A tre anni di distanza dalla sua nascita – grazie all’iniziativa di una giovane startup cinese –, l’applicazione a cavallo fra un social network e un social media, Tik Tok, sta, via via, affermandosi sempre più come la piattaforma per i giovani più gettonata del momento. Conta, per l’appunto, già oltre un miliardo di utenti, tutti iscrittisi per creare video, coreografie musicali, cantare (proprio come fosse un karaoke), eccetera, con l’obiettivo, appunto, di rendere virali siffatti contenuti, e riscuotere successo. Tuttavia, non mancano i timori riguardo Tik Tok, soprattutto americani, i quali – oltre al risentimento innato verso la Cina, insito specialmente in Donald Trump, presidente Usa –, proprio per mezzo di quest’ultimo è stata aperta un’inchiesta in cui si cerca di dimostrare in tutti i modi che questo social altro non è che un’arma nelle mani del governo cinese per oscurare tutti i contenuti per loro scomodi.
Proprio perché, la Cina, – come riporta il magazine Marie Claire – rappresenta una minaccia al predominio mondiale dell’America, Tik Tok è ritenuta piuttosto pericolosa per, invece, la sicurezza dei dati dei suoi iscritti. Anche il Guardian, giornale britannico, ha realizzato un’indagine nei confronti del social, poiché esso, a quanto pare, sembra aver eclissato, in Inghilterra, alcuni contenuti, probabilmente, troppo ostici per il governo cinese. Lo staff che si occupa della moderazione dei post caricati, ha dichiarato che, in realtà, agisce sulle basi delle leggi statunitensi, cercando, quindi, di sconfessare i timori su detti. Dove stia la verità, quindi, non è facile saperlo, ma se le “voci di corridoio” sono esatte, è ragionevole pensare che Tik Tok non sia proprio così affidabile come, in prevalenza i ragazzi, vogliano credere.
Anastasia Gambera
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