La regular season NBA inizia subito col botto. Il primo match in vetrina è l’attesissimo duello tra i Brooklyn Nets di Kevin Durant e Kyrie Irving, considerati da molti i favoriti per la vittoria dell’anello o comunque il pericolo numero uno per i campioni in carica dei Los Angeles Lakers, e i Golden State Warriors di Stephen Curry, che devono fare ancora a meno di Klay Thompson, infortunatosi al tendine d’Achille poco più di un mese fa e costretto a saltare tutta la stagione 2020-2021 dopo aver già guardato da casa tutta l’annata scorsa.
I padroni di casa dei Nets, sulla cui panchina debutta l’head coach Steve Nash, due volte MVP della regular season NBA da giocatore con la maglia dei Phoenix Suns, guidati dal suo attuale assistant coach Mike D’Antoni, schierano per la prima volta in campo insieme Durant e Irving: il primo, infatti, non scendeva in campo dal 10 giugno 2019, in occasione della gara-5 delle NBA Finals tra i Golden State Warriors e i Toronto Raptors, match nel quale riportò la rottura del tendine d’Achille e fu costretto a saltare tutta la stagione 2019-2020, la prima in quel di Brooklyn.
KD torna in campo proprio contro i suoi ex Warriors, con cui ha vinto due titoli NBA e altrettanti MVP delle Finals in tre anni, e impiega pochissimo tempo a far ricredere anche i più scettici circa le sue condizioni fisiche. Il suo inizio, infatti, è da applausi e in appena 25’ di gioco l’ex di turno mette a referto ben 22 punti, 5 rimbalzi, 3 assist, 3 palle rubate e una stoppata col 44% dal campo (7/16) e il 50% da dietro l’arco (1/2), risultando letteralmente devastante in attacco e non dando affatto l’impressione di essere stato lontano dal parquet per circa un anno e mezzo.
Al resto ci pensa Kyrie Irving, altro protagonista attesissimo della serata: reduce da una stagione in chiaroscuro, in cui è sceso in campo in appena 20 gare a causa di numerosi infortuni, l’ex point guard di Cleveland e Boston si rende autore di una prova straordinaria, incantando a suon di giocate d’alta scuola e mettendo in mostra il meglio del suo repertorio. Per lui 26 punti (miglior scorer della serata), 4 rimbalzi e altrettanti assist col 62.5% al tiro (10/16) e il 57% dalla lunga distanza (4/7).
In uscita dalla panchina, invece, si fa valere Caris LeVert, autore di 20 punti, 9 rimbalzi, 5 assist, 2 palle recuperate e una stoppata col 60% da tre (3/5), mentre Joe Harris chiude con 10 punti, 7 rimbalzi, 2 assist e una stoppata col 50% dal campo (4/8) e il 40% da dietro l’arco (2/5) e DeAndre Jordan e Jarrett Allen aggiungono 4 punti e 11 rimbalzi col 67% al tiro (2/3) e 8 punti, 7 rimbalzi, 2 assist, un recupero e 2 stoppate col 67% dal campo (2/3).
KEVIN. DURANT. pic.twitter.com/FL7dCSwig1
— Brooklyn Nets (@BrooklynNets) December 23, 2020
I Nets dominano in lungo e in largo e chiudono il primo quarto sul +15 (40-25), dando sempre l’impressione di essere in controllo e non concedendo nulla di rilevante ai Warriors. Il risultato finale (125-99) è una mazzata per i californiani, che vivono una serata da dimenticare. Non ci si aspettava di certo una Golden State in forma smagliante al cospetto di una Brooklyn intenzionata a stupire sin da subito, ma il fatto che i Warriors subiscano sin dalle prime battute senza mai reagire seriamente è il primo vero campanello d’allarme di una stagione che si preannuncia molto complicata per i Dubs.
Una delle poche note liete della serata per i Warriors è il debutto in NBA per il rookie James Wiseman (il più giovane starter di Golden State nella prima partita stagionale dal 1970-1971), che fa registrare 19 punti, 6 rimbalzi e 2 palle rubate col 54% al tiro (7/13) e il 100% da dietro l’arco (1/1) in poco più di 24’, mentre Stephen Curry chiude con una doppia doppia da 20 punti, 4 rimbalzi, 10 assist e 2 recuperi. Perso Thompson, si attende il ritorno in campo di Draymond Green per offrire maggiori opzioni agli uomini di Kerr.
Brooklyn vive per lo più di isolamenti delle sue stelle, apparse al meglio della propria condizione. Inevitabile che nell’opening night siano Durant e Irving a prendersi la scena, ma il resto della squadra non sfigura affatto e i Nets appaiono ben messi in campo e organizzati nella maniera migliore per far convivere i due fuoriclasse e i tanti altri ragazzi di talento a disposizione di Steve Nash. Golden State, dal canto suo, palesa evidenti difficoltà, soprattutto nella metà campo difensiva, e ha ben poche armi per sopperire allo strapotere dei Nets.
La seconda gara di cartello della notte è il derby di Los Angeles tra i Clippers e i detentori dell’anello dei Lakers. Come lo scorso anno, il primo confronto stagionale tra le due rivali sorride ai primi, che si impongono sui rinnovati gialloviola per 116-109 allo Staples Center. Reduci da una stagione a dir poco deludente, culminata con l’eliminazione al secondo turno dei playoff per mano dei Denver Nuggets dopo grandi proclami di riscatto per una squadra che ha sempre vissuto all’ombra dei Lakers, i Clippers hanno perso Montrezl Harrell, passato proprio ai gialloviola e autore di una doppia doppia da 17 punti e 10 rimbalzi contro la sua ex squadra, ma hanno confermato in blocco i punti fermi della squadra.
Su tutti, le due stelle Kawhi Leonard e Paul George, che si aggiudicano il confronto diretto con LeBron James e Anthony Davis: il primo mette a referto 26 punti, 2 rimbalzi, 3 assist e 2 palle rubate col 38.5% dal campo (10/26), mentre il secondo – protagonista di un 2019-2020 in chiaroscuro – è il Man of the Match indiscusso e chiude con la bellezza di 33 punti, 6 rimbalzi, 3 assist e una palla recuperata col 72% al tiro (13/18) e il 62.5% da tre (5/8).
Bene anche il nuovo arrivato Serge Ibaka, autore di 15 punti, 6 rimbalzi e una stoppata col 71% dal campo (5/7) e il 67% dalla lunga distanza (2/3), e i confermati Beverley e Lou Williams, che mettono a referto rispettivamente 10 punti, 6 rimbalzi e 3 assist col 44% al tiro (4/9) e il 40% da tre (2/5) e 11 punti, 2 rimbalzi e 3 assist col 44% dal campo (4/9) e il 50% da dietro l’arco (2/4) in 26’ in uscita dalla panchina.
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I Clippers – quest’anno guidati da Tyronn Lue, già campione NBA coi Cleveland Cavaliers nel 2016 e chiamato a sostituire Doc Rivers – partono alla grande e dopo il primo quarto sono già avanti di 20 punti (39-19). Nonostante un secondo quarto dominato dai Lakers, che rifilano ai propri rivali cittadini un parziale di 35-17 e si portano alla pausa lunga sotto di soli due punti (56-54), George e compagni riescono a gestire e a incrementare il vantaggio negli ultimi due quarti, centrando così la terza vittoria negli ultimi cinque derby disputati tra l’anno scorso e quest’anno.
Tra le file dei Lakers, non brilla la coppia che ha fatto le fortune dei gialloviola lo scorso anno, con LeBron James che si ferma a quota 22 punti, 5 rimbalzi e altrettanti assist col 41% al tiro (7/17) e il 37.5% da tre (3/8) e Anthony Davis che non va oltre 18 punti, 7 rimbalzi e 2 assist col 53% dal campo (8/15). Kyle Kuzma, fresco di rinnovo contrattuale, mette a segno 15 punti in uscita dalla panchina, mentre Dennis Schröder sfiora la tripla doppia: per lui 14 punti, 12 rimbalzi e 8 assist col 40% dalla lunga distanza (2/5).
Di seguito il tabellino delle prime due partite della regular season NBA 2020-2021 e il programma dettagliato delle gare che si disputeranno questa notte.
Leader punti: Irving (26) – Curry (20)
Leader rimbalzi: Jordan (11) – Chriss (8)
Leader assist: LeVert (5) – Curry (10)
Leader recuperi: Durant (3) – Curry, Wiseman (2)
Leader stoppate: Allen (2) – Oubre jr., Toscano-Anderson (2)
Percentuale dal campo: 45.7% (42/92) – 37.4% (37/99)
Percentuale da dietro l’arco: 42.9% (15/35) – 30.3% (10/33)
Percentuale ai liberi: 81.2% (26/32) – 65.2% (15/23)
Rimbalzi: 57 – 47
Assist: 24 – 26
Recuperi: 11 – 6
Stoppate: 7 – 6
Palle perse: 20 – 18
Punti da palle perse: 23 – 19
Leader punti: James (22) – George (33)
Leader rimbalzi: Schröder (12) – George, Batum, Beverley, Ibaka, Zubac (6)
Leader assist: Schröder (8) – Batum (6)
Leader recuperi: Caldwell-Pope (2) – Leonard, Batum, Kennard, Patterson (2)
Leader stoppate: Caldwell-Pope, Harrell (1) – Ibaka, Zubac, Kennard (1)
Percentuale dal campo: 46.9% (38/81) – 47.3% (44/93)
Percentuale da dietro l’arco: 31% (9/29) – 35% (14/40)
Percentuale ai liberi: 77.4% (24/31) – 73.7% (14/19)
Rimbalzi: 45 – 40
Assist: 22 – 22
Recuperi: 4 – 10
Stoppate: 2 – 3
Palle perse: 19 – 16
Punti da palle perse: 19 – 16
1:00 – Cleveland Cavaliers vs. Charlotte Hornets
Indiana Pacers vs. New York Knicks
Orlando Magic vs. Miami Heat
Philadelphia Sixers vs. Washington Wizards
1:30 – Boston Celtics vs. Milwaukee Bucks
Toronto Raptors vs. New Orleans Pelicans
2:00 – Chicago Bulls vs. Atlanta Hawks
Houston Rockets vs. Oklahoma City Thunder
Memphis Grizzlies vs. San Antonio Spurs
Minnesota Timberwolves vs. Detroit Pistons
3:00 – Denver Nuggets vs. Sacramento Kings
4:00 – Portland Trail Blazers vs. Utah Jazz
4:30 – Phoenix Suns vs. Dallas Mavericks
Dennis Izzo
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Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Nel 2016 consegue il diploma scientifico e in seguito si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
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