Siamo giunti alle partite di ritorno delle semifinali di Champions League. Gli ultimi due scontri prima della finale che tutte le trentadue le squadre partecipanti a questa competizione sognano di giocare a inizio anno.
Da un lato del tabellone vediamo due squadre che non sono arrivate mai alla fine della massima competizione europea come Manchester City e Paris Saint Germain, mentre dall’altre parte del tabellone vediamo la regina della Champions League affrontare un Chelsea molto giovane.
Se ai parigini serviva obbligatoriamente una vittoria in virtù del risultato della partita d’andata, al Real Madrid, in caso di due ( o più gol) realizzati a Londra, basterebbe anche un pareggio.
Per Chelsea e Real Madrid è certamente la partita più importante della stagione. Si può considerare come un crocevia che servirà a valutare l’intera annata dei club.
Se Pep Guardiola ha tutti i suoi calciatori a disposizione, il PSG è costretto a far sedere in panchina Mbappè per un fastidio muscolare al polpaccio. Per questo mister Pochettino decide di posizionare Verratti sulla linea della trequarti dietro l’unica punta: Mauro Icardi.
Al 7′ il match vive un momento thriller, perché il direttore di gara Kuipers fischia un calcio di rigore per un presunto tocco di braccio di Zinchenko. In realtà, come viene mostrato dai diversi replay, il calciatore ucraino tocca il pallone con la spalla e il Var, giustamente, priva i parigini della possibilità di calciare dal dischetto.
Neanche cinque minuti dopo, un tiro di De Bruyne deviato dai difensori avversari diventa un assist perfetto per Mahrez, il quale, di prima, segna una rete importantissima in vista della finale di Champions League.
Gli ospiti non ci stanno e, al quarto d’ora di gioco, su un cross perfetto di Di Maria, Marquinhos salta più in alto di tutti e di testa centra la traversa. Molto sfortunato il difensore brasiliano, il suo gesto tecnico meritava sicuramente di più!
Al 18′ un errore clamoroso di Ederson regala la palla all’attaccante ex Manchester United, ma il calciatore argentino non riesce ad approfittarne e calcia fuori.
Da questo momento in poi, la partita vive una fase di stallo, nella quale le due squadre non riescono a farsi del male anche per l’ottima fase difensiva interpretata da entrambi gli organici. Tuttavia, durante i minuti di recupero del primo tempo, di nuovo Mahrez entra in area e tira sul primo palo, ma questa volta è bravo Keylor Navas a neutralizzare il pericolo.
Ad inizio della seconda frazione non si vedono cambi e le due squadre tornano con gli stessi undici.
Al 54′ Foden, con un tiro al volo dalla distanza, impegna il portiere costaricano che para senza troppi problemi. L’azione successiva spiega in modo davvero emblematico il copione della partita: Herrera si coordina benissimo e calcia, ma dinanzi a lui si frappone il corpo di Ruben Dias. I novanta minuti giocati dalla difesa azzurra e, soprattutto, dal difensore portoghese hanno letteralmente dell’incredibile.
Al 63′ ancora Foden, dopo un bellissimo scambio con De Bruyne, arriva sul fondo e serve nuovamente l’attaccante algerino, che realizza la doppietta personale e il doppio vantaggio per la sua squadra. Con questo gol il passivo tra le due squadra diventa troppo pesante e nel Paris Saint Germain inizia a prevalere un sentimento di frustrazione.
Lo si vede quando Di Maria scalcia inspiegabilmente Fernadinho per una piccola perdita di tempo, così da essere espulso dall’arbitro.
I parigini hanno ormai staccato la spina e, a venti minuti dalla fine, rischiano pure di subire il terzo gol con un’azione spettacolare di Foden che, però, calcia sul palo.
La partita si conclude con una brutta punizione di Neymar, specchio della brutta prestazione dell’attaccante ex Barcellona.
Il Manchester City, per la prima volta nella sua storia, si qualifica alla finale di Champions League. Per Florenzi e compagni, invece, il cammino nella competizione internazionale finisce qua, con il rimpianto di non aver potuto schierare Mbappè nella partita decisiva.
Allo Stamford Bridge, il Real Madrid, a caccia del biglietto per la finale Instanbul, prova la mini remontada contro il Chelsea. I blancos, anche grazie al recupero di Sergio Ramos e Hazard, si schierano con la difesa a quattro, tentando di mutare subito l’approccio rispetto alla partita d’andata. A differenza di quanto si diceva durante la vigilia, Tuchel si affida agli acquisti estivi Timo Werner e Kai Havertz.
Al minuto 11 Rudiger calcia una botta potentissima dai trenta metri che mette in difficoltà l’ex portiere Courtois.
Nei primi minuti di gioco i padroni di casa conducono un forte pressing e, beneficiando del lavoro sporco di Mount a centrocampo, recuperano palla portando alla marcatura Werner. Il tedesco, però, si trovava davanti a tutti al momento del passaggio di Chillwell.
Al 26′ Benzema prende palla e trova un bella conclusione a giro, tuttavia la risposta di Mendy non è da meno.
Quando il Real Madrid sembrava aver superato i momenti di maggiore difficoltà, ecco che il Chelsea passa: Kantè conquista palla e serve Havertz che conclude di pallonetto; sulla fortunosa deviazione della parte alta della traversa arriva di testa il connazionale Werner che appoggia agevolmente in porta.
A dieci minuti dalla fine del primo tempo, Modric offre un bel cross a Benzema, il quale, di testa, trova nuovamente pronto il portiere rivale.
Dal rientro degli spogliatoi, nonostante il già importante vantaggio, i blues non smettono di attaccare e Azpilicueta, al 46′, mette un traversone in area che l’attaccante ex Bayer Leverkusen stampa nuovamente sulla traversa.
Al 53′ un tacco di Werner si trasforma in una sponda ottimale per Mount, il centrocampista inglese entra in area di rigore e spreca l’occasione calciando alto sopra la porta difesa dal portiere del Real Madrid.
Allo scoccare dei primi venti minuti del secondo tempo, Jorginho inventa un pallone bellissimo per Havertz che, da posizione molto ravvicinata, calcia sul piede di Courtois.
Il Chelsea, anche se gioca un bel calcio a ritmi elevatissimi, spreca davvero tante occasioni e permette alla squadra di Zidane di restare in vita praticamente fino alla fine. A cinque minuti dal novantesimo, però, Kantè vince un altro contrasto nella parte centrale del campo e serve il subentrato Pulisic; il calciatore americano attende il momento giusto per servire la palla a Mount che, di spaccata, segna la rete del raddoppio.
Il Chelsea si qualifica meritatamente alla finale di Champions League. Per Tuchel è la seconda finale consecutiva, per la squadra di Abramovic è la terza finale europea dalla stagione 2018/2019.
Il Real Madrid è apparso, nei complessivi centottanta minuti, troppo passivo e, forse, accelerare i tempi di recupero di Sergio Ramos e Hazard (entrambi in netta difficoltà fisica dinanzi al ritmo degli
avversari) si è rivelata una scelta errata.
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