A Palermo un femminicida confessa ai carabinieri quello che ha fatto cinque anni prima. Il corpo è stato ritrovato nei pressi di Monte Pellegrino, identificato come quello di Ruxandra Vesco, 30 anni. L’assassino, Damiano Torrente, in stato di fermo.
Nel 2015 era stata presentata una denuncia di scomparsa della donna romena, ad Alcamo. Solo il 5 Agosto 2020 vigili del fuoco e autorità sono arrivati nel luogo del crimine: un dirupo a Monte Pellegrino. Le indicazioni sono state fornite dallo stesso assassino, le cui parole furono tutte corrette. Solo un folle o un uomo davvero pentito delle sue azioni? Forse una, magari entrambe le cose.
Damiano Torrente, così il nome dell’autore di tale delitto, aveva precedenti con altre donne. In passato aveva avuto problemi con un’ex fidanzata e oggi è sposato con un’altra donna. Premesso questo, gli investigatori stanno cercando di ricostruire quanto accaduto in maniera razionale, basandosi sull’interrogatorio fatto allo stesso Torrente, che ha collaborato con i Carabinieri senza mentire neanche su un dettaglio. L’ultima accusa nei confronti di Damiano risalgono a prima del lockdown, periodo in cui girava libero poiché appena scagionato da un’accusa di stalking. Ma cosa ha portato un uomo violento e abituato a perseguire le donne che gli piacciono? Una semplice confessione in chiesa.
Damiano Torrente frequentava da diversi mesi una parrocchia locale, dove era solito visitare il prete per la comune confessione dei peccati.
Un giorno come gli altri Damiano è pentito e si presenta al prete per confessarsi, quest’ultimo lo assolve ma lo invita a costituirsi. Il prete ha saputo dare, per una volta, spazio al dovere delle forze dell’ordine. Il femminicida si convince così delle sue colpe e decide di costituirsi ai carabinieri.
Il sacerdote ha poi spiegato alle autorità di aver seguito Damiano nel suo percorso da pentito. Il primo fedele di Dio ha sottolineato di aver ascoltato nel confessionale parole di dolore e pentimento. Così il 5 Agosto 2020 Torrente si è presentato in piena mattinata alla caserma di Falde, dove sarà difeso dall’avvocato Alessandro Musso mentre l’inchiesta sarà svolta dal procuratore Ennio Petrigni.
Davide Zaino Pasqualone
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