La MotoGP sbarca in Austria, al RedBull Ring di Spielberg. Fine settimana particolarmente movimentato in Austria, in cui fioccano polemiche su più versanti. Ma andiamo con ordine.
KTM, scuderia di casa, è stata ampiamente criticata a causa di un’ambigua concessione da parte della federazione per ciò che concerne il campionato Moto3. Honda e Leopard hanno emesso un comunicato in cui, allegando delle prove, sostengono come durante il periodo di “congelamento delle prestazioni” che dura da inizio pandemia, KTM abbia omologato una moto diversa da quella prevista nel regolamento. Netti miglioramenti prestazionali che, a quanto pare, sono stati concessi a KTM ma negati alla concorrenza.
Nel panorama MotoGP, invece, il problema non è di natura tecnico ma sociale. Nel giro di pochi anni abbiamo assistito al ritiro di numerosi pezzi di storia di questo sport; ciò ha comportato un drastico calo di appeal per gli spettatori, sia nei motodromi che a casa. L’addio di Rossi e la pandemia hanno fortemente influenzato questa statistica che, giorno dopo giorno, tende a diminuire.
Per ovviare a questa situazione, Dorna ha ufficializzato l’introduzione di una Sprint Race per ogni weekend di gara a partire dal 2023, sacrificando un turno di prove libere ed il warm up. Il format, già noto agli amanti della F1, verrà introdotto con qualche piccola differenza: la Sprint Race, che avrà luogo il sabato, non influenzerà la griglia di partenza della domenica. Le tradizionali qualifiche varranno sia per la gara Sprint che per la gara standard. Ciò che ci è dato sapere attualmente riguardo la Sprint Race è che il chilometraggio e l’assegnazione dei punti varranno esattamente la metà di un tradizionale GP domenicale.
Questa novità, che ricorda un po’ la Superpole Race della SBK, ha generato parecchie opinioni discordanti tra i piloti: l’entusiasmo di alcuni si contrappone allo stizzirsi di altri. Tra le opinioni favorevoli, troviamo quella di Marc Márquez. L’otto volte campione del mondo inizia ad avere un buon feeling col suo braccio, chissà che non rientri in pista prima del previsto.
Restando in casa Honda: è ufficiale l’addio di Pol Espargaró dal 2023. Lo spagnolo si accaserà con il team KTM Tech3 che dall’anno prossimo si fonderà con Gasgas. Il team, già presente in Moto3 e Moto2, approda in MotoGP grazie a questa triplice intesa.
Passando all’azione: il RedBull Ring torna ad ospitare la MotoGP, ma con un layout differente. Dopo il pauroso incidente tra Morbidelli e Zarco nel 2021, è stata implementata una chicane tra curva 1 e l’ex curva 2. Il rettilineo preesistente è stato di fatto “tagliato” a causa dell’elevata pericolosità.
A sfruttare questo layout ci pensa Enea Bastianini sancendo di fatto la sua prima pole position in MotoGP. Con qualche problemino iniziale, Bagnaia riesce a tirare fuori dal cilindro una qualifica: parte 2° per questione di pochi centesimi. In terza casella Jack Miller: tripletta Ducati in prima fila.
Il leader del mondiale, Fabio Quartararo, parte 5° in mezzo alle Pramac di Martín e Zarco. Fanno un po’ di difficoltà le Aprilia: Viñales 7° ed Aleix Espargaró 9°.
La domenica viene aperta dal dominio nipponico nelle classi cadette: in Moto3 ci pensa Sasaki, in Moto2 vince Ogura; male gli italiani.
Comincia la MotoGP:
Ottima partenza da parte di Bagnaia; Pecco sorpassa Bastianini prendendo la leadership della corsa. Le Ducati la fanno da padrone: Bagnaia, Bastianini, Miller e Martín guadagnano subito un buon margine sugli inseguitori. Viñales quinto, Quartararo alle sue spalle. Dopo qualche curva, si stende Joan Mir nella ghiaia. Per l’ex campione del mondo, stagione poco fortunata.
Miller scavalca Bastianini, lasciandolo nelle grinfie di Martín. I due cominciano una bagarre spettacolare: si giocano la sella Ducati ufficiale per l’anno prossimo, una corsa a sé.
A seguito di questi scambi pirotecnici, Enea Bastianini accusa un problema alla moto ed è costretto a ritirarsi. Più dietro, Viñales va lungo e perde due posizioni a favore di Quartararo ed Espargaró.
Bagnaia e Miller conducono, con qualche tentativo di sorpasso non concretizzato da parte dell’australiano. Martín, liberatosi di Bastianini, recupera terreno. Nelle retrovie, abbandonano la corsa anche Remy Gardner e Takaaki Nakagami.
A metà gara, le prime cinque posizioni sono quasi cristallizzate: Bagnaia, Miller, Martín, Quartararo ed Espargaró. Il gap di questo quintetto si accorcia progressivamente. Subito dietro, bagarre per il sesto posto tra Viñales e Marini.
Martín in staccata accusa un problema e lascia sfilare Fabio Quartararo, il quale agguanta un’insperata terza posizione. Bagnaia, lì davanti, prende un po’ di margine da Miller. Luca Marini, nel frattempo, agguanta la quinta posizione di Aleix Espargaró. Problemi anche per Viñales che scivola ai margini della top ten.
Ultimi giri di fuoco: per la seconda posizione si ricompone il terzetto Miller – Quartararo – Martín. Spettacolo tra i i tre piloti: Quartararo sorpassa follemente Miller nella nuova chicane.
Sfortunato Morbidelli, a tre giri dal termine cade anche l’italo-brasiliano della Yamaha.
Spreca un’ottima gara Jorge Martín: nel tentativo di sopravanzare Miller, all’ultimo giro, per la terza posizione, si stende forzando la staccata. Risale in sella e porta la sua Pramac al traguardo in decima posizione, con tanti rimpianti.
Lì davanti, Pecco Bagnaia vince la terza gara consecutiva, la quinta della stagione. Un super Fabio Quartararo fa incredibilmente secondo, limitando i danni. Terzo, esattamente come in partenza, Jack Miller. Bene anche Luca Marini.
La classifica mondiale si accorcia, prepariamoci per un finale di stagione incandescente!
I primi 15 classificati MotoGP:
Luca Lazzaro
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Nasce a Catania nell’ottobre del ’98. Muove i primi passi nello sport alla tenera età di 6 anni, iniziando a giocare a calcio. Abbandona successivamente il mondo del pallone intorno alla maggiore età per concentrarsi negli studi. Grazie alla complicità del padre e dei fratelli maggiori, inizia ad appassionarsi al motociclismo; ma è dalla mamma che prende la vocazione della scrittura. Diplomatosi al liceo linguistico Principe Umberto di Savoia, decide di proseguire la sua formazione frequentando il corso di laurea in Scienze e Lingue per la comunicazione Internazionale affinché possa realizzare il sogno di diventare giornalista sportivo. Amante del mondo hi-tech, della fotografia e della musica, senza distinzione di genere alcuno. Una sua peculiarità? Adora l’arancione. Un difetto? Il suo lieve disturbo ossessivo compulsivo, una lama a doppio taglio che lo conduce dritto al suo motto: «Una cosa o la fai bene, o non la fai.»