Maggie Gyllenhaal, Patricia Arquette, Meryl Streep, Reese Whiterspoon, Helen Mirren, Emma Watson: queste sono solo alcune delle donne che si sono volute unire per denunciare ciò che accade realmente dietro le cineprese hollywoodiane. Non si sta parlando di backstage, ma di vera e propria violenza sessista contro il genere femminile. Tutto ha avuto inizio quando Sandra Bullock ha concesso un’intervista a E!News, a patto di essere libera di parlare della condizione delle donne all’interno dell’industria cinematografica: «Mi sembra che sia ricominciata la caccia alle attrici under 30: noi donne veniamo discriminate non per chi siamo ma per come appariamo alla nostra età», ha dichiarato l’attrice. Ciò fa riferimento al fatto che spesso si ascoltano servizi in televisione o si leggono articoli di giornali in cui sono riportarte solo notizie di abiti nuovi, gravidanze o gossip, in riferimento a un personaggio famoso di sesso femminile. È nato, così, l’hashtag #Askhermore, grazie a cui si reclama a tutto il mondo giornalistico di chiedere di più a certe donne, di non limitarsi ai loro bei vestiti, capelli o ai matrimoni. Un grido da parte di tutte coloro che sono costrette a dimostrare sempre meno dei propri anni effettivi, a essere impeccabili in ogni circostanza e a non poter condurre una vita come tutti, solo perché perennemente nel mirino dei media.
E non è tutto. Il sessismo, infatti, si rivela anche sotto forma di numeri: le statistiche parlano chiaro, i salari delle attrici sono più bassi di quelli maschili («di 10 volte» denuncia Hilary Swank), mentre solo il 23% dei film prodotti sono diretti da una donna. Per questo Keira Knightley, intervistata da Harper’s Bazaar, ha dichiarato di voler diventare regista per combattere il maschilismo nel cinema. Le sue parole sono state: «La carenza di donne nei film è ciò che in parte mi ha fatto considerare l’idea di diventare una regista. Le cose non possono cambiare se non ci sono più donne nei ruoli di potere. […] Hollywood ha tanta strada da fare. Non credo che qualcuno possa negarlo, basta considerare quanto siano poche le donne che riescono ad ottenere un ruolo principale. Man mano che sto crescendo sono sempre più interessata al ruolo di regista. Come attrice devi fare ciò che ti viene richiesto. Dopo averlo fatto così tanto a lungo inizi a chiederti se le cose possano andare diversamente e se esiste un viaggio nel senso opposto. Non so se esista ma sono interessata alle persone che l’hanno fatto». Anche l’attrice e regista Rose McGowan ha scelto Twitter per denunciare uno dei tanti casi di sessismo a cui ha assistito: il copione di un film di Adam Sandler riportava delle indicazioni rivolte esclusivamente alle attrici, fra cui «leggere con attenzione per capire bene la scena e indossare dei pushup per mettere in evidenza la scollatura». A causa del tweet, Rose McGowan è stata scaricata dal proprio agente, ma probabilmente questo non fermerà la campagna già intrapresa da molte donne dello spettacolo.
Roberta Ventura
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