PALERMO – L’aria presente all’interno delle nostre abitazioni è inquinata da sostanze altamente nocive per la salute: questa è la conclusione a cui è giunto un gruppo di ricercatori italiani, analizzando i dati ottenuti grazie ad un’indagine effettuata nella città di Palermo. La notizia in questione ha riportato al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica il tema dell’inquinamento “indoor”, ovvero dell’alterazione delle condizioni dell’ambiente domestico, a causa dell’introduzione di composti tossici derivanti dall’utilizzo di detersivi, deodoranti, vernici, ma anche di specifiche apparecchiature. Lo studio si è appunto concentrato sulla misurazione della concentrazione di un particolare gas, il biossido di azoto, che viene prodotto praticamente in qualunque processo di combustione. Tale sostanza risulta essere molto irritante per le vie respiratorie dell’uomo ed estremamente tossica, quando presente in elevate concentrazioni. Nel corso dell’indagine, si è scoperto che a subire le conseguenze della continua esposizione a questa particolare forma d’inquinamento sono soprattutto bambini e ragazzi. Tenendo conto di questo dato, si può comprendere perché l’inquinamento indoor desti crescenti timori nel mondo scientifico. Non va dimenticato inoltre, che mentre l’esposizione ad altre forme di contaminazione ambientale è spesso occasionale, in questo caso il contatto con le sostanze tossiche risulta essere costante e ripetuto nel tempo: è proprio così che anche concentrazioni apparentemente innocue di questi inquinanti riescono a scatenare patologie molto serie.
La ricerca in questione, intitolata Effect of indoor nitrogen dioxide on lung function in urban environment, è stata condotta da un team dell’IBIM (l’Istituto di Biomedicina e Immunologia Molecolare, facente capo al CNR) in collaborazione con studiosi dell’Istituto di Scienze e Tecnologie dell’Informazione di Pisa e dell’Istituto di Analisi dei Sistemi ed Informatica di Roma. I ricercatori hanno analizzato la composizione chimica dell’aria presente in 300 abitazioni palermitane, scoprendo che in un buon 25% dei casi la concentrazione di biossido di azoto superava abbondantemente i 40 microgrammi per metro cubo, il valore limite stabilito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’esposizione a simili concentrazioni di questa sostanza è inevitabilmente causa di problemi per la salute umana, che si manifestano soprattutto sotto forma di disturbi respiratori. Prendendo in considerazione i soggetti affetti da asma presenti tra quelli coinvolti nello studio, si è scoperto che, ben nel 90% dei casi, essi vivevano nelle abitazioni maggiormente inquinate. È dunque evidente che l’NO2 risulti essere coinvolto nello sviluppo della patologia, o comunque nell’acuirsi dei suoi sintomi. Lo studio ha evidenziato come il problema dell’inquinamento domestico aumenti quando ci si sposta nelle zone maggiormente trafficate della città, molto probabilmente a causa della somma delle sostanze dannose prodotte all’interno e all’esterno delle abitazioni. Quanto osservato nella città di Palermo vale per qualunque centro urbano anzi, si può tranquillamente affermare che i problemi aumentino, all’aumentare delle dimensioni e della densità di popolazione dei centri urbani.
Per capire come affrontare questo problema, è innanzitutto necessario individuare le fonti di questa forma di inquinamento. Potrebbe sorprendere, ma la produzione domestica di biossido di azoto è legata soprattutto all’utilizzo di fornelli, stufe e caldaie a gas. Il funzionamento di questi apparecchi si basa sulla combustione del metano e tra i sottoprodotti di questo processo troviamo proprio l’NO2, che viene liberato nell’ambiente circostante, accumulandosi in maniera pericolosa quando non vengono adottate le giuste precauzioni.
Riuscire a garantire un ambiente salubre per sé stessi e per i propri familiari, almeno tra le mura domestiche, è fondamentale per la nostra salute. Ognuno di noi è esposto a svariate forme di inquinamento e purtroppo oggi, persino i cibi di cui ci nutriamo possono essere fonte di pericolo. Per questo motivo, è opportuno adottare tutte quelle precauzioni che possono aiutare a garantire un’atmosfera sana e benefica, trasformando le nostre case in piccole oasi all’interno delle quali rigenerarsi e purificarsi. La gestione dell’impianto di riscaldamento è l’aspetto che va curato con maggiore attenzione. In primis, la caldaia a gas dovrebbe sempre essere collocata su balconi e terrazzi e mai in ambienti chiusi o direttamente comunicanti con l’abitazione. Non bisogna commettere l’errore di pensare che nei piccoli centri urbani i problemi relativi all’inquinamento ambientale siano minori, soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo delle caldaie; provvedere alla loro periodica revisione non è solo un modo per garantire la propria incolumità, ma anche un obbligo di legge da rispettare con rigore. A tale proposito, sarà opportuno documentarsi circa le nuove direttive che regolano gli obblighi relativi ai prodotti che producono energia, ad esempio gli impianti di riscaldamento. Per approfondire un tema così delicato, è preferibile avvalersi delle competenze di un team di esperti nell’assistenza di impianti di riscaldamento nella zona di Albano, che fornisce anche consigli utili per una corretta gestione della caldaia, che minimizzi l’emissione di inquinanti. Al fine di garantire un’atmosfera salubre all’interno delle nostre abitazioni, è poi fondamentale provvedere a frequenti ricambi di aria. Per chi vive nelle zone più centrali ed inquinate delle città, il consiglio è quello di tenere chiuse le finestre durante la giornata e aprirle solamente nel corso della serata e nelle prime ore della mattina, quando la concentrazione di sostanze dannose nell’ambiente esterno è minore. Sempre più diffusa è la scelta di sostituire il vecchio piano di cottura con fornelli a gas, con uno ad induzione. I modelli più moderni presentano molti vantaggi: non solo eliminano completamente i pericoli legati alle fughe di gas e alla produzione di sostanze tossiche, ma generano anche consumi elettrici molto ridotti.
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