Da anni, sui social network – Facebook, Twitter, eccetera –, durante l’iscrizione, viene richiesta la data di nascita, nonché, quindi, l’età anagrafica, e tutto questo per evitare, agli utenti in questione, problematiche peggiori inerenti a un disattento uso di Internet – soprattutto, se ad affacciarsi a esso sono bambini non ancora particolarmente competenti. Difatti, come ben sappiamo, l’età minima per iscriversi è – anzi, dovrebbe essere – 18 anni, ma non potendo, il social, constatare personalmente se si stia dicendo la verità, basta inserire una data che corrisponda alla maggiore età e il gioco è fatto. Le uniche piattaforme a esser sempre state libere da vincoli anagrafici sono quelle relative alla messaggistica istantanea; ma non per molto tempo ancora a quanto pare.
Come riporta WebNews, infatti, in Europa, ben presto, WhatsApp (nello specifico) non sarà più utilizzabile da utenti di età inferiore ai 16 anni. In Paesi al di fuori dell’Unione Europea, l’età minima è 13 anni, mentre per i cittadini europei, fra qualche aggiornamento, sarà necessario il permesso di un genitore o di un tutore legale per l’utilizzo dell’app. Per di più, prossimamente WhatsApp implementerà anche un sistema di ban utile contro chi volesse fare il furbetto. Non saranno, purtroppo, siffatti limiti a impedire ai ragazzini di iscriversi sotto forma di adulti: servirebbero – se davvero lo si volesse – misure preventive migliori.
Anastasia Gambera
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