“Nessun dorma”, è proprio il caso di dirlo, canterebbe Luciano Pavarotti per annunciare l’inizio della nuova stagione NBA. L’attesa è davvero finita: riparte il più grande spettacolo del mondo (della pallacanestro). E, come inizio, non potevamo chiedere di meglio. Pronti, partenza, via, subito due incontri da star incollati alla tv, o al pc, fino al sorgere del sole (per noi che abitiamo da questa parte dell’oceano).
Ma ne è valsa sicuramente la pena. D’altronde, l’inizio di una nuova stagione sportiva è come il primo giorno di scuola. Nelle ultime settimane d’estate inizi già a sentirne la mancanza e poi, tutto d’un tratto, quando si avvicina l’inizio, ti assale quella voglia di tornare tra i banchi con i tuoi amici per scoprire se i primi della classe – i Denver Nuggets – resteranno tali o se qualcuno prenderà il loro posto. Per sapere se i “prof” – LeBron, Curry, Jokic, ecc. – saranno gli stessi degli anni passati o se ci sarà qualche new entry – per esempio, Victor Wembanyama.
Giusto il tempo di porsi queste domanda ed ecco che, finalmente, all’1:30 della notte tra il 24 e il 25 ottobre (anziché la campanella) torna a suonare la sirena. Le squadre sono pronte a fare il proprio ritorno sul parquet. Il bentornato è a cura di Denver Nuggets e Los Angeles Lakers. A seguire, tocca a Golden State Warriors e Phoenix Suns.
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Apre ufficialmente le danze di questa nuova stagione NBA, come detto, la sfida tra i campioni in carica dei Denver Nuggets e i Los Angeles Lakers di LeBron James. Prima dell’incontro, come consuetudine di ogni nuovo campionato, la cerimonia di consegna degli anelli ai giocatori che hanno trionfato nella passata stagione.
Una volta alzata la “palla a due”, Nikola Jokic e compagni ricominciano da dove avevano lasciato con un primo quarto entusiasmante – chiuso sul punteggio di 34-20 – e determinante ai fini del risultato conclusivo. Nel secondo quarto, i Lakers provano a ridurre le distanze con Anthony Davis che finisce il primo tempo con ben 17 punti personali all’attivo (anche se, nella ripresa, non metterà più a referto alcun canestro). Nonostante lo sforzo losangelino, si va all’intervallo con il tabellone che dice 63-54.
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Nel secondo tempo, la partita si caratterizza di continui parziali, da una parte all’altra, con il punteggio che come una molla si accorcia e si dilata in base alle folate delle due squadre. Ad inizio terzo quarto, Los Angeles prova ad avvicinarsi a Denver che ritorna in campo non con la giusta concentrazione. Nelle file dei Lakers, oltre al solito LeBron James che inizia la sua 21ª stagione in NBA con 21 punti, 8 rimbalzi e 5 assist, da sottolineare la prova anche del neo-arrivato Taurean Prince che chiuderà l’incontro con 18 punti. Tuttavia, nonostante il grande sforzo perpetrato dalla formazione di Darvin Ham, si arriva al quarto ed ultimo quarto con i Nuggets avanti per 87-80.
Nel quarto quarto, spinti dai quasi 20 mila della Ball Arena, i campioni in carica di Denver spingono nuovamente il piede sull’acceleratore collezionando triple e giocate spettacolari. A prendersi tutti i riflettori, neanche a dirlo, un Nikola Jokic (non tiratissimo fisicamente) ma dominante già alla prima partita chiusa con una tripla doppia da 29 punti, 13 rimbalzi e 11 assist. A fare da “supporting cast” al giocatore serbo, un gasatissimo Jamal Murray che piazza 21 punti totali. Uno in più dell’ottimo compagno di squadra Kentavious Caldwell–Pope che chiuderà il match con 20 punti. Al suono dell’ultima sirena, il punteggio dice 119–107 a favore dei campioni in carica dei Denver Nuggets che ripartono subito forte. I Los Angeles Lakers sono rimandati al prossimo appuntamento.
A chiudere l’Opening Night della nuova stagione NBA, tocca alla più equilibrata sfida tra i Golden State Warriors e i Phoenix Suns: due team, anche se ancora è presto dirlo, deputati a far parte di quel ristretto cerchio di squadre favorite per la vittoria finale. Inoltre, si tratta di un incrocio tra “ex” con Chris Paul – nuovo giocatore dei Warriors – che affronta subito la sua vecchia squadra e, d’altro canto, con Kevin Durant che ritorna al Chase Center da giocatore dei Suns.
Partenza subito forte per le due squadre che, dopo uno spettacolo più che apprezzabile, chiudono il primo quarto in perfetto equilibrio sul punteggio di 28-28. Nel secondo quarto, vengono fuori i Phoenix Suns che, dal 38-38, piazzano un parziale di 8-23 – che porta le firme di un ispirato Devin Booker (21 punti per lui nel solo primo tempo) e Kevin Durant – che permette alla formazione di Frank Vogel di andare all’intervallo in vantaggio per 46-61.
Al ritorno in campo, nel terzo quarto (territorio per antonomasia dei Golden State), i Warriors si mettono a lavoro e con il solito Stephen Curry cominciano a ricucire lo svantaggio fino a quando, addirittura, sorpassano gli avversari odierni. Il terzo parziale, infatti, si chiude con il punteggio che dice 86-80 a favore della squadra allenata da Steve Kerr.
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Nel quarto e ultimo quarto, i padroni di casa provano a conservare il vantaggio con i canestri di Curry (27 punti totali e letteralmente l’ultimo a mollare) ma i compagni non gli danno una grossa mano. Klay Thompson, infatti, chiude con 15 punti e un 6 su 18 dal campo. Vicina alla doppia-doppia, la prima prestazione in maglia Warriors per Chris Paul che mette a referto 14 punti, 6 rimbalzi e 9 assist. Particolarmente sottotono, invece, un Andrew Wiggins da appena 10 punti.
Per ricucire il distacco, invece, i Phoenix Suns si affidano nuovamente ad un “on fire” Devin Booker che chiuderà la sua partita da miglior marcatore con 32 punti, 6 rimbalzi e 8 assist. Alla guardia dei Suns, si aggiungono un buon Kevin Durant da 18 punti e 10 rimbalzi ma, soprattutto, due ottimi Josh Okogie (17 punti) e Jusuf Nurkic (14 punti e 14 rimbalzi). L’ultimo canestro della partita, su assist di Booker, è proprio del centro bosniaco che mette a segno il tiro del definitivo 104-108 a favore dei Suns che iniziano la propria stagione con una vittoria prestigiosa sul campo dei Golden State Warriors.
Fonte Foto in Evidenza: Denver Nuggets/Phoenix Suns Twitter
Giuseppe Rosario Tosto
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Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali). Fin da piccolissimo è appassionato di sport e giornalismo.
Simpatiche, si fa per dire, le scene di quando da piccolo si sedeva nel bar del padre e leggeva la Gazzetta dello Sport “come quelli grandi”.
Entrato a far parte di Voci di Città, prima, come tirocinante universitario e, poi, come scrittore nella redazione generalista e sportiva, con il passare del tempo è diventato coordinatore sia della redazione sportiva che di quella generale. Allo stesso tempo, al termine di ogni giornata di campionato, cura la rubrica settimanale “Serie A, top&flop” e si occupa di Calciomercato, Tennis e NBA. Inoltre, scrive riguardo anche le breaking news che concernono i temi più svariati: dallo sport all’attualità, dalla politica alle (ahimè) guerre passando per le storie più importanti e centrali del momento.
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