Al ridosso del Natale, dove l’NBA ci regalerà ben 5 affascinanti match, la situazione vede ancora i Toronto Raptors primi ad Est e i Denver Nuggets primi ad Ovest. I canadesi, come sappiamo, non sono assolutamente una sorpresa, vista la profondità del roster che ha sempre garantito un ruolo da protagonista a Kyle Lowry e compagni. Dall’altra parte, invece, i ragazzi del Colorado guardano tutti dall’alto a discapito dei pronostici di inizio stagione. Da Denver ci si aspettava una stagione di svolta, ma sembrava impossibile potessero esprimere un basket da primo posto ad Ovest, dove il livello è obiettivamente più alto.
Coach Michael Malone può contare su un Nikola Jokic sempre più leader dei Nuggets. Il Serbo sta dimostrando di essere uno dei migliori lunghi passatori degli ultimi 15 anni: gran visione di gioco, dall’alto dei suoi 2,13 m riesce a trovare i compagni smarcati che tagliano a canestro o si fanno trovare all’angolo per piazzare una tripla. Jokic sta viaggiando a 18,2 punti con 10 rimbalzi e 7,3 assist di media e insieme a Jamal Murray è il protagonista di questo avvio di stagione strepitoso nella Mile-High City.
Dei Raptors ne abbiamo parlato spesso durante questo inizio stagione: merito del salto di qualità non indifferente fatto con l’arrivo di Kawhi Leonard che, probabilmente, è il miglior giocatore sui due lati del campo dell’NBA. Inoltre la profondità del roster, consente a coach Nick Kurse e staff di poter far rifiatare a turno i giocatori principali della squadra.
A fare da outsider alle due capolista troviamo ad Est i Milwaukee Bucks con Giannis Antetokounmpo che al momento si trova testa e spalle sopra tutti nella corsa al premio MVP, mentre ad Ovest troviamo gli Oklahoma City Thunder di un fenomenale Paul George. L’ex Indiana sembra essere tornato ai fasti di un tempo e sta piazzando numeri da top 5 nella lega: 26,1 punti con 8,1 rimbalzi e 4,5 assistenze a partita, accompagnato da Russell Westbrook in tripla doppia di media nel tentativo di chiudere un’altra stagione storica a livello personale.
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Dietro i Bucks, ad inseguire vi sono: Philadelphia 76ers (benissimo tra le mura amiche, male fuori casa), Indiana Pacers e Boston Celtics (entrambe ridimensionate dopo un filotto di vittorie), Charlotte Hornets, Detroit Pistons e Miami Heat che con ogni probabilità si giocheranno tutta la stagione i posti 6-8 della classifica. Attenzione ai Brooklyn Nets che tra le “piccole” della Eastern Conference sembrano quelli che esprimono il miglior basket e potrebbero essere una sorpresa in un eventuale risalita verso la zona playoff. Deludenti invece i Washington Wizards. Ottima vetrina per i rookie le piazze di New York, Atlanta, Chicago e Cleveland, viste le basse aspettative delle squadre per la stagione in corso.
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Alle spalle di OKC troviamo i Golden State Warriors. I campioni in carica non riescono a trovare molta continuità ma restano comunque i favoriti. Impossibile, poi, non parlare delle due squadre di Los Angeles che vantano il medesimo record (19-13). A chiudere le posizioni utili per i playoff NBA: Portland TrailBlazers, Houston Rockets (in risalita, trascinati da uno straripante James Harden) e i temibili giovani dei Sacramento Kings. Fuori dalle zone che contano, momentaneamente, troviamo le delusioni più grandi di questo avvio di stagione, ovvero: San Antonio Spurs che nonostante il record positivo di 18-16 appaiono lontani dalla brillantezza degli anni passati, Utah Jazz (chiamati ad una stagione di svolta stile Denver), New Orleans Pelicans e Minnesota Timberwolves (unica nota lieta di questi ultimi il ritrovatissimo Derrick Rose).
Dario Consoli
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