“Il tempo vola”, diceva Antonello Venditti in un suo celebre brano. Ma in questo caso, gli anni sembrano essere trascorsi in un battibaleno. Dal 2000 sono già passati più di tre lustri. Tra dubbi, paure e una buona dose d’ottimismo accoglievamo il nuovo millennio, cantato, sognato e mitizzato di generazione in generazione. Per i nostri nonni doveva essere l’anno delle macchine volanti e delle passeggiate in acqua. Durante l’adolescenza dei nostri genitori, invece, si è cominciato a parlare di un mondo interconnesso, a little small world – cosa che si è gradualmente realizzata grazie a internet. Il 2000 è stato anche l’anno dei Giochi Olimpici di Sydney, i primi – e finora unici – disputati in Oceania, dall’altra parte del mondo. Quelle Olimpiadi che fecero slittare la Serie A a ottobre, in un anno che si era rivelato d’oro per il calcio italiano, con gli Azzurri di Dino Zoff trascinati alla finale di Euro 2000 dalle parate di Francesco Toldo nella semifinale con l’Olanda, senza dimenticare l’Under 21 guidata da Marco Tardelli che fece suo l’europeo di categoria grazie alle giocate di Andrea Pirlo.
Sembra ieri, ma è già passato tempo a sufficienza per veder esordire in gare senior i primi Millennials. Ci riferiamo ai calciatori nati dal 2000 in poi. Per rimanere entro i confini nazionali, i classe 2000 e 2001 inseriti nelle rose del campionato Primavera sono diciassette, con la Roma a fare da capofila: i giallorossi ne vantano ben cinque, dal portiere Federico Adorni al difensore Daniele Trasciani, fino all’attaccante Filippo De Angelis. L’altra capitolina, la Lazio, ne vanta quattro, tra cui Lorenzo Pellacani e Manolo Portanova. Gli altri giovanissimi, in giro per il Belpaese, militano tra le fila di Brescia, Spezia, Ascoli, Cagliari, Novara, Milan (con il portierino Alessandro Plizzari convocato in prima squadra per la gara con l’Udinese) e Juventus. La formazione campione d’Italia merita menzione speciale, avendo già lanciato a novembre sia in campionato – nel match con l’Udinese – che in Champions League – nella sfida con il Siviglia – Moise Bioty Kean, nato a Vercelli da genitori di origini ivoriane il 28 febbraio 2000. Alto 182 centimetri, Kean l’anno scorso è stato il bomber della Primavera bianconera, allenata da Fabio Grosso, con 24 reti in 26 apparizioni. Kean, potente ma al tempo stesso veloce e tecnico, ha sia la nazionalità ivoriana che quella italiana ma, per ora, ha scelto sempre le giovanili azzurre. Si ispira a Mario Balotelli e, con l’attaccante del Nizza, condivide il procuratore, Mino Raiola.
Ad aver aperto la strada ai Duemila è stata proprio la Ligue 1, con l’esordio di Vincent Thill il 26 settembre. Il lussemburghese, nato il 4 febbraio del 2000, ha fatto il suo esordio nel Metz nella sfida persa con il Bordeaux, diventando il primo giocatore nato nel nuovo millennio a esordire in uno dei cinque campionati top d’Europa. Figlio dell’allenatore ed ex calciatore Serge Thill e fratello dei calciatori Sebastien e Olivier, ha già totalizzato sei presenze in Nazionale, segnando il primo gol il 31 maggio scorso, nell’amichevole contro la Nigeria.
Tornando dalle nostre parti, ci sono anche Roberto Biancu e Vasco Oliveira del Cagliari ad aver fatto il loro esordio tra i pro. I due rossoblù, classe 2000, hanno esordito in Coppa Italia il 30 novembre contro la Sampdoria. La squadra di Massimo Rastelli è stata sconfitta 3-0, ma Biancu si è ben disimpegnato a centrocampo, facendo registrare un tiro in porta e un preciso assist in piena area di rigore. Vasco Oliveira, portoghese cresciuto nel Benfica, si è sistemato in difesa sulla sinistra, provando anche qualche sortita in avanti.
In Inghilterra, invece, sembra essere lotta a due tra chi sarà il primo Millennial a esordire in Premier League: da un lato Emile Smith-Rowe, attaccante mancino dell’Arsenal, di cui si dice un gran bene – pare abbia rifiutato anche un’offerta del Barcellona pur di rimanere ai Gunners; dall’altro Kane Wilson, al West Bromwich dall’età di sette anni e aggregato la scorsa estate al ritiro dei Baggies in Austria, giocando anche una manciata di minuti nell’amichevole con il Paris Saint-Germain. Insomma, il momento dei ragazzi del ventunesimo secolo è già arrivato. Il futuro è loro. Il presente pure.
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Nell’albo dei pubblicisti dal 2013, ha scritto un eBook sui reporter di guerra e conseguito due lauree. A Catania si è innamorato del giornalismo sportivo; a Londra si è tolto la soddisfazione di collaborare per il Guardian e il Daily Mail. Esperto di digital marketing e amante dei social media, nel 2017 ha deciso di tornare a collaborare con VdC di cui era già stato volto e firma nel 2012-2013.