È morto ad appena 58 anni (ne avrebbe compiuti 59 anni il prossimo 25 ottobre) Franco Lauro, stroncato da un infarto e trovato senza vita nella sua abitazione di Roma dalle forze dell’ordine. Il noto giornalista sportivo ha lavorato per 36 anni in Rai, dove approdò nel 1984, commentando ben sei edizioni dei Mondiali e degli Europei di calcio, otto Olimpiadi estive e una invernale (Torino 2006), dodici Europei e tre Mondiali di pallacanestro. Oltre a ciò, condusse La Domenica Sportiva al fianco di Giampiero Galeazzi nel 2003 e 90º minuto dal 2008 al 2014.
“Il calcio è il romanzo popolare più amato dagli italiani. Ci sono tanti legami che ci accompagnano negli anni. Tutelare la base del calcio è importante, significa tutelare tutto. Non si può pensare solo al vertice e alla Serie A. Se noi facciamo morire il calcio dilettantistico, la Serie C, il calcio femminile, noi facciamo un danno a tutto il movimento e a perdere ci va anche il vertice.”, aveva dichiarato circa una settimana fa nel corso del programma Radio Goal in onda su Radio Kiss Kiss Napoli. Da amante dello sport a 360 gradi, infatti, Lauro aveva sempre sostenuto importanti battaglie a favore dei diritti delle realtà sportive spesso dimenticate e trascurate, tra cui soprattutto le categorie calcistiche minori o il mondo del calcio femminile, da qualche anno in forte crescita.
Il giornalista romano era amato e rispettato da colleghi e appassionati per il suo carattere sempre sobrio e pacato, per la spontaneità con cui si rivolgeva al pubblico, esordendo sempre con “Amiche e amici…” per dare il via alle sue trasmissioni, e per la grande passione con cui ha svolto il suo lavoro per tanti anni. A dimostrazione dell’enorme amore per la professione vi è un episodio datato 1996: in occasione dell’attentato terroristico alle Olimpiadi di Atlanta, Franco Lauro rimase in studio quasi ininterrottamente per circa 32 ore per curare tutti i collegamenti con le reti e i telegiornali, senza battere ciglio.
Nell’estate 1999, con Dado Lombardo al suo fianco, commentò l’impresa della Nazionale italiana di basket agli Europei disputatisi in Francia, con gli azzurri capaci di battere per 64-56 la Spagna in finale a Parigi il 3 luglio. Cinque anni più tardi, l’Italbasket sfiorò il trionfo alle Olimpiadi di Atene, arrendendosi soltanto al cospetto dell’Argentina in finale (84-69). Al suono della sirena del quarto quarto che certificò il successo per 100-91 contro la Lituania in semifinale, Lauro esclamò: “A questo punto possiamo dire: l’Italia è in finale del torneo olimpico di Atene 2004. Sicuramente a medaglia è fatta!”
Esempio e punto di riferimento per tanti colleghi e aspiranti giornalisti, sportivi e non, Franco Lauro ha rappresentato per anni e anni la parte più sana e esemplare del mondo del giornalismo nostrano, mettendo in bella mostra gli aspetti e i valori migliori di una realtà sempre più in difficoltà. E, soprattutto, ci ha insegnato che amare il proprio lavoro è una cosa fondamentale per svolgerlo al meglio e per farsi apprezzare da tutti. Tanti suoi ex colleghi e amici hanno voluto ricordarlo: tra questi Massimo Caputi, che lo definisce “un volto amico ed educato che entrava nelle nostre case”, e Riccardo Cucchi, che sottolinea lo straordinario amore di Lauro per la professione.
Dennis Izzo
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Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Nel 2016 consegue il diploma scientifico e in seguito si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
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