Dopo lo splendido fine settimana del Mugello, la MotoGP replica l’appuntamento 7 giorni dopo al Montmelò in quel di Barcellona.
Dopo le conferme dei piloti Aprilia, arriva anche il tanto e atteso rinnovo di Fabio Quartararo con Yamaha. Il francese prosegue con la casa di Iwata per un altro biennio, a fronte di un cospicuo compenso. Il campione del mondo nelle ultime settimane era stato accostato ad Honda, così come Joan Mir.
Restando in casa Honda: operazione andata a buon fine per Marc Márquez. A sostituzione dell’otto volte campione del mondo interviene il collaudatore HRC Stefan Bradl.
Qualifiche catalane comandate dal padrone di casa Aleix Espargaró. I suoi risultati quest’anno non fanno quasi più notizia, impressionanti. Il fenomeno della casa di Noale si aggiudica la pole position, siglando il record all-time del circuito. In seconda posizione, per una manciata di millesimi, un gran Pecco Bagnaia. Chiude la prima fila Fabio Quartararo.
In seconda fila troviamo tre Ducati e sono quelle di Zarco, Di Giannantonio e Martín. Chiudono la top ten della griglia di partenza Rins, Viñales, Marini e Pol Espargaró. Dalle retrovie, sorprendentemente, Enea Bastianini (14°) e Joan Mir (17°). Parte ultimo Alex Márquez a causa di una brutta caduta nelle FP4 che lo ha costretto a saltare la sessione di qualifica.
Le gare cominciano con una sorprendente Moto3: dominio di Izan Guevara; Foggia fuori per un problema tecnico. Secondo il rookie sedicenne David Muñoz, terzo Tatsuki Suzuki. In Moto2 l’americano Joe Roberts butta via la vittoria in solitaria, ruzzolando nella ghiaia. Ne approfitta il talento nostrano Celestino Vietti, che torna a vincere in grande stile con un sorpasso all’ultimo giro ai danni di Canet; terzo Fernández.
La MotoGP dà il via alle consuete ore 14.00, cominciano i 24 giri del Montmelò.
Ottimo spunto di Fabio Quartararo, accompagnato da Aleix Espargaró. Alla prima curva è già tragedia: Takaaki Nakagami fa strike. Il giapponese dell’HRC perde il controllo della sua moto e, col corpo, carambola pericolosamente prima su Pecco Bagnaia e poi su Rins, stendendoli. Tragedia sfiorata, ma profondo rammarico per Pecco.
Qualche curva dopo, sempre nel corso del primo giro, cade Pol Espargaró, successivamente accompagnato da Marco Bezzecchi. Un’ecatombe sportiva nelle fasi iniziali di gara.
In testa alla corsa Quartararo prende il largo, staccando notevolmente i suoi inseguitori Espargaró e Martín. In quarta posizione Zarco, con Joan Mir alle calcagna. Il maiorchino, graziato anche dalle numerose cadute, compie 12 passi avanti rispetto alla partenza.
È il Gran Premio delle cadute: all’ottavo e al nono giro fuori le due Desmosedici targate Gresini. Enea Bastianini si allontana sensibilmente dall’obbiettivo mondiale, così come Pecco Bagnaia. Il Montmelò, così come ampiamente anticipato dai piloti durante i turni di prova, si conferma un circuito privo di grip per lunghi tratti.
Martín cede la seconda posizione ad Aleix Espargaró; Zarco, quarto, osserva. Prova di coraggio di Jorge Martín che, tra le altre cose, si opererà nei prossimi giorni per via della sindrome del tunnel carpale che lo costringe a correre con dei dolori da parecchio tempo.
Gara piuttosto stabile dopo le prime fasi concitate. Quartararo fa uno sport a sé, per il podio è lotta a 3. Inizia la bagarre: le due Pramac non danno vita facile al top rider di Aprilia. Da segnalare anche un Alex Márquez in grande spolvero: dalla 25ª casella sino alla top 10.
Poche emozioni sul finale, fino al penultimo giro: Aleix Espargaró, convinto che la gara fosse finita, esulta con un giro d’anticipo. Un errore storico, che di fatto regala a Martín la seconda posizione e a Zarco la terza. Lacrime da coccodrillo per il padrone di casa una volta resosi conto del madornale errore. Cosa sarà passato per la testa del pilota? Colpa del caldo?
Lì davanti Quartararo vince in solitaria, senza alcun ostacolo. Il transalpino su R1 si redime dell’errore dello scorso anno e stavolta tiene ben salda la tuta. Dopo l’errore di Aleix e le cadute di Pecco ed Enea, il titolo mondiale MotoGP sembra pendere sponda Yamaha, ma la strada è ancora lunga.
I primi 15 classificati MotoGP:
Luca Lazzaro
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Nasce a Catania nell’ottobre del ’98. Muove i primi passi nello sport alla tenera età di 6 anni, iniziando a giocare a calcio. Abbandona successivamente il mondo del pallone intorno alla maggiore età per concentrarsi negli studi. Grazie alla complicità del padre e dei fratelli maggiori, inizia ad appassionarsi al motociclismo; ma è dalla mamma che prende la vocazione della scrittura. Diplomatosi al liceo linguistico Principe Umberto di Savoia, decide di proseguire la sua formazione frequentando il corso di laurea in Scienze e Lingue per la comunicazione Internazionale affinché possa realizzare il sogno di diventare giornalista sportivo. Amante del mondo hi-tech, della fotografia e della musica, senza distinzione di genere alcuno. Una sua peculiarità? Adora l’arancione. Un difetto? Il suo lieve disturbo ossessivo compulsivo, una lama a doppio taglio che lo conduce dritto al suo motto: «Una cosa o la fai bene, o non la fai.»