Per secoli siamo stati convinti di perfezionare e aggiornare sempre di più le mappe in due dimensioni del pianeta Terra con una certa accuratezza. I planisferi che si sono susseguiti dall’antichità agli anni più recenti, però, sono sempre stati concepiti con l’idea di “appiattire” e di mostrare in parallelo ciascun continente, con il risultato che la riproduzione ottenuta non rispecchi in maniera fedele le distanze e la posizione di ciascuna terra emersa e, di conseguenza, nemmeno di mari e oceani.
Hanno voluto porvi rimedio solo di recente in Giappone, con il tentativo di svecchiare una rappresentazione ormai obsoleta e che potesse ottimizzare i livelli di precisione e, in particolar modo, la precisione di quanto raffigurato. Per farlo, il designer Hajime Narukawa ha collaborato alla AuthaGraph World Map e ha realizzato una nuova grafica, che ha come punto di partenza il mappamondo tridimensionale e che non rinuncia a ricreare nemmeno i poli o le isole minori nella maniera più adeguata.
Per riuscirci, nonostante l’obbligatoria forma rettangolare finale, l’esperto ha pensato bene di suddividere la superficie in 96 aree e di posizionarle successivamente in un tetraedro, appiattendo infine quest’ultimo nell’ultimo passaggio del suo lavoro. A seguito dell’originale iniziativa, il Japan Institute of Design Promotion ha conferito al progetto il prestigioso Good Design Award, per premiare soprattutto lo studio di forme e dimensioni applicato alla visione del nostro pianeta e che, per molto tempo, era stato trascurato tanto nei manuali scolastici quanto fra gli esperti del settore. Adesso, quindi, anche su carta è possibile godere di una prospettiva dalla maggiore obiettività del mondo in cui viviamo.
Eva Luna Mascolino
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