Una storia che finisce è il percorso che tutti, ma tutti, fanno almeno una volta nella vita. Specialmente se di storia importante si sia trattato poi, e che ha lasciato, per sommi capi, cicatrici dolorose. Già, perché ci fingiamo abbastanza forti da riuscire a sostenere qualsiasi fardello la vita ci addossi, ma quando si parla di amore, in questo caso ne usciamo fuori sconfitti o impreparati. E se, successivamente, incontriamo il/la nostro/a ex anche solo fortuitamente, in automatico risalgono a galla tutti i ricordi di quel periodo passato assieme (e belli o brutti che siano).
In una delusione d’amore, di solito, c’è sempre chi soffre di più e chi di meno; allo stesso modo, invece, qualora ci si sia lasciati di comune accordo per motivazioni al di sopra di quel determinato sentimento. Ma proprio perché, spesso, l’amore provato non si sopisce con una divisione, come fare a rivederlo/a (seppur casualmente) senza soffrire? Soprattutto, senza mostrargli il dolore che il cuore prova alla sua vista? Secondo Cosmopolitan, è possibile camuffare qualsiasi tipo di agitazione che, un lui o una lei, può causare. Perché anche gli uomini soffrono per amore, ma sanno, se non altro, mascherare meglio le loro emozioni.
Vediamo insieme, quindi, come non lasciar trasparire alcun segnale di quella presunta sofferenza.
È del tutto normale assumere un’espressione di sbigottimento totale alla visione di un/una ex, ma se si vuol uscirne “vincitori”, senza dargli a capire che, in realtà, possibilmente si sta patendo ancora per quella fine (più o meno) inaspettata, è importante non lasciarsi trascinare da comunicazioni non verbali che, di fondo, esprimono molti più concetti di mille parole. Si presume che l’ironia sia la carta vincente in siffatti casi, come a voler informare lui/lei che non ci importa più niente e che, anzi, si sta molto meglio lontani. D’altronde, una bugia a fin di bene è sempre consentita (se si sa mentire…).
Molte donne, o anche uomini, trascinati dalla rabbia per la fine di quel rapporto, di fronte a un/una ex, si lasciano andare a “rigetti” di storie personali – vere o inventate che siano – per ferire colui, o colei, il/la quale ci ha fatto soffrire a sua volta. Eppure, ciononostante questa non è la decisione più saggia, perché malgrado si stia tentando di esibire una certa forma di sicurezza, chi è davvero furbo non si lascia ingannare, e capisce immediatamente che lo si sta facendo solo per non farti vedere triste e/o debole.
Insomma, episodi del genere sono, in alcuni casi, un po’ come la ciliegina sulla torta a un periodo che vorremmo poter cancellare il prima possibile dalla nostra testa e dal nostro cuore (anche per svariati motivi inerenti ad altre circostanze, ovviamente). Ma esse ci fanno capire molte altre cose, come che lasciare non è mai un’azione ingiustificata; ed escludendo i casi di puro autolesionismo, chi lascia lo fa perché non riesce più a sostenere quel legame. E tra il prendere in giro una persona, benché di “cattivo gusto” in alcuni casi, e il liberarsene essendo rispettosi soprattutto con il proprio cuore, meglio la seconda opzione. Per amare qualcun altro, bisogna, innanzitutto, imparare ad amare sé stessi, il resto, è tutta una conseguenza.
Anastasia Gambera
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