Siamo arrivati al capitolo finale della Champions League più strana degli ultimi dieci anni, in cui, a spuntarla è stata la corazzata del Bayern Monaco.
Ad affrontarsi due squadre diverse per storia e cultura. Il Paris Saint Germain non ha mai vinto questa competizione, mentre i tedeschi prima della partita odierna erano già a quota 5; gli 11 titolari del Bayern Monaco sono stati pagati “solo” 80 milioni (anche se alcuni pezzi da 90 erano in panchina come Hernandez), dall’altra parte il solo l’acquisto di Neymar corrisponde quasi al triplo del valore della squadra di Rumenigge. Un solo fattore poneva le squadre sullo stesso piano: entrambe, in caso di vittoria, avrebbero realizzato il triplete.
Al Da Luz di Lisbona, Tuchel, con il recupero importante del numero uno Keylor Navas, si affida nuovamente al tridente dei fenomeni, anche se questa volta a interpretare il ruolo del “falso 9” è Neymar, mentre Mbappè e Di Maria giocano sulle fasce. Flick, invece, rispetto alla semifinale, cambia un solo uomo ed è l’ex Juventus Kingsley Coman.
La partita inizia subito con ritmi altissimi, anche se, nei primi dieci minuti, le due squadre fanno fatica a creare chanche da gol nitide. Al 18’, però, Mbappè trova un filtrante per Neymar: il brasiliano si fa parare per due volte consecutive il tiro da Manuel Neuer. Il Bayern Monaco è presente e risponde al 22’, quando Davies crossa per Lewandowski che si gira e, pur tirando in maniera abbastanza goffa, centra il palo. Nell’azione successiva il Paris Saint Germain confeziona un’azione pazzesca con un mix di colpi di tacco e giocate di fino (nel corso del quale toccano la palla quasi tutti i parigini!), che si chiude quando Herrera inventa per Angel Di Maria, il quale, con il destro, manda alto da posizione molto favorevole. In questa stessa azione Boateng, nel tentativo di difendere, si fa male alla spalla destra. In conseguenza di ciò, un atteso protagonista lascia la finale, al suo posto entra il tedesco Sule.
Al 31’ Kimmich crossa e una deviazione aerea di Muller fa arrivare la palla a Lewandowski; il bomber tedesco deve arrendersi al buon intervento di Navas.
Quando il primo tempo sta per finire, Herrera trova un altro passaggio illuminante per il numero sette francese, che incredibilmente appoggia letteralmente la palla al portiere tedesco, errore non da lui!
I primi 45 minuti raccontano di un Bayern Monaco più costante a livello di gioco, sebbene la squadra parigina abbia avuto le occasioni più limpide. Copione totalmente diverso nei secondi 45 minuti, dove la condizione atletica dei bavaresi migliora col passare del tempo, mentre il Paris Saint Germain perde sempre più lucidità in attacco. Da segnalare la grande ennesima prova di Thiago Silva e Kimpembe, i quali, anche grazie all’aiuto della diga Marquinhos, sono risultati determinanti in molte occasioni.
Al 60’ i tedeschi, dopo un’azione ben orchestrata, passano in vantaggio con un perfetto colpo di testa di Coman, che sfrutta al meglio un assist offertogli ancora dal numero 32; Navas è battuto. I francesi corrono ai ripari e inseriscono Verratti (non al meglio fisicamente) al posto di Paredes. Proprio il centrocampista italiano imbuca per Di Maria, el fideo inventa un passaggio (con annesso tunnel su Davies) per Marquinhos, ma Neuer, ancora una volta, si allunga e para col piedone. Tuchel per cercare di riaccendere la sua squadra fa un altro cambio: fuori il numero 11 argentino per una vera punta come Choupo- Moting. Scelta discutibile quella del giovane allenatore, sia perché rimuove il migliore del tridente sia perché, per la seconda partita consecutiva, lascia Icardi fuori dal campo.
Al 90’ inoltrato ultima occasione della partita per il Paris Saint Germain: Mbappè mette un altro filtrante che taglia l’area avversaria e arriva a Neymar, il brasiliano “partorisce” un tiro-cross sul quale l’attaccante neoentrato liscia il pallone nel momento decisivo. Con questa occasione finiscono le ultime speranze di rimonta dei francesi, ai quali non resta che osservare (con molti giocatori in lacrime) il Bayern Monaco festeggiare, per la sesta volta, il titolo di campioni d’Europa.
Le statistiche parlano sole, la sesta Champions League del Bayern Monaco è nettamente meritata. I tedesch, non solo hanno avuto il record dei gol segnati nella competizione europea (43), hanno vinto anche tutte e 11 partite di questa edizione, centrando il secondo triplete della sua storia (al pari del Barça) e agganciando il Liverpool a quota 6 successi. Nota di merito a Robert Lewandowski che avrebbe meritato la vittoria del pallone d’oro dopo una stagione da fenomeno puro.
Toti Pulvirenti
Fonte foto: pagina Facebook del Bayern Monaco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Ti piacerebbe entrare nella redazione di Voci di Città? Hai sempre coltivato il desiderio di scrivere articoli e cimentarti nel mondo dell’informazione? Allora stai leggendo il giornale giusto. Invia un articolo di prova, a tema libero, all’indirizzo e-mail entrainvdc@vocidicitta.it. L’elaborato verrà letto, corretto ed eventualmente pubblicato. In seguito, ti spiegheremo come iscriverti alla nostra associazione culturale per diventare un membro della redazione.