Stando ad un sondaggio pubblicato da TripAdvisor e condotto su un campione di 9181 donne provenienti da nove Paesi (Australia, Francia, Germania, Italia, Russia, Spagna, Sud Est Asiatico, Regno Unito e Stati Uniti), il gentil sesso è ormai proiettato più per i viaggi in solitaria che per quelli con partner e/o comitive di amici. Non a caso, il 55% di loro ha intrapreso un viaggio da sola e il 75% dichiara di volerne fare almeno uno nel corso del 2015.
Le motivazioni? Innanzitutto, non è da sottovalutare la volontà, tutta femminile, di rendersi sempre più indipendente da accompagnatori di sorta, sia nelle faccende quotidiane che in esperienze più o meno avventurose, quale può essere un viaggio. Ciò aiuta a sfatare determinati pregiudizi, a credere maggiormente nelle proprie risorse, a mettersi alla prova e a riuscirci, specialmente, in nazioni in cui l’emancipazione della donna potrebbe non essere considerata nello stesso modo rispetto al proprio Paese di provenienza. Inoltre, è appurato che un’esperienza simile può risultare costruttiva per il proprio benessere psico-fisico e per la propria creatività: in effetti, sfruttando anche le nuove tecnologie, pure la gita fuori porta più vicina a casa può diventare uno spunto per scattare fotografie diverse dal solito, comporre versi o brevi racconti in luoghi d’eccezione e dipingere o ricreare con le proprie mani le atmosfere da cui si è circondati.
Nonostante le statistiche, tuttavia, un altro dato non è da sottovalutare: il numero di italiane che viaggiano da sole, infatti, è nettamente inferiore rispetto alla media: solo il 23% delle intervistate si dichiara propensa, mentre il 44% preferisce la compagnia e addirittura il 39% sostiene di non aver mai avuto l’occasione di spostarsi in solitaria. Anche a questo fenomeno possono essere attribuite numerose cause: è ancora molto diffusa in tutto il Bel Paese, per esempio, la percezione che muoversi senza nessuno al proprio fianco sia sintomo indiscutibile di un’esistenza in solitudine, probabilmente infelice e, quasi per certo, poco invidiabile. Nell’opinione comune, quindi, chi parte da sola non lo fa per scelta, bensì perché sarebbe inattuabile il contrario. E c’è di più: molte delle dirette interessate dichiarano di trovare poco stimolante l’idea di non avere nessuno con cui condividere le proprie sensazioni nel corso di un viaggio, preferendo, di conseguenza, perfino una compagnia scomoda o poco affiatata ad un’escursione condotta secondo i propri ritmi e interessi.
Dalle statistiche, però, non emerge un dato che, in ogni caso, non è da sottovalutare: evitare i viaggi in compagnia quando possibile e quando ritenuto opportuno significa concedere a sé stessa una chance in più per parlare la lingua della nazione visitata senza alcun intermediario, gestire timidezza e finanze in totale autonomia e potendo contare solo sulle proprie forze, nonché migliorare le proprie capacità di orientamento e di conoscenza di sé, dai gusti culinari a quelli artistici – discorso tanto valido per le donne quanto per i viaggiatori di sesso maschile. Un viaggio, infatti, è prima di tutto una sfida con la propria interiorità e con il proprio spirito di adattamento, a prescindere dal sesso e dalla presenza di altre persone intorno: tentare equivale quasi sempre ad un profondo arricchimento e, cosa più importante, ad un rimpianto in meno.
Eva Luna Mascolino
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Ti piacerebbe entrare nella redazione di Voci di Città? Hai sempre coltivato il desiderio di scrivere articoli e cimentarti nel mondo dell’informazione? Allora stai leggendo il giornale giusto. Invia un articolo di prova, a tema libero, all’indirizzo e-mail entrainvdc@vocidicitta.it. L’elaborato verrà letto, corretto ed eventualmente pubblicato. In seguito, ti spiegheremo come iscriverti alla nostra associazione culturale per diventare un membro della redazione.