Chi è Isaksen? Ultimamente questa domanda se la stanno ponendo parecchi tifosi sia di calcio che del Milan. Conosciuto l’anno scorso per aver affrontato la Lazio, e per aver anche segnato ai biancocelesti, sia all’andata che al ritorno ai gironi di Europa League, è oggi un uomo-mercato. Suo, infatti, il marchio sia nella sconfitta per 2-1 del suo Midtjylland all’Olimpico, che nella vittoria per 5-1 a Herning, in Danimarca. Nella sua nazione si vocifera , infatti, che sia ormai destinato alla partenza. Il Milan è alle porte e sta sondando il terreno.
Gustav Isaksen nasce a Hjerk, nella penisola di Salling, posta nella più larga penisola dello Jutland, nell’aprile del 2001. Inizia a giocare già all’età di tre anni nel Roslev IK, con cui rimarrà fino all’età di undici anni. L’anno dopo, infatti, entrerà nelle giovanili del Midtjylland, con sede a Herning e Ikast. Piccola curiosità: la società danese nasce dalla fusione proprio delle due squadre dei due paesi nel 1999, l’Herning Fremad e l’Ikast FS.
Il giovane danese debutterà con gli Ulvene (Lupi) nel 2019, all’età di diciotto anni, entrando a partita in corso contro il Sønderjyske, match cui il Midtjylland vincerà per 2-0. In seguito, troverà molto più spazio partendo anche da titolare, fino a divenire uno dei punti di riferimento per il club. Ad oggi, Isaksen conta in totale 136 presenze 33 gol e 18 assist.
Il biondissimo talento danese, dai tratti somatici di un attore per serie tv o film dedicati ai teenagers, ha talento da vendere. Alto 178 cm, posto su un fisico longilineo e non molto possente, trova i suoi punti di forza nelle accelerazioni e nella velocità. Due doti, inoltre, abbinate ad una buona tecnica sia palla al piede che negli stop, fondamentale per poter provare sia l’uno contro uno, che tentare cross, passaggi filtranti e conclusioni a rete.
Isaksen, infatti, possiede un’ottima visione di gioco, ed anche un buon tiro dalla distanza, due pregi balistici che lo rendono imprevedibile. Imprevedibilità enfatizzata anche nel trovarsi a suo agio a giocare con in entrambi i piedi, nonostante sia un mancino naturale. Peculiarità non trascurabile dal momento in cui i mancini usano in rari casi il piede destro. E soprattutto, un grande bagaglio tecnico di giocate e finte da renderlo uno dei migliori prospetti danesi e mondiali.
Inoltre, Isaksen può svariare su più fronti del reparto offensivo: trequartista, punta e seconda punta.
La Danimarca, infatti, nonostante una buona storia calcistica composta da buoni calciatori, non sempre ha potuto contare su tanti fantasisti o giocatori in grado di cambiare le sorti di una partita. Uno dei primi fantasisti della storia calcistica danese è sicuramente Michael Laudrup, il quale ha vestito in Italia le maglie di Juventus e Lazio, ed in Spagna le casacche di Barcellona e Real Madrid.
Considerato ancora oggi il miglior calciatore danese di sempre, cui però non partecipò alla sorprendente spedizione vittoria della Danimarca nell‘Europeo del 1992, le sue redini sono passate anni dopo a Christian Eriksen. Certamente prima dell’attuale centrocampista del Manchester United, ed ex Inter, di giocatori ne erano passati: Tomasson, Gronkjaer, Rommedhal, Jorgensen, Krohn-Dehli e il deludente Bendtner. Nessuno, però, che giocasse come era solito fare Laudrup.
I paesi scandinavi sono conosciuti maggiormente per aver avuto buoni portieri, buoni difensori, e buoni centocampisti d’interdizione. Spesso niente di eccezionale, ma che riescono a realizzare carriere più che oneste. Eccetto in rari casi come Peter Schmeichel ed Agger, per citarne alcuni.
L’avvento di Eriksen, in quel caso, fu visto come un faro che con la sua luce guida i marinai durante le notti di tempesta. Ed in effetti è stato, ed è ancora così. E difatti, la nazionale danese si affida spesso alle sue giocate, anche se le ultime vicissitudini che lo hanno visto coinvolto (Euro 2020), ne hanno calato un po’ il rendimento.
Con la nuova generazione calcistica danese molto interessante, nonostante i trentun’anni, Eriksen è ancora in tempo per poter portare un trofeo in Danimarca. Isaksen è sicuramente tra questi, il quale va ad unirsi a Lindstrom e Hojlund. La Danimarca ha tutte le carte per generare uno dei reparti offensivi più intriganti del panorama europeo e mondiale.
Fonte foto: Footballnews24.it
Simmaco Munno
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Nato e cresciuto a Santa Maria Capua Vetere, provincia di Caserta, quando il grunge esplodeva a livello globale, cioè nel ’91, e cresciuto a pane e pallone, col passare del tempo ha iniziato a sviluppare interessi come la musica (sa mettere le mani almeno su tre strumenti) la letteratura e la linguistica. Con un nome provinciale e assonante con la parola sindaco, sogna di poter diventare primo cittadino del suo paese per farsi chiamare “Il sindaco Simmaco”.