Settimana cruciale per le sorti del mondiale, il doppio appuntamento al RedBull Ring è alle porte: Austria pronta ad ospitare nuovamente la MotoGP.
Due le moto assenti sullo schieramento: l’Aprilia di Lorenzo Savadori (causa infortunio) e la Yamaha di Maverick Viñales. Su quest’ultimo si è tanto discusso in questi giorni per via del suo comportamento durante lo scorso GP. La casa di Iwata ha deciso di sospenderlo a causa della sua imprudenza: il pilota iberico, frustrato per l’involuzione delle sue prestazioni, pare abbia volutamente mandato la moto fuorigiri più volte.
Rapporto sempre più sfilacciato tra lo spagnolo e la Yamaha: a rischio anche le prossime gare per lui. Ciononostante, nella giornata di sabato arrivano le scuse da parte di Maverick: «Ero frustrato, arrabbiato e poi sono esploso. Chiedo scusa a Yamaha per quanto successo» e conclude dicendo «Sono triste perché la situazione è molto strana, è difficile per me vivere così, sono fortunato ad avere delle persone che mi stanno aiutando».
Ulteriore campanello d’allarme in casa Yamaha: Petronas, a fine stagione, abbandonerà la MotoGP. Team satellite da riconfigurare per loro.
In pista il protagonista è, ancora una volta, Jorge Martin. Martinator bissa la pole di settimana scorsa, infrangendo nuovamente il record della pista e pare non fermarsi più. A seguire troviamo Fabio Quartararo e Pecco Bagnaia.
Ad aprire la seconda fila Johann Zarco, accompagnato da Marc Márquez e Jack Miller.
In terza fila, invece, presenzia il campione in carica Joan Mir: il maiorchino sarà costretto a rimontare. Subito dietro Aleix Espargaró e Miguel Oliveira.
Nella parte bassa dello schieramento troviamo la Suzuki di Alex Rins in 13ª posizione e la Yamaha di Valentino Rossi in 18ª.
Il ferragosto di motori comincia con la vittoria al photofinish di Sergio García in Moto3, ai danni di Oncu e Foggia. In Moto2, invece, è Raúl Fernandez a spuntarla. Lo spagnolo accorcia il gap con il compagno di squadra (e leader del mondiale) Remy Gardner, portandosi ad un passo dalla vetta.
Ore 14:00 parte la MotoGP: 28 giri di fuoco scanditi dall’imprevedibilità del meteo.
Partono bene le Ducati: Bagnaia su tutti, il quale detta il ritmo gara. Ottima, invece, la progressione iniziale di Marc Márquez. Un po’ meno brillante l’avvio di Fabio Quartararo: complice qualche sbavatura, perde terreno.
Sin dai primi giri i marshall sono costretti ad esporre la bandiera bianca: la pioggia, seppur leggera, permette ai piloti di cambiare moto ai box.
Al settimo giro Enea Bastianini è costretto a ritirarsi dalla gara a causa di un cedimento strutturale della sua Desmosedici: un peccato per Enea che fin qui stava conducendo una gara anche sopra le aspettative.
Il gruppo di testa risulta molto compatto, con un cospicuo numero di piloti all’inseguimento del leader della corsa Pecco Bagnaia. Ad insidiare l’italiano troviamo Márquez, Quartararo, Zarco e Martin.
Con il passare dei giri e con l’intensa bagarre per l’assalto al podio, Brad Binder e Joan Mir assottigliano il margine che li separava dal gruppo principale. È lotta aperta.
Al diciottesimo giro Johann Zarco perde il controllo della sua moto, finendo per terra mentre si trovava in 5ª posizione. Il transalpino della Pramac spreca così un’occasione importantissima per collezionare punti in ottica mondiale. Sfuma il sogno?
Nel frattempo, Marc Márquez, si fa sotto: sorpassa Fabio Quartararo, guadagna la seconda posizione e va a riprendere persino Bagnaia, col quale è protagonista di diversi botta e risposta.
La pioggia negli ultimi giri si intensifica, diventa insostenibile, quasi tutti i piloti rientrano per il cambio moto. Nel gruppo di testa, l’unico a non rientrare è Brad Binder.
Alcuni piloti dalle retrovie tentano l’impossibile: non cambiano moto, cercano di gareggiare con le slick sotto il diluvio. Tra questi troviamo la coppia fraterna Rossi–Marini, i quali, alla fine dei giochi, hanno rischiato il colpaccio.
Sfortunato Márquez: cambia moto, spinge troppo, cerca il limite e lo trova. Si stende in curva, perdendo diverse posizioni.
Il rischio del sudafricano della KTM paga ed ha la meglio: accumula un vantaggio considerevole, prende enormi spaventi ma alla fine il karma l’ha premiato. Brad Binder vince, contro ogni aspettativa iniziale, il GP d’Austria. Il suo compagno di box Miguel Oliveira, invece, non porta nulla a casa a causa di una caduta negli ultimi giri.
Chiudono il podio Pecco Bagnaia e Jorge Martin: due eroiche rimonte last-minute dopo il cambio moto. Mentre loro viaggiavano spediti, i rivali, giunti quasi al traguardo con le slick, sfioravano a malapena i 100km/h. Fabio Quartararo termina in 7ª posizione, senza rischiare, limitando i danni che uno 0 avrebbe potuto creare.
I primi 15 classificati MotoGP:
Luca Lazzaro
Fonte foto: KTM Factory Racing
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Nasce a Catania nell’ottobre del ’98. Muove i primi passi nello sport alla tenera età di 6 anni, iniziando a giocare a calcio. Abbandona successivamente il mondo del pallone intorno alla maggiore età per concentrarsi negli studi. Grazie alla complicità del padre e dei fratelli maggiori, inizia ad appassionarsi al motociclismo; ma è dalla mamma che prende la vocazione della scrittura. Diplomatosi al liceo linguistico Principe Umberto di Savoia, decide di proseguire la sua formazione frequentando il corso di laurea in Scienze e Lingue per la comunicazione Internazionale affinché possa realizzare il sogno di diventare giornalista sportivo. Amante del mondo hi-tech, della fotografia e della musica, senza distinzione di genere alcuno. Una sua peculiarità? Adora l’arancione. Un difetto? Il suo lieve disturbo ossessivo compulsivo, una lama a doppio taglio che lo conduce dritto al suo motto: «Una cosa o la fai bene, o non la fai.»