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“Christmas Blue”: come affrontare la gioia mancata del Natale
23 Novembre 2023
Societas

“Christmas Blue”: come affrontare la gioia mancata del Natale

Home » Societas » “Christmas Blue”: come affrontare la gioia mancata del Natale

Perché durante il periodo natalizio siamo tristi? Alcuni studiosi hanno individuato una forma depressiva momentanea che coincide con le feste natalizie, il “Christmas Blue”.

Nell’immaginario collettivo il Natale corrisponde a un momento dell’anno legato all’unione e alla gioia in famiglia. In alcuni soggetti, però, sembra che quest’atmosfera di felicità crei una condizione di disagio che inizia già durante i preparativi. È uno stato d’animo che va a concludersi con la fine delle feste e il ritorno alla normalità; dunque, non si deve equiparare a una condizione depressiva clinica. 

Cos’è nel concreto il Christmas Blue?

Lo stato depressivo che si manifesta in concomitanza con le feste natalizie inizia da un periodo indicativo di fine novembre e si protrae fino alla prima settimana di gennaio. Una delle fonti del disagio emotivo sono le aspettative sociali: in un periodo in cui sembra un obbligo essere felici e gioiosi, non sentirsi realmente così genera un senso di inadeguatezza. Dover sembrare lieti e uniti in famiglia, conformandosi ad un ideale fittizio di felicità, genera costrizione.  

Il senso di oppressione diventa più forte in soggetti che stanno già attraversando per motivi personali dei momenti difficili; il periodo delle feste non fa altro che rendere ancora più difficile la gestione dell’ansia. 

Può manifestarsi in modi differenti in base ai contesti familiari e individuali, in generale gli studiosi individuano delle caratteristiche ricorrenti: 

  • Stati di ansia; 
  • Stress e senso di frustrazione per il senso di inadeguatezza; 
  • Sentimento di perdita e vuoto; 
  • Tristezza apparentemente immotivata; 
  • Isolamento sociale; 
  • Sonno. 

Le differenze con il “disturbo affettivo stagionale”

I dottori Valentina Fiolo, Silvana Pagliuca e Enrico G. Bertoldo, neuropsicologi e psicoterapeuti del Servizio di Psicologia Clinica del Policlinico San Donato, hanno approfondito l’argomento, soprattutto circoscrivendolo all’ambito natalizio e differenziandolo dal “disturbo affettivo stagionale” con cui spesso viene confuso. I sintomi spesso coincidono, ma bisogna distinguere le due cose.  

Se il Christmas Blue si manifesta specificatamente nel periodo natalizio e normalmente va a risolversi nel periodo immediatamente successivo, la sindrome del disturbo affettivo stagionale riguarda invece un periodo più ampio, che coincide con la stagione autunnale e invernale. In questo caso si tratta di una sindrome persistente e ricorrente che può durare anche fino alla primavera. Gli studiosi credono che questa condizione sia legata alla ridotta esposizione alla luce solare durante i mesi più freddi. In entrambi i casi i sintomi interessano la sfera emotiva (irritabilità, rabbia, malinconia, tristezza e angoscia) e la sfera cognitiva (problemi legati alla concentrazione e la presenza di pensieri intrusivi in negativo).

Le cause della “Christmas Blue” 

Chi soffre di Christmas Blue può notare dei cambiamenti sostanziali nella sua quotidianità, che vanno oltre il semplice senso di tristezza e malinconia. A livello comportamentale si può riscontrare una volontà di isolamento nelle situazioni di aggregazione familiare, un senso di stanchezza e scoraggiamento per l’acquisto dei regali o le uscite in generale. A livello fisiologico, invece, si possono riscontrare degli squilibri dovuti al sonno alterato e l’alimentazione tipica di queste feste.

Nonostante le similitudini con il disturbo affettivo stagionale, ci sono delle cause ben precise che provocano l’insorgere di questa condizione. Ad esempio, la frenesia dello shopping e l’ansia di trovare il regalo perfetto per i propri cari possono generare stress e frustrazione. In situazioni familiari complicate, dove possono esserci conflitti o divorzi in corso, l’obbligo di dover necessariamente passare del tempo insieme può generare rabbia repressa e pensieri negativi che si protraggono anche dopo la fine dell’incontro spiacevole.

Ricordiamo, inoltre, che il periodo natalizio, soprattutto per gli adolescenti, coincide con un periodo di stacco dalla routine per le vacanze. Il moltiplicarsi del tempo libero crea un senso di noia, e soprattutto spinge involontariamente ad avere un contatto con sé stessi, portando a un’indagine interiore che spesso non ci è permessa a causa della frenesia per le occupazioni quotidiane.  

I consigli degli specialisti

Gli studiosi ci forniscono dei consigli generali per affrontare al meglio questo periodo: 

  • L’accettazione del proprio stato d’animo è il primo passo. Infatti, non bisogna colpevolizzarsi perché non c’è nulla di sbagliato nelle emozioni che si provano, qualsiasi esse siano.
  • Iniziare ad ascoltarsi per capire i propri bisogni emotivi, non sforzandosi a soddisfare le aspettative altrui. 
  • Creare una routine positiva che ci fa sentire a nostro agio e più propensi a iniziare la giornata, partendo anche dalle piccole cose che possono arrecarci gioia; 
  • Imparare a dire “NO” agli inviti sgraditi. 
  • Farsi degli auto-regali per viziarsi e evitare di creare delle aspettative negli altri.  

Alessia La Porta

Fonte immagine in evidenza: Point

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