Dopo due anni (Liverpool– Tottenham del 2019), si torna a giocare una finale di Champions League tutta inglese. In campo, difatti, vanno il Manchester City di Guardiola e il Chelsea di Tuchel. I Citizens sono stati protagonisti di una stagione incredibile, i blues, invece, partiti male con Lampard in panchina, hanno trovato una forza e un equilibrio invidiabile solo da quando è subentrato l’allenatore tedesco.
Ancora prima di iniziare, la finale europea registra una sorpresa. La Uefa, infatti, il 13 maggio ha dovuto cambiare la sede del derby inglese, che, originariamente, avrebbe dovuto svolgersi allo stadio Olimpico Ataturk di Istanbul. L’annuncio di tre settimane di lockdown, però, da parte del governo turco, ha costretto gli organizzatori a spostare il match a Porto.
Manchester City (4-3-3): Ederson; Walker, Stones, Ruben Dias, Zinchenko, De Bruyne, Gundogan, Foden, Mahrez, Bernardo Silva, Sterling.
Chelsea (3-4-2-1): Mendy; Azpilicueta, Thiago Silva, Rudiger, James, Kanté, Jorginho, Chillwell, Mount, Havertz, Werner.
Siamo giunti alla partita più importante di tutta la stagione, novanta minuti che ogni squadra sogna di giocare; sopratutto quando ti chiami Manchester City e non hai ancora mai vinto nella tua storia la Champions League. Chi ha già vinto questa competizione (stagione 2011-2012 ) è il Chelsea, ma non per questo Azpilicueta e compagni entreranno in campo con meno fame di vittoria dei loro avversari. Peraltro, in questa annata l’organico che Guardiola ha sofferto di più è stato proprio quello dei blues, contro i quali il tecnico spagnolo ha perso la semifinale di FA cup.
Con la fantastica cornice dei tifosi presenti allo stadio Dragao, l’inizio della sfida è scintillante. Quando il cronometro non segna neanche dieci minuti, Ederson trova un lancio perfetto per Sterling che si fa parare il colpo di tacco da Mendy. Il calciatore inglese, dopo quasi tre mesi, è tornato tra i titolari in una competizione europea.
Al 10′ da uno scambio tra Mount e Havertz origina un bel cross per Werner, il quale, da ottima posizione, non impatta bene il pallone. Da questo momento in poi, il Chelsea prende il controllo partita impedendo alla squadra di Manchester l’uso della sua arma migliore: il possesso palla. Al quarto d’ora di gioco, un errato disimpegno di Ruben Dias permette a Mount di scappare sulla fascia e servire ancora la punta tedesca, che calcia debolmente tra le braccia del portiere brasiliano.
Al 27′ una bella giocata di Sterling regala la possibilità a De Bruyne di confezionare un grande assist per Foden, ma l’intervento miracoloso di Rudiger evita il gol.
Quando mancano cinque minuti alla fine del primo tempo, il match perde uno dei suoi grandi protagonisti, visto che Thiago Silva è costretto a uscire per infortunio. Al posto del fortissimo difensore brasiliano entra Christensen.
Al 42′ Mount trova un passaggio filtrante di trenta metri per Havertz, che salta il portiere avversario e segna l’importantissima rete del vantaggio. Va apprezzata la bella giocata del Chelsea, tuttavia l’errata diagonale difensiva di Zinchenko è evidente.
Nel secondo tempo, malgrado le difficoltà evidenziate dall’undici iniziale del Manchester City, l’incontro inizia con gli stessi calciatori che avevano terminato il primo tempo.
Gli uomini di Guardiola non riescono a trovare spazi tra le maglie di una difesa molto ben organizzata da Tuchel. La situazione non migliora quando uno scontro molto duro tra De Bruyne e Rudiger porta il centrocampista belga ad uscire dal campo. Esce il falso nueve ed entra un attaccante “puro” come Gabriel Jeusus.
Neanche questo cambio tattico riesce a dare quella lucidità che solitamente contraddistingue i citizens, tanto che, al 73′, ad avere l’occasione da rete più limpida sono gli avversari: l’ispiratissimo Havertz manda in porta Pulisic, l’attaccante americano sbaglia incredibilmente a tu per tu con il portiere.
Per le casacche azzurre le uniche chances per pareggiare il risultato arrivano dalle rimesse laterali lunghe di Walker. Proprio al 90′, ad esempio, un tentativo di Foden viene respinto in extremis da un difensore rivale, similmente a come era accaduto nel primo tempo. Nell’ultimo dei sette minuti di recupero concessi dall’arbitro il tiro al volo di Mahrez sfiora la parte alta della traversa e finisce fuori. Con questa conclusione si chiude la triste performance del Manchester City.
Anche se parliamo, probabilmente, di uno dei più grandi manager della storia del calcio, è difficile negare che Guardiola oggi abbia sbagliato la scelta della formazione iniziale. Invero, non schierare neanche un centrocampista con caratteriste difensive ha permesso ai calciatori londinesi (Kantè su tutti) di dominare la parte nevralgica del campo e di paralizzare il gioco avversario.
Il Chelsea, per la seconda volta nella sua storia, vince la Champions League e lo fa con pieno merito. I blues hanno disputato una grande gara, non solo per la concentrazione, ma anche per il ritmo e la continuità che hanno messo in campo nei novanta minuti.
Una grande rivincita per il tecnico tedesco e Thiago Silva, che, appena un anno fa, perdevano la finale contro il fortissimo Bayern Monaco.
Con la speranza di vedere il prossimo anno almeno una squadra italiana in finale, anche quest’anno la Champions League termina con una vincente a sorpresa. Vi ringraziamo per aver seguito la competizione più bella del mondo con noi!
Toti Pulvirenti
Fonte foto: Uefa Champions League
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