La seconda giornata dei gironi della Champions League diventa già fondamentale per le quattro squadre italiane presenti nella competizione.
La Juventus vince e figura davanti il pubblico di casa. Il Napoli, come succede spesso in campionato, fatica a trovare continuità nei risultati e in Belgio non riesce a prendere i tre punti. Inter e Atalanta, nonostante giochino un ottima partita, perdono e vedono complicarsi la loro situazione nei gironi. Entrambe le squadre passano in vantaggio ma si fanno recuperare.
Nell’anticipo delle 19 va in scena la prima storica partita casalinga per l’Atalanta nella massima competizione europea contro lo Shakhtar Donetsk. Rispetto alla tragica notte di Zagabria, i bergamaschi iniziano l’incontro decisamente con un piglio diverso. La Dea, infatti, fa la partita sin dai primi minuti di gioco e al 13’, dopo uno scambio tra Ilicic e Gomez in area ucraina, si guadagna un calcio di rigore. L’attaccante ex fiorentina, però, si lascia ipnotizzare dal portiere Pyatov. Al 28’ si sblocca la partita: dopo un palo preso da Pasalic, Hateboer mette un gran cross per Zapata che segna il primo gol per l’Atalanta in Champions League.
Il copione dell’incontro non cambia, i neroazzurri continuano ad essere propositivi in fase offensiva, anche se al 41’, grazie al bellissimo passaggio di Alan Patrick, Moraes salta Gollini e deposita il gol del pareggio. Come la prima giornata, la difesa Atalantina non sembra esente da colpe. Allo scadere dei due minuti di recupero, Marlos tira una punizione dai 25 metri che colpisce la traversa piena ed evita, per il momento, a tutti i tifosi bergamaschi presenti allo stadio una vera e propria doccia fredda.
Nella ripresa la partita diventa più equilibrata, nonostante i padroni di casa cerchino con fermezza i tre punti. Al 63’, capitan Gomez serve ancora Zapata che sbaglia, ma per l’attaccante colombiano gli errori non sono finiti qui. Pochi minuti dopo, difatti, da ottima posizione si fa parare il tiro dal portiere Pyatov. Con il risultato che non cambia, mister Gasperini è protagonista di due sostituzioni offensive: Malinovsky e Muriel. Proprio dai loro piedi arrivano le ultime occasioni del match, prima con il centrocampista ucraino che rischia un euro gol dal limite d’area e poi con l’ex Fiorentina, che inizia una grande azione personale conclusa con un tiro di Gomez ancora parato dal portiere dello Shakhtar Donetsk. Al 95’ succede l’impronosticabile: la squadra ospite riparte in contropiede e il neo subentrato Solomon fredda Gollini segnando la rete del vantaggio.
Risultato bugiardo per quello che si è visto nei 90 minuti. L’Atalanta, dopo due giornate, resta a zero punti e il calendario non aiuta: le prossime due partite del girone saranno contro il Manchester City di Pep Guardiola.
Dopo l’eliminazione schock contro l’Ajax, ritorna anche allo Juventus Stadium la Champions League. I padroni di casa affrontano l’ostico Bayer Leverkusen. La partita parte subito in discesa per i bianconeri, che al 17’ sbloccano la partita con uno stop e tiro meraviglioso di Gonzalo Higuain. I primi 45’ sono equilibrati, con la difesa Juventina che controlla bene le offensive tedesche (provenienti, soprattutto, dal talento tedesco Havertz).
Nella ripresa, la squadra di Sarri entra decisa a chiudere la partita e al 56’ ci va molto vicino con Cristiano Ronaldo che, dopo un passaggio di Cuadrado, trova però un attentissimo Hradecky. Al 61’, protagonista ancora una volta il Pipita, il quale, dopo uno scambio con CR7, mette un assist al bacio per Federico Bernardeschi che torna al gol dopo nove mesi. Grande serata per la punta bianconera, non a caso omaggiato con una standing ovation dopo la sua uscita dal campo. Cinque minuti dopo Pjanic rischia di far cadere giù lo stadio colpendo il palo direttamente da calcio d’angolo.
Chi non vive una grande serata, almeno in fase realizzativa, è proprio CR7, che sbaglia un altro gol al 74’. A due minuti dalla fine, tuttavia, un passaggio illuminante di Paulo Dybala permette al fenomeno portoghese di sbloccarsi in Champions League e segnare il 3 a 0. Gli ospiti, dopo un secondo tempo da spettatori non paganti, si fanno vivi al 78’ con un pallonetto finito fuori di Paulinho, nato da un’uscita scellerata del mai impegnato Szczesny.
Questa vittoria porta alla Juventus grandi certezze, oltre che il momentaneo primo posto nel girone. La mano di Sarri inizia a farsi vedere e lei importanti le prestazioni di De Ligt e di Cuadrado strappano applausi in difesa, spesso nel mirino dei critici in queste prime giornate.
Nella sua seconda partita della Champions League, il Napoli è impegnato contro il Genk. Occasione fondamentale per allungare, dopo l’importantissima vittoria col Liverpool. In Belgio, Ancelotti schiera in avanti l’inedita coppia Lozano-Milik, lasciando addirittura il capitano Lorenzo Insigne in tribuna per scelta tecnica.
Al 15’, gli ospiti vanno per ben due volte vicini al gol: dopo l’uscita avventata del portiere Coucke, arriva prima il palo di Callejon, poi la traversa di Milik sulla ribattuta. L’attaccante polacco, al 25’, servito da Callejon, colpisce ancora una volta la parte alta dei pali difesi dal portiere belga, stavolta di testa. Al 36’ Meret si protagonista di una bella parata sul colpo di testa di Samatta, salvando gli azzurri. L’azione successiva si conclude in calcio d’angolo per il Napoli, che, per poco, non segna la rete di vantaggio con Koulibaly, evitata soltanto da un pronto intervento sulla linea da parte di un difensore belga. La squadra ospite sbaglia un disimpegno a fine primo tempo che permette a Berg di concludere dal limite dell’area, ma ancora una volta il portiere napoletano dice di no.
Nella ripresa, il Napoli non riesce a essere lucido come nei primi 45 minuti e diminuisce il suo pressing offensivo, anche se, al 58’, ci riprova con Callejon; lo spagnolo, servito da Ruiz, sbaglia da posizione privilegiata: da un campione come lo spagnolo di si aspetta di più. Mister Ancelotti prova a cambiare, inserendo in campo Mertens e Llorente. Il belga è subito protagonista di un’azione offensiva che, però, viene ben parata da Coucke. Al minuto 85, il Genk rischia anche di vincerla: Allan scivola in area e Hagi spreca praticamente un rigore in movimento.
La partita termina in parità, con un Napoli che doveva, e poteva, dare di più. Alla formazione del patron De Laurentis, probabilmente, è mancata la cattiveria agonistica vista in campo contro gli attuali campioni d’Europa. Riguardo ai singoli, da segnalare un’altra notte europea negativa per Milik; il centravanti polacco ha sbagliato troppe occasioni facili per un calciatore delle sue qualità.
Al Camp Nou si gioca Barcellona–Inter, sfida importantissima per il proseguo del girone F.
Nei padroni di casa ritorna titolare il capitano Messi, mentre l’Inter deve fare a meno di Lukaku schierando l’ex di turno Alexis Sanchez.
La partita si mette subito benissimo per gli uomini di Conte, che trovano il vantaggio con un preciso diagonale di Lautaro Martinez al terzo minuto. Gli spagnoli cercano subito la risposta e ci provano al 14’ con un colpo di testa di Griezzman finito poco alto. Dopo qualche minuto, si sveglia anche il numero 10 blaugrana, che prova da fuori aerea, ma senza riuscire a sorprendere l’attento Handanovic. Nonostante il possesso palla sia totalmente a favore di Pique e compagni, i nerazzurri giocano bene e fanno male in contropiede. Al 37’, gran cross di Candreva per Lautaro che incorna benissimo, imbattendosi, però, in una parata davvero spettacolare di TerStegen.
Gli interventi del portiere tedesco non finiscono qua: allo scadere della prima fase di gioco, il numero uno risponde anche al tiro a giro di Sensi. Poco prima anche una grande occasione per Sanchez, insieme al goal annullato a Candreva.
Nel secondo tempo Valverde cambia Busquets per Vidal, cambiando l’inerzia della partita. Il Barcellona aumenta i giri del motore e controlla decisamente il timone del gioco. Al 58’ proprio Vidal crossa per Suarez, che, di sforbiciata, trova un gol pazzesco da fuori area. L’Inter non riesce più a reagire e Messi serve una grande palla ancora per Griezzman (in fuorigioco) il quale, però, mette fuori davanti al portiere. Serata da dimenticare per il campione del mondo. All’84’ la remuntada degli uomini di Valverde si completa: la pulga salta 4 uomini e dopo un cambio di direzione inaspettato serve ancora Suarez, che, con un movimento da rapinatore inganna il connazionale Godin, battendo per la seconda volta Handanovic.
L’Inter non porta a casa neanche un punto, ma, per quello che ha fatto vedere soprattutto nella prima frazione di gioco, esce dal Camp Nou a testa altissima. Con il Borussia Dortmund che ha vinto contro lo Sparta Praga, i prossimi due confronti contro la squadra tedesca diventano fondamentali per il passaggio del girone.
Anche questa giornata dei gironi della Champions League è giunta al termine. Juventus a parte, squadre italiane che non riescano a decollare.
Toti Pulvirenti
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