Le partite del mercoledì lasciano una profonda delusione alle squadre italiane impegnate in Champions League. Se, infatti, il martedì era stato particolarmente proficuo grazie alle vittorie di Inter e Napoli, lo stesso non si può dire per quanto accaduto nella serata di ieri. A farne le spese Lazio e Milan che, in trasferta, lasciano rispettivamente le “penne” sul campo di Feyenoord e PSG. Per entrambe le italiane, si complica la situazione in classifica.
Partiamo dalla sfida del “De Kuip” di Rotterdam dove, alle 18:45, la Lazio di Maurizio Sarri viene ospitata dai campioni d’Olanda in carica del Feyenoord. Quest’ultimi, particolarmente pericolosi, specie quando giocano tra le mura amiche.
Spinti dai 45 mila tifosi presenti, infatti, la formazione olandese passa in vantaggio (alla mezz’ora) con l’attaccante messicano, Santiago Gimenez (di cui ne sentiremo parlare), che batte Provedel con un sinistro piazzato all’angolino basso. Prima del termine della prima frazione (tutta a marca olandese), i padroni di casa trovano anche la via del raddoppio con Zerrouki.
Stordita dal doppio vantaggio del Feyenoord, anche nella ripresa, la Lazio non riesce ad esprimere quello che è il proprio gioco. La prima vera occasione per i biancocelesti arriva al minuto 57 con il subentrato Castellanos che, a porta sguarnita, manda alto un comodo tap-in. Per il resto, il pallino del gioco rimane saldamente in mano alla formazione di casa che, ad un quarto d’ora dal termine, trova anche la rete del momentaneo 3-0 con ancora Santiago Gimenez che realizza la propria doppietta personale.
Valido solo per le statistiche, il “gol della bandiera” di Pedro che, con il rigore trasformato a pochi minuti dal novantesimo, fissa il punteggio finale sul 3-1 per il Feyenoord. Per la Lazio una prestazione particolarmente sottotono e in balia degli avversari. Il passaggio del turno non è compromesso – con i biancocelesti che, attualmente, si trovano al terzo posto, ad un punto dall’Atletico Madrid e a due lunghezze di distanza dal Feyenoord primo – ma nella prossima gara dell’Olimpico, proprio contro gli olandesi, una vittoria aiuterebbe alla causa.
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Per quanto riguarda le italiane impegnate in questo mercoledì di Champions League, le cose non vanno meglio neanche al Milan. La formazione di Stefano Pioli, in visita al “Parc des Princes”, viene travolta dal PSG di Luis Enrique.
In realtà, nella prima mezz’ora di gioco, i rossoneri riescono a non concedere occasioni e spazi a Les Parisiens, ma un lampo improvviso di Kylian Mbappé (al minuto 32) sblocca la partita. Giocata fenomenale per il fenomeno francese che, prima, disorienta Tomori e, poi, fa restare immobile Maignan con un destro che inesorabilmente si insacca alle spalle di “Magic” Mike.
Il ritorno in campo, nella seconda frazione, non è dei migliori per il Milan. Dopo pochi minuti, infatti, il PSG trova il raddoppio con Dembelé, ma la sua rete viene annullata per un fallo (netto) ad inizio azione di Ugarte su Musah. Qualche giro di lancetta più avanti, però, la formazione allenata da Luis Enrique trova la rete del 2-0 (questa volta regolare) con Kolo-Muani che ribadisce in porta un facile tap-in.
Il doppio vantaggio libera mentalmente Les Parisiens che cominciano a macinare azioni sopra azioni. Il Milan, inerme e abbandonato dal suo giocatore più importante, Rafael Leao, subisce inevitabilmente anche la rete del subentrato Lee Kang-In che mette la ciliegina sulla torta (parigina) e fissa il punteggio sul 3-0 finale.
Per la formazione di Stefano Pioli una prestazione che si è andata spegnendosi con il passare dei minuti. La rete di Kylian Mbappé, nel primo tempo, e il raddoppio di Kolo-Muani hanno spaccato le gambe ad un Milan che poteva sicuramente fare di meglio. La situazione nel girone, adesso, non è delle migliori con il Diavolo fermo a 2 punti. Tuttavia, il passaggio agli ottavi di finale non è ancora compromesso. Di sicuro, però, i rossoneri devono cambiare marcia.
Fonte Foto in Evidenza: Champions League e AC Milan Twitter
Giuseppe Rosario Tosto
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Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali) ma, fin da piccolo, è appassionato di sport e giornalismo. Simpatiche, si fa per dire, le scene di quando ancora bambino si sedeva nel bar del padre e leggeva la Gazzetta dello Sport “come quelli grandi“.
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