L’incertezza regna sovrana nei playoff NBA e numerosi pronostici sono stati già rovesciati. Dallo sweep riservato dai Boston Celtics ai Brooklyn Nets (4-0) alla rimonta dei Dallas Mavericks ai danni degli Utah Jazz (da 2-1 per questi ultimi a 4-2 per i texani), le sorprese sono all’ordine del giorno in questo primo turno di playoff ancora in corso. Si è qualifica alle semifinali di Conference a Ovesy anche Phoenix, la miglior squadra della regular season. I Suns sbancano New Orleans (115-109) e superano l’ostacolo Pelicans. Al prossimo turno troveranno i Dallas Mavericks.
The @Suns advance to the Western Conference Semifinals!#NBAPlayoffs presented by Google Pixel pic.twitter.com/9oCpixG8YW
— NBA (@NBA) April 29, 2022
Molti addetti ai lavori si aspettavano un percorso ben più agevole per i Suns, che hanno rischiato di pareggiare la serie e giocarsi tutto in gara-7 al cospetto dei giovani e arrembanti Pelicans. Un’eventualità scongiurata dalla classe cristallina di Chris Paul. A 37 anni, da compiere il prossimo 6 maggio, The Point God si è caricato la squadra sulle spalle, salendo in cattedra nel momento della verità.
Non certo una novità per chi, come lui, è abituato a fare la differenza e a stupire la platea a suon di giocate d’alta scuola. Con Devin Booker non al top dopo l’infortunio che lo ha tenuto fuori per tre gare nella serie, CP3 aveva il tutt’altro che semplice compito di salire ulteriormente di livello e archiviare la pratica Pelicans. Un traguardo centrato con disarmante leggerezza e imbarazzante facilità dal classe ‘85, che ha riscritto ancora una volta la storia.
CHRIS PAUL YOU ARE PERFECT! pic.twitter.com/xG2PnM4I8c
— Phoenix Suns (@Suns) April 29, 2022
Per lui, infatti, una prestazione perfetta, in tutti i sensi. 33 punti, 5 rimbalzi, 8 assist e una palla recuperata sono numeri che basterebbero e avanzerebbero per soddisfare coloro che si aspettavano da lui una prova dominante. La vera ciliegina sulla torta, però, è il fatto che Paul sia riuscito a far registrare cifre del genere senza sbagliare nemmeno un tiro. 14/14 dal campo, 13/13 da due, 1/1 da tre e 4/4 ai liberi. Si tratta del maggior numero di tiri a bersaglio e punti totali senza nemmeno un errore nella storia dei playoff.
Un capolavoro a tratti impossibile anche in un videogioco, figurarsi in una partita vera e propria, peraltro da dentro o fuori. Del resto, è proprio a New Orleans che CP3 ha avuto modo di farsi conoscere in NBA e diventare in breve tempo uno dei playmaker più efficaci e spettacolari che la storia della pallacanestro a stelle e strisce (e, dunque, mondiale) ricordi.
Chris Paul close out game:
— Perfect from the field
— Perfect from three
— Perfect from the line
— Most playoff points ever without missing
— Most playoff field goals ever without missingPOINT. GOD. pic.twitter.com/oQuu6WGfSA
— StatMuse (@statmuse) April 29, 2022
Dal 2005 al 2011, infatti, Paul ha indossato la maglia dei New Orleans Hornets, che oggi si chiamano Pelicans, vincendo due volte la classifica degli assist (2008, 2009) e risultando in tre occasioni il leader delle palle rubate (2008, 2009, 2011). Per lui anche quattro convocazioni consecutive all’All-Star Game dal 2008 al 2011 e un premio di Rookie dell’anno nel 2006.
Da New Orleans a New Orleans, sono passati più di dieci anni e nel frattempo CP3 indossa la maglia dei Suns, dopo aver già militato tra le file di Los Angeles Clippers (2011-2017), Houston Rockets (2017-2019) e Oklahoma City Thunder (2019-2020). La classe, il talento e la personalità, però, sono sempre presenti allo stesso modo.
https://twitter.com/thescore/status/1519860312995942400?s=21&t=p8h4HQi9-8_ODztWlP3LlA
Il 29 aprile 2008, The Point God archiviò la pratica Dallas Mavericks al primo turno dei primi playoff della sua carriera con una tripla doppia da 24 punti, 11 rimbalzi e 15 assist e 2 recuperi col 53% dal campo (10/19) e il 67% da dietro l’arco (2/3) proprio in quel di New Orleans. Esattamente quattordici anni dopo, l’arena della principale città della Louisiana applaude ancora una prestazione leggendaria di un fuoriclasse senza tempo che proprio non vuole saperne di andare in pensione.
I numerosi infortuni, spesso e volentieri gravi, e le critiche, talvolta pesantissime, avrebbero potuto abbattere chiunque, non certo uno del calibro di Chris Paul, che ha sempre trasformato le sue debolezze in punti di forza. Il 15 novembre 2002, il suo amato nonno Nathaniel Jones morì a 61 anni in seguito a un agguato e lui, all’epoca al college alla Wake Forest University, in Carolina del Nord, nella prima partita dopo il tragico evento segnò 61 punti per omaggiare la memoria del nonno, sbagliando volutamente, a partita ampiamente chiusa, un tiro libero supplementare che lo avrebbe portato a quota 62.
https://twitter.com/dimeuproxx/status/1519860116576784385?s=21&t=p8h4HQi9-8_ODztWlP3LlA
Già allora, ad appena 17 anni, aveva la scorza dura e non voleva mai arrendersi. La sua è una storia speciale, dentro e fuori dal campo. Nell’era delle superstar ossessionate dalla vittoria e dalle statistiche, Paul è ormai l’ultimo playmaker vecchio stampo che persegue i suoi obiettivi e raggiunge traguardi da incorniciare senza ricercarli a tutti i costi.
Come Re Mida, il nativo di Winston-Salem trasforma in oro tutto ciò che tocca. Quest’anno è diventato il primo giocatore della storia a trascinare ben quattro squadre al record di franchigia: New Orleans Hornets nel 2007-2008 (56-26), Los Angeles Clippers nel 2013-2014 (57-25), Houston Rockets nel 2017-2018 (65-17) e, appunto, Phoenix Suns in questa stagione (63-19).
We're rating CP's performance tonight a 10/10. pic.twitter.com/Xxp2qBGSH4
— Phoenix Suns (@Suns) April 29, 2022
Passione, divertimento e professionalità sono i capisaldi del suo modo di vivere la vita e la carriera. Grazie al suo sconfinato talento e, soprattutto, alla sua intelligenza, CP3 spiega ancora pallacanestro a quasi 37 anni e insegue il suo primo anello. Dopo le Finals dell’anno scorso, perse coi Milwaukee Bucks, i Suns sono pronti a riprovarci. Non sarà semplice, ma non ditelo a Chris Paul. Lui le difficoltà le dribbla come fa con chiunque provi a sbarrargli la strada del canestro.
Dennis Izzo
Fonte foto in evidenza: Profilo Twitter NBA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Nel 2016 consegue il diploma scientifico e in seguito si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
“Se c’è un libro che vuoi leggere, ma non è stato ancora scritto, allora devi scriverlo.”