In questo periodo di quarantena doverosa c’è qualcuno preoccupato per le persone che sono obbligate a stare in una casa “poco sicura”.
Questo qualcuno è Angela Romanin, Vicepresidente della Casa delle Donne di Bologna e Presidente del Coordinamento dei Centri antiviolenza dell’Emilia Romagna.
Angela è preoccupata perché da quando c’è l’emergenza Covid-19, le denunce si sono drasticamente ridotte.
Questo vuol dire che le violenze si sono fermate?
“Assolutamente no” spiega Angela “Anzi. In questo momento di emergenza sanitaria le donne sono costrette a casa, proprio il luogo in cui subiscono le più frequenti e gravi violenze. In queste settimane i nuovi contatti si sono radicalmente ridotti. Ma possono uscire per venire da noi pur rispettando totalmente le regole stabilite dal Governo e senza rischiare di farsi ‘scoprire’ dai loro maltrattanti. A chi viene da noi è concesso muoversi semplicemente con una autocertificazione in bianco comunicando durante l’eventuale controllo che stanno andando a denunciare una violenza: in questo modo non rischiano che qualcuno che non deve, scopra quale sia il reale motivo della loro uscita.”
Continua dicendo “I centri antiviolenza ci sono e continuano a funzionare regolarmente, accogliendo e ospitando le donne, anche in emergenza, pur nel rispetto di tutte le norme igienico-sanitarie. Anche se stiamo registrando un drastico calo di nuove richieste di aiuto, proseguono i colloqui con le donne già in percorso e con le ospiti nelle case rifugio, come pure tutti i contatti con la rete di supporto.”
Angela spiega che il problema delle donne che hanno subito violenza non è solo il ‘liberarsi del violentatore‘.
“Un’altra difficoltà importante per le donne è portare avanti il percorso di riconquista dell’autonomia. […] E oggi come ieri, Coronavirus o no, il problema rimane comunque la capacità di leggere e riconoscere la violenza.”
Ma tutto questo è normale?
L’essere preoccupati di stare in casa propria, è normale?
Chiedersi se il proprio partner è violento nei nostri confronti, è normale?
Avere paura di essere picchiate per aver detto una parola di troppo? O per il semplice fatto di essere nella stessa stanza, è normale?
Per una società che si dichiara “civilizzata”, tutto questo è normale?
Nicole Rastelli
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