CATANIA – Domenica all’insegna del Teatro goldoniano a Catania. Al Cortile Platamone (Palazzo delle Cultura) giorno 9 agosto alle ore 21 i Saitta porteranno in scena un’inedita e caratteristica versione de I Rusteghi di Carlo Goldoni. L’opera del celebre drammaturgo veneziano parlerà infatti in siciliano grazie alla penna del regista Eduardo Saitta, abile nel tradurre la comicità veneziana in dialetto siculo. «Il pubblico ha bisogno di qualità ma allo stesso tempo di novità – confessa il 36enne attore e regista catanese –, ho pensato quindi di proporre Goldoni, avvicinandolo però quanto più possibile alla nostra tradizione proprio per concedere ai nostri spettatori una variazione al tema del Teatro della tradizione siciliana». Un testo antico ma quanto mai attuale quello di Goldoni, nel quale Lunardo, interpretato da Salvo Saitta, sarà uno dei quatto “rusteghi” che proverà a imporsi alle donne di casa, tentando di frenare la loro voglia di libertà.
Alle prese con I Rusteghi, mogli e figlie capeggiate dall’indomita Felicia (Katy Saitta), donna emancipata e noncurante delle tradizioni che il marito cerca di inculcarle. «L’interpretazione di Katy è sempre molto apprezzata. Quest’inverno abbiamo inserito la commedia all’interno del nostro cartellone al Teatro Tempio di Militello e Katy è stata tra le più applaudite. Del resto, ha iniziato a seguire mio padre ad appena otto anni ed ormai è un punto fermo della nostra compagnia».
Vittima prediletta di Felicia sarà proprio Eduardo Saitta, che si è ritagliato il ruolo di Canciano, marito succube appunto dell’intraprendente donna. «La mia sarà un’apparizione fugace, il mio personaggio è quello che tra i rusteghi più subisce la forza della moglie. Canciano infatti tenterà di far credere agli amici di essere riuscito a tenere a bada l’esuberante coniuge, ma la sua bugia sarà presto svelata, provocando delle situazioni paradossali».
Alessandra Munafò
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