ROMA – Uno studio condotto da alcuni esperti del Policlinico Umberto I di Roma ha messo in luce le salutari proprietà terapeutiche dell’olio extravergine d’oliva, elemento cardine della dieta mediterranea per antonomasia. La ricerca ha evidenziato come il consumo quotidiano di 10 grammi di una varietà prodotta nelle zone collinari del viterbese sia in grado di avviare un’azione antidiabetica simile a quella innescata dai prodotti farmacologici in circolazione, ma in modo del tutto naturale. Nello specifico, i risultati dell’indagine scientifica, pubblicati su Nutrition&Diabetes, hanno sottolineato che l’utilizzo alimentare del cosiddetto “oro liquido” riduce i livelli di glicemia e allo stesso tempo innalza quelli di insulinemia nei pazienti sani. Gli autori di tale ricerca sono riusciti a trarre conclusioni positive in relazione ai livelli di glicemia post-prandiale delle persone affette da diabete e dei pericoli che riguardano il funzionamento del loro sistema cardiocircolatorio. Il prossimo step «prevede la messa a punto di una terapia ottenuta a partire dall’olio extravergine, che potrà offrire ai pazienti con diabete farmaci alternativi assolutamente naturali e senza effetti collaterali», hanno spiegato gli studiosi al quotidiano Repubblica.
Francesco Violi, professore ordinario di Medicina Interna presso la La Sapienza, si è occupato di coordinare la ricerca e ha mostrato come i dati ottenuti permettano di comprendere «il meccanismo attraverso cui l’olio di oliva previene il diabete. La riduzione della glicemia e del colesterolo post-prandiale apre nuove strade sull’uso di questo condimento nella dieta, per prevenire le complicanze cardiovascolari dell’arteriosclerosi. Studi recenti, infatti, hanno dimostrato che i picchi post-prandiali di glucosio e colesterolo sono potenzialmente dannosi nei pazienti a rischio di complicanze aterosclerotiche; ridurne, pertanto, l’entità potrebbe apportare benefici».
Gabriele Mirabella
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