Gol ed emozioni al cardiopalma in questo turno infrasettimanale di Serie A, l’ultimo del 2020. Ci si rivedrà in campo il prossimo 3 gennaio 2021.
L’ultima giornata di quest’anno ha visto trionfare il Milan ancora una volta: a pagarne le spese, al 92’, è la Lazio: recuperato lo svantaggio iniziale (2-0), pareggia con Luis Alberto e Immobile (che sbaglia anche un rigore), per poi capitolare nel finale a casa della zuccata vincente di Theo Hernandez. Di Rebic e Calhanoglu (su penalty) le altre due reti rossonere.
Vincono Roma e Sassuolo, rispettivamente contro Cagliari (3-2) e Sampdoria (2-3): partite sofferte, ma tre punti portati a casa con terzo e quarto posto assicurati. A pagarne dazio è il Napoli: solo un pareggio interno contro il fanalino di coda Torino (1-1).
Negli altri match serali, invece, convince subito il nuovo Genoa di mister Ballardini con un successo a La Spezia (1-2), mentre il Bologna acciuffa il pari interno contro l’Atalanta (2-2). Benevento corsaro a Udine: Caprari e Letizia dettano legge alla Dacia Arena, è 0-2.
Alle 18,30 si è giocata Verona–Inter, che ha visto i nerazzurri vincenti a spese dei padroni di casa con gol di Martinez e Skriniar (di Ilic il momentaneo 1-1 scagliero).
Nei due anticipi del martedì di Serie A, il Crotone centra la seconda vittoria in campionato battendo 2-1 il Parma, mentre crolla la Juventus nel sentito confronto con la Fiorentina: netto 0-3. Non sono mancate le proteste allo Stadium a causa di un presunto rigore non assegnato in favore dei bianconeri e di una mancata espulsione a Borja Valero, calciatore viola: in virtù di questi episodi, l’arbitro La Penna potrebbe essere squalificato per una giornata.
Di seguito, la redazione di Voci di Città analizza i migliori e i peggiori di questa quattordicesima giornata di Serie A.
TOP
Fiorentina: grande prestazione corale degli uomini capitanati dal tecnico Prandelli. Dedizione totale in una gara preannunciata come persa in partenza. Messa subito in discesa con la rete di Vlahovic, la partita viene condizionata dall’espulsione di Cuadrado. La qualità della Juventus esce fuori ma la Viola rimane comunque compatta e ben disposta in campo, con geometrie precise e buoni fraseggi, resistendo al pressing bianconero nel primo tempo per poi chiuderla con un uno-due terrificante a pochi minuti dalla fine. Altro risultato utile per i toscani, stavolta i tre punti in uno stadio prestigioso contro un avversario storico: che sia l’inizio di una nuova Serie A?
Theo Hernandez: è l’uomo in più di questo sorprendente Milan, che chiude il 2020 primeggiando davanti a squadre costruite per stare dove, attualmente, risiedono i rossoneri. Il terzino (con numeri da esterni d’attacco, gongola chi lo ha acquistato al fantacalcio) è cresciuto notevolmente con mister Pioli, curando soprattutto la fase difensiva. Ma sono le discese verso l’area di rigore avversaria il vero punto forte: imprendibile per tutti. Ed è diventato anche bravo di testa (oltre alla rete di stasera, aveva già fatto uno dei suoi due gol al Parma su sviluppo da calcio d’angolo). È stato autore di una prestazione più che positiva anche oggi, confermando il suo stato di grazia e la sua incisività in una gara di estrema importanza per il Milan, portata ancora a casa. Grazie anche al francese.
Hakimi: altra convincente prestazione per l’esterno marocchino. L’Inter vince una partita tosta a Verona: lui si “sveglia” e brucia gli avversari sulle fasce. Non lo prendono proprio. Fa assist in occasione del primo gol di Lautaro Martinez e fornisce il suo prezioso contributo a tutta la squadra, entrando sempre di più negli schemi dell’allenatore Conte. Con la sola Serie A da giocare, esclusa la Coppa Italia, Hakimi può essere davvero il valore aggiunto a lungo termine dei nerazzurri.
Benevento: lode a una squadra costruita con pochi spiccioli, acquistando calciatori di esperienza che fanno il loro e danno tutto, merito di una mentalità inculcata da mister Inzaghi. I campani, senza timore, se la giocano con tutti ai limit delle loro possibilità: a Udine hanno conquistato una vittoria preziosa grazie alle reti di Caprari, in continuo crescendo, e Letizia, ormai un punto fermo della difesa giallorossa. L’undici non ha paura di attaccare e gioca a testa alta: l’Udinese ha provato a reagire, ma non ha trovato la via del gol. Benevento più incisivo, più cattivo, più squadra. Di questo passo, la salvezza in Serie A non sarà un miraggio.
FLOP
Bonucci: male tutta la Juventus, ma il peggiore è proprio il capitano. Sbaglia le marcature ed ė troppo impreciso, De Ligt prova a mettere rimedio dove può anche agli errori del 19 bianconero. Chiede scusa ai tifosi con un post pubblicato su Facebook, ma fatto sta che tre punti pesanti sono stati persi. Poco lucido nei gol della Viola: non sale con i compagni in occasione della rete di Vlahovic, mantenendolo in gioco, e non chiude bene nelle altre due occasioni concretizzate dalla Fiorentina. Tutt’altro che propositivo anche in fase offensiva. Serata proprio no.
Centrocampo Parma: una squadra che non convince è certamente il Parma, sconfitta a Crotone per 2-1 dopo il ko interno con la Juventus e uno scialbo 0-0, sempre al Tardino, con il Cagliari. Il trio Sohm-Kurtic-Hernani non recupera i palloni, anzi: troppi quelli persi, favorendo la manovra dei calabresi, che non si fanno pregare e puniscono la difesa. In particolare, è il giovane Sohm a perdere la bussola più e più volte, ma gli altri due non sono esenti da colpe. Non incide neanche il subentrato Cyprien, il quale, oltre a prendere il giallo, è inesistente. Se la linea mediana non funziona, non si crea davanti e si soffre dietro. C’è bisogno di una scossa per iniziare il nuovo anno con un piglio diverso, magari con un centrocampista di sostanza che detti i ritmi di gioco. Altrimenti sarà dura.
Napoli: ci si aspettava di più dalla squadra capitanata dal tecnico Gattuso. La reazione attesa dopo le sconfitte con Inter e Lazio non è arrivata, solo 1-1 contro il Torino. Partenopei impacciati, manovre troppo macchinose e poca convinzione sotto porta. Il capitano Insigne evita la figuraccia allo stadio Maradona: se si vuole puntare ai primi quattro posti, queste sono partite da vincere senza esitare. Alcune carte giocate dal mister ex Milan sono forzate (inserire Lozano subentrante da poco da un infortunio) o addirittura “innovative” (esordio di Llorente), complici i vari infortuni, però si auspicava decisamente a un altro gioco, al di là del risultato. Chiusura amara di questo 2020 in Serie A.
Gasperini (Atalanta): il tecnico bergamasco sbaglia i cambi. Vince 0-2 nel primo tempo e toglie Ilicic, in un eccellente stato di forma fisica. La troppa scelta è un’arma a doppio taglio: la squadra si disunisce dopo l’uscita dello sloveno, perde le sue geometrie e spiana la strada al Bologna per la rimonta finale. Sono decisamente due punti persi visti gli stop di Napoli e Juventus. Il tecnico della Dea dovrà dare un’identità ben precisa alla squadra che scenderà in campo per il nuovo anno, visto che fare diverse sostituzioni (magari in modo eccessivamente prematuro) compromette la gara e non la semplifica.
Gabriele Paratore
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