Dopo tre mesi ritorna la competizione più attesa da tutti i tifosi: la Champions League.
Durante la prima giornata di questa competizione Inter e Atalanta deludono: la prima per uno scialbo pareggio contro il modesto Slavia Praga (ricordando che le altre due sono Dortmund e Barcellona non un buon inizio), la seconda per un esordio assoluto da incubo, con un 4-0 incassato dalla Dinamo Zagabria. Bene invece la Juventus che porta un buon punto da Madrid anche se con qualche rammarico. Magic serata, invece, per il Napoli di Carlo Ancelotti che batte i campioni d’Europa in carica con una prestazione da big.
Tutti i pronostici per questa partita erano a favore dell’Inter. In teoria, infatti, ci si aspettava una vittoria tranquilla contro la squadra che, secondo le previsioni, dovrebbe recitare il ruolo di “materassino” in un girone di ferro. Si aspettavano un pomeriggio tranquillo anche i sessantamila tifosi nerazzurri presenti a San Siro, ma così non è stato. La squadra di Conte parte bene, ispirata completamente dal neoacquisto Sensi. Il centrocampista italiano al 12’, su punizione, trova De Vrij, il quale, da ottima posizione, mette sul fondo. Non finiscono qui le occasioni nella prima parte di gioco, D’Ambrosio, al 15’, recupera un ottimo pallone e serve Lautaro che sfiora con una rasoiata il gol del vantaggio. Poco dopo anche il difensore italiano, sull’ennesimo cross di Sensi, va vicino al gol, evitato solo dal pronto intervento del portiere Kolàr.
Nel secondo tempo cambia totalmente la partita. L’Inter, nonostante una occasione iniziale di Lautaro, sembra perdere tutti i meccanismi e le certezze dimostrate nelle prime giornate di campionato, mentre lo Slavia Praga aumenta l’intensità e le trame offensive.
Al 54’ spavento per i tifosi di casa a causa di un duro intervento di Asamoah rivisto col Var, ma l’arbitro Buquet decide di confermare il giallo. Al 63’ succede quello che non ti aspetti: arriva la rete dei cechi con Olayinka, il quale respinge in rete dopo una bella parata di Handanovic. L’Inter non sembra reagire e, pochi minuti dopo rischia di passare in doppio svantaggio con una punizione di Stanciu non lontana dal palo.
La partita dei padroni di casa cambia quando mister Conte cambia Barella per Brozovic e Politano per Lautaro Martinez. I due subentrati danno nuova linfa e più brillantezza all’Inter, che ritorna pericolosamente in avanti.
Al 92’ proprio Barella pareggia i conti con un tiro al volo dopo la traversa di punizione di Stefano Sensi. I primi novanta minuti del viaggio europeo nerazzurro terminano in parità. Da segnalare, in vista del derby milanese di prossima settimana, l’infortunio di Candreva al 49’. Risultato giusto per quello che si è visto in campo, non certo l’inizio che si sperava per la compagnia di Conte.
La partita disputatasi al San Paolo era sicuramente tra le più attese della prima giornata di Champions League. Quasi una rivincita dopo la clamorosa eliminazione del Napoli causata, nella scorsa edizione della Coppa, proprio dal Liverpool e dalla memorabile parata di Alisson su Milik. Questa volta, però, la squadra partenopea è piu completa e difficile da affrontare per i campioni d’Europa. La squadra di Klopp inizia la partita bene e al 20’, su palla persa da Insigne, Milner serve Manè che si fa ipnotizzare da Meret. Gli inglesi restano in avanti e qualche secondo dopo a provarci è il centrocampista inglese in maglia numero 7, ma il suo tiro arriva in curva.
L’occasione più nitida del primo tempo è nella testa di Roberto Firmino, il quale, dopo uno scambio tra Milner e Salah, sfiora il palo col numero uno partenopeo immobile.
Nel secondo tempo il Napoli si fa più intraprendente e al 48’ solo una parata clamorosa di Adrian su Mertens evita il vantaggio azzurro. Al portiere del Liverpool risponde Meret, chiamato a un intervento difficile su Salah (l’egiziano era stato servito da un errore incredibile di Manolas). Al minuto 80 l’episodio che cambia la partita: Callejon cade in area dopo un presunto contatto con Robertson e il singor Brych senza esitazione indica il dischetto di rigore. Contatto controllato e confermato anche al Var, anche se, in realtà, lo spagnolo sembra lasciarsi cadere. Dagli 11 metri si presenta Mertens che porta in vantaggio il Napoli. Gli uomini di Klopp, a questo punto, cercano un forcing finale per trovare almeno il pareggio, ma al 91’ Van Dick regala la palla a Llorente, che chiude la partita con un tap-in vincente. Mister Ancelotti protagonista ancora una volta di una splendida notte europea. Ora i partenopei possono puntare al primo posto nel girone.
Un anno dopo si affrontano anche Juventus e Atletico Madrid. Mentre gli spagnoli hanno cambiato tanti calciatori in rosa, la società bianconera ha cambiato allenatore e con Sarri è passata ad uno stile di gioco più offensivo sebbene con gli stessi interpreti.
La partita fin da subito mantiene ritmi molto alti, ma si vedono poche occasioni. Joao Felix al 10’ impegna con un’azione personale per la prima volta le mani di Szczesny. La risposta degli ospiti arriva al 36’ con una botta di Pjanic deviata dal difensore urugayano Gimenez, che per poco non batteva un Oblack totalmente immobile.
Match che cambia nella ripresa: Bonucci recupera palla e lancia d’esterno Higuain, il quale serve Cuadrado che dopo una finta segna un gol pazzesco nell’angolo alto. Non tarda ad arrivare la risposta spagnola: al 53’ Vitolo tira alto da ottima posizione. I colchoneros ci provano constantamente, anche se al 65’ arriva la doccia fredda con il raddoppio bianconero. Questa volta cross di Alex Sandro e grande incornata di Blaise Matuidi.
La partita pare essere virtualmente chiusa per la società di Agnelli che vede ormai i tre punti in tasca, ma non è la prima volta in stagione che Ronaldo e compagni si fanno rimontare da una situazione di largo vantaggio. Al 71’ gli uomini di Simeone sfruttano il punto debole dei bianconeri per accorciare le distanze: da calcio piazzato segna Savic. Higuain e Matuidi avrebbero l’occasione del k.o in contropiede, eppure Oblak prima e Trippier poi si fa trovare pronto in entrambi i casi.
Al 90’, ancora da calcio piazzato, Herrera pareggia i conti facendo esultare un pienissimo Wanda Metropolitan e mettendo nei guai la Juventus di Maurizio Sarri. Evidente, ormai, che senza Chiellini i bianconeri hanno perso alcune certezze difensive. Durante l’ultimo minuto di gioco, Ronaldo prova a fare un eurogol saltando mezza difesa madridista; la sua conclusione, però, esce di pochissimo. Il pareggio, al di là di come è maturato, non è un risultato negativo per i bianconeri, vista la forza dell’avversario e il lungo cammino ancora a disposizione. Certo è che quel doppio vantaggio dà qualche rammarico ai campioni d’italia.
Il debutto in Champions League degli uomini di Gasperini non sarà certo un bel ricordo nella storia del calcio
bergamasco. L’Atalanta, infatti, si è lasciata letteralmente travolgere dalla Dinamo Zagabria. I padroni di casa al 9’ sbloccano subito la partita col primo tiro nello specchio firmato da Leovac. La squadra croata continua a sovrastare Gomez e compagni, tanto che al 31’, dopo un’invenzione di Olmo, Orsic realizza il gol del doppio vantaggio. Lo stesso Orsic, scatenato, firma anche il 3-0 di testa al 42 esimo. Difesa nerazzurra messa malissimo e tanta confusione in campo.
Nel secondo tempo si assiste a una piccola reazione d’orgoglio degli ospiti, i quali mettono sul fondo al 53’ una buona occasione con Pasalic. Ma l’ex Spezia Orsic, dopo due tentativi, porta a casa la sua tripletta personale davanti all’incolpevole Gollini.
Da qui in poi i bergamaschi si buttano in avanti per trovare almeno il gol della bandiera e il primo in questa competizione europea. Zapata al 73’ non segna solo per un grandissimo untervento del portiere croato Livakovic. La punta colombiana ci riprova pochi minuti dopo, ma non si dimostra il bomber freddo e glaciale visto finora in serie A, calciando fuori una grande occasione. Gasperini e i suoi uomini pagano l’inesperienza e il cattivo approccio alla partita. L’Atalanta, peraltro, non aveva mai subito più di tre gol nei 90 minuti in una competizione europea. La società di Percassi deve ripartire da zero, cercando di mettersi subito alle spalle questo incubo croato.
Toti Pulvirenti
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