Ormai da anni, nelle nostre case entrano entrano giorno per giorno nuovi incredibili gadget, il cui fascino ci cattura irrimediabilmente portando tecnofili e tecnofobi a uno scontro impari. A cosa ci ha portato e ci porterà tutta questa tecnologia?
I più curiosi fra gli smanettoni amano venire a conoscenza di tutto ciò che le case costruttrici mettono sul mercato sistematicamente e, ormai, quasi periodicamente. Così, per tutti i tecnofili, durante ogni inverno o estate si svolge la vetrina più attesa dell’anno: il CES – acronimo di Consumer Electronic Show –, fiera presso cui vengono esposti gli ultimi ritrovati della tecnologia moderna. Dal 1967 a oggi, si sono avvicendati nell’esposizione prodotti che hanno realmente rivoluzionato il mondo, soprattutto nel suo modo di comunicare. Facendo un salto indietro negli anni, fra alcune delle tecnologie che più hanno incuriosito la popolazione di ogni Paese possiamo annoverare:
– il Laser Scope, un controller inventato dalla Konami e presentato al CES di Chicago del 1980, con cui l’azienda desiderava rivoluzionare il mondo dei videogiochi. Dal momento che non è mai entrato in commercio, è però rimasto nient’altro che un prototipo;
– i Robot, macchine capaci di svolgere compiti affidati loro da un essere umano. Il termine in francese significa “lavoro pesante”, etimo che spiega come mai tali macchine non abbiano tutte un unico scopo, ma vengano programmate a seconda del lavoro che devono svolgere. Il primo fra tutti ad essere implementato è stato BOB – acronimo di Brains on Board –, robot presentato al CES di Chicago nel 1983 come una grande promessa del decennio in corso;
– il Mind Link, accessorio in grado di captare le onde cerebrali e di trasformarle, poi, proiettandole su uno schermo. Presentato al CES di Chicago del 1983, in realtà non fu mai implementato;
– l’E-Link, tecnica inventata da Joe Jacobson nel 1996 e conosciuta anche come E-Paper. Servendosi della luce ambientale trasmessa come un foglio di carta, essa implementa la lettura in modalità non più cartacea, bensì attraverso i moderni e-book reader. Uno dei primi presentati fu la Bibbia in formato elettronico;
– il Beeper-Kid, sensore mediante cui i genitori potevano tenere sott’occhio i propri figli nel caso si allontanassero di più di un metro da loro. Fu presentato dall’A+H international al CES di Chicago nel 1992;
– i primi strumenti 3D degli anni ’90, fra cui il Virtual Vision Sport. Con l’illusione di un display da 60 pollici senza lenti o schermi, il Virtual Vision Sport permetteva a uomini d’affari e non di guardare programmi dovunque si trovasse, senza che nessun altro potesse assistervi e regalandogli, quindi, dei momenti di relax anche fuori casa. Venne presentato al CES di Chicago nel 1993;
– l’immagine raffigurante un uomo con in mano un telefono portatile e un cheesburger, uno dei simboli del CES di Chicago del 1994, dava inizio a una delle pagine più gloriose della storia della tecnologia: quella della telefonia mobile. L’immagine, infatti, stava a significare che un telefono dal peso minore di 130 grammi era una scoperta reale e importante, dato che i precedenti cellulari avevano dimensioni e peso piuttosto ingenti;
– il Real Ware – antenato del Kinect della Microsoft e della Nintendo Wii -, primo virtual controller attraverso cui gestire giochi e documenti mediante i movimenti del corpo. Se ne vede un’applicazione pratica nel film Rivelazioni – Sesso e potere , del 1994, in cui Tom Sanders (Michael Douglas) è uno dei maggiori esponenti di una grossa azienda di nuove tecnologie, il quale tenta di boicottare i loschi piani di Meredith Johnson (Demi Moore), decisa ad appropriarsene con l’inganno. Egli, infatti, attraverso un Real Ware, entra nel database della Johnson e ruba la documentazione che la inchioda;
– il DVD, disco a tecnologia ottica con una capacità memoriale maggiore del CD a cui si era abituati. Presentato per la prima volta da Robert Minkhorst della Philips Consumer al CES di Chicago del 1996, rivoluzionò indubbiamente il mondo del video consumer;
– il Quicktionary, ovvero un traduttore tascabile – adesso in digitale – che, attraverso uno speciale algoritmo, è capace di tradurre abbastanza velocemente intere stringhe di parole da una qualsiasi lingua di partenza a una qualsiasi lingua di arrivo. Fu presentato al CES di Las Vegas nel 1998;
– altri dispositivi che hanno rivoluzionato il mondo della tecnologia sono stati la fotocamera indossabile, presentata al CES di Las Vegas nel 2001, e l’orologio digitale, presentato al CES di Las Vegas nel 2004. Sono entrambi riconducibili alle cosiddette wearable technologies, ossia tecnologie portatili, adattabili al proprio corpo e in grado di memorizzare documenti, brani musicali, immagini etc.
Tenendo presente tale excursus, si può trarre la conclusione che la maggior parte delle invenzioni presentate dagli anni ’60 ad ora consistano, più che altro, in un dispendio di denaro, proprio come sostengono fermamente i cosiddetti tecnofobi, contrari all’utilizzo di simili gadget e in lotta quasi continua con gli amanti dell’i-tech. Dal canto proprio, però, la tecnologia non conosce freni e, nella sua corsa quasi sfrenat,a ha rivoluzionato e continua a rivoluzionare gran parte della nostra quotidianità – vedasi la lavanderia che canta per avvertire della fine del lavaggio, uno fra gli elettrodomestici più acquistati del momento.
Come sostiene la docente di Matematica e Informatica del liceo Alessandro Volta di Milano, Flavia Giannoli, bisogna adattare il proprio cervello alle scoperte che giorno dopo giorno si fanno strada nel mercato mondiale, non potendone da un lato fare a meno ma attuando comunque, dove possibile, un discernimento fra ciò che è realmente utile e ciò che non lo è. Si riuscirà mai nell’intento di un simile compromesso, senza sfociare in una tecnofilia o in una tecnofobia sfrenate?
Anastasia Gambera
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