMA – Risale a pochi giorni fa la tanto attesa inaugurazione della zona archologica del Circus Maximus, la più grande struttura romana adibita agli spettacoli e alle corse di cavalli con le bighe, condotta dalla sindaca Virginia Raggi. Come riportato dall’ANSA, nel discorso introduttivo davanti ai giornalisti e ai turisti, la Raggi ha dichiarato: «È importante aver restituito alla città un’area così preziosa, che dal 2009 era oggetto di recupero. Tutti noi romani passandoci vicino ci chiedevamo: quando riaprirà? E oggi è un onore inaugurarla. Ringrazio chi ha reso possibile aprire quest’area archeologica».
Stando a quanto scrive Snap Italy, la sindaca ha svelato altri contenuti rilevanti: «Abbiamo ritenuto importante attenerci agli schemi dei prezzi già attivi per le altre aree monumentali, ma nello stesso tempo dare un biglietto che consentisse l’accesso a tutti». Infatti, il prezzo del biglietto d’ingresso per i non residenti sarà di 5 € (intero) e di 4 € (ridotto), mentre per i residenti sarà di 4 € ( intero) e di 3 € (ridotto). Per i più interessati, l’apertura dal 12 dicembre avverrà dalle ore 10 alle 16 sia sabato sia domenica, mentre dal lunedì al venerdì è consigliabile la prenotazione allo 060608. Un’altra informazione degna di nota riguarda il fatto che i turisti, se desiderosi di tuffarsi in una minuziosa descrizione di questo vetusto e celebre sito, potranno avvalersi gratuitamente di una visita guidata.
I lavori di restauro, protrattisi per ben 7 anni, hanno apportato alcuni mutamenti e, allo stesso tempo, hanno reso qualitativamente migliore il monumento nella sua globalità. L’ingresso odierno è da piazza di Porta Capena, nella quale è stata appositamente edificata una terrazza che fungerà da punto di raccolta. La Torre della Moletta, di origine medievale e che assunse questo nome perché appoggiata a un mulino, ha subito alcuni interventi di riqualificazione, ma sarà possibile salire fino in cima e ammirare il panorama grazie all’introduzione di una scala. All’entrata e centralmente, invece, saranno osservabili alcune zone destinate alle tabernae, le botteghe di un tempo poste sotto le arcate e adibite alla vendita di bevande e tessuti. Inoltre, circa un anno fa, la Sovraintendenza Capitolina aveva dato l’annuncio del ritrovamento di parti di un’altra straordinaria struttura, un secondo Arco di Tito dedicatogli per commemorare la distruzione di Gerusalemme.
Così, il Circo Massimo, costruito nel 600 a.C. e teatro di memorabili eventi storici tra cui il ratto delle Sabine, non può assolutamente essere paragonato ai nostri attuali stadi, specialmente perché sembra riuscisse ad ospitare un numero incredibile di spettatori. E, sebbene col passare dei secoli sia stato oggetto di numerose trasformazioni, i resti attuali riescono a trasmettere a chiunque vi acceda lo stesso fascino che gli attribuivano i Romani e, soprattutto, tanta curiosità.
Sara Santoro
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