Armando Broja è la nuova stella albanese protagonista di tre battiti di cuori diversi. I cuori albanesi, ovviamente. I cuori dei Saints, ovvero i tifosi del Southampton, la squadra dove è in prestito fino a giugno 2022. Ed infine i cuori Blues, i tifosi del Chelsea, di cui la squadra londinese ne possiede l’intero cartellino.
Ma innanzitutto, chi è Armando Broja?
STORIA:
Broja nasce a Slough il 10 settembre del 2001, nel sud dell’Inghilterra, da genitori provenienti dal nord dell’Albania, dalla prefettura di Scutari. Inizia fin da piccolissimo ad avvicinarsi al calcio. A sei anni entra a far parte delle giovanili del Tottenham, per poi passare al Chelsea due anni dopo all’età di otto anni. Da lì in poi non cambierà più squadra esordendo proprio tra i grandi nel 2020 con la maglia dei Blues.
Il Chelsea, per garantirgli una maggiore crescita professionale, lo manda in prestito al Vitesse, in Eredivisie. Broja terminerà l’esperienza olandese con 34 presenze 11 reti e 3 assist in tutte le competizioni.
Con il ritorno di Lukaku, e con un reparto offensivo ampio, lo spazio per Broja è ridotto. Il Chelsea, quindi, decide nuovamente di mandare il talento albanese a farsi le ossa altrove. Questa volta, però, in Premier, al Southampton, dove si trova tutt’ora fino allo scadere del prestito nel 2022.
Broja con la maglia dei Saints ha già segnato 5 reti in 13 presenze in tutte le competizioni; 3 reti arrivate in Premier in 11 presenze. Prestazioni che hanno portato i tifosi del Chelsea ad invocare un suo ritorno già a gennaio, a causa di un Lukaku rivelatosi ancora al di sotto delle aspettative.
Nonostante sia nato in Inghilterra ed abbia vissuto in terra anglo-sassone, Broja già da giovane aveva le idee chiare: giocare per l’Albania. Dal 2019 ha giocato con la formazione under 19, quindi under 21, per poi arrivare in nazionale maggiore dove ha già segnato 3 reti in 10 presenze.
C0n un movimento calcistico sempre in crescita, Broja si unisce come altro talento albanese interessante da seguire dopo Nedim Bajrami e Ernest Muçi.
CARATTERISTICHE TECNICHE:
A primo impatto, veder giocare Broja porta ai ricordi le prime giocate di Adriano ed Ibrahimovic. Certo, il brasiliano e lo svedese da ventenni avevano una marcia in più, ma l’albanese non è poi così remoto da loro.
A partire dal fisico, 191 cm distribuiti su un fisico più longilineo che possente, magari crescendo verrà sicuramente curato anche quell’aspetto, ma anche dalla tecnica. Broja non è un attaccante che aspetta la palla sui piedi. Broja è un attaccante che si crea la propria azione destreggiandosi a suon di dribbling. Le sue doti lo portano a poter giocare su tutto il fronte d’attacco. Sicuramente, però, la prima punta e la seconda punta sono ruoli più adatti alle sue peculiarità.
Ciò che sorprende di Broja è anche la sua abnegazione per essere una prima punta, andandosi a conquistare la palla dai piedi dell’avversario sia a centrocampo che in difesa. Facendo quindi del sacrificio un’altra sua caratteristica importante.
Broja non possiede solo un’ottima abilità nel dribbling nello stretto, ma anche in campo aperto sfruttando le sue lunghe leve. Le sue cavalcate gli consentono di entrare di prepotenza sia nella metà campo avversaria che in area avversaria, mostrandosi gran parte delle volte glaciale davanti la porta, il più delle volte dribblando qualche malcapitato di turno. Il suo piede preferito è il destro, ma anche il piede debole può dirsi suo amico. Inoltre, è abile anche nel colpo di testa grazie alla sua altezza.
Se l’Albania attende il suo nuovo Scanderberg, Broja è pronto a prenderne l’eredità.
Fonte statistiche goal e assist: Transfermarkt
Simmaco Munno
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Nato e cresciuto a Santa Maria Capua Vetere, provincia di Caserta, quando il grunge esplodeva a livello globale, cioè nel ’91, e cresciuto a pane e pallone, col passare del tempo ha iniziato a sviluppare interessi come la musica (sa mettere le mani almeno su tre strumenti) la letteratura e la linguistica. Con un nome provinciale e assonante con la parola sindaco, sogna di poter diventare primo cittadino del suo paese per farsi chiamare “Il sindaco Simmaco”.