Nell’era digitale in cui viviamo, l’Intelligenza Artificiale (IA) e il Machine Learning stanno trasformando il modo in cui comunichiamo e interagiamo online. Questi avanzamenti tecnologici hanno portato benefici innumerevoli, ma con essi sono emerse anche nuove minacce, tra le quali una delle più inquietanti è la clonazione vocale, un’abilità che permette ai truffatori di replicare la voce di una persona con una precisione spaventosa, utilizzando l’IA e il Machine Learning. Un’arma subdola e potente che i cybercriminali stanno sempre più sfruttando per commettere truffe e estorsioni.
Il numero delle truffe che sfruttano l’intelligenza artificiale per la clonazione vocale è in costante aumento. (Fonte: CEL Solicitors).
Questa tecnica è stata impiegata in una serie di casi di “rapimento virtuale”, in cui le vittime sono state convinte che un loro caro fosse stato rapito o in pericolo, provocando panico e inducendo al pagamento di riscatti. Un caso inquietante si è verificato ad aprile scorso negli Stati Uniti d’America, nello specifico in Arizona, dove un criminale ha simulato il rapimento di una bambina, spaventando sua madre con la voce e il pianto della presunta vittima. Fortunatamente, la tentata truffa non è andata a buon fine, in quanto la madre è stata in grado di controllare che sua figlia fosse al sicuro prima di procedere al pagamento del denaro richiesto per liberarla. La telefonata è stata poi identificata come una comune truffa dalla polizia locale. Scopriamo quali sono i rischi che comporta la clonazione vocale e cosa si può concretamente fare per difendersi da questa crescente minaccia alla sicurezza delle comunicazioni digitali.
Per comprendere appieno l’entità del problema, è fondamentale analizzare alcuni dei casi più noti e le dimensioni economiche della clonazione vocale. La Federal Trade Commission degli Stati Uniti, agenzia governativa che ha lo scopo di tutelare i consumatori, ha stimato perdite record nel 2022, pari a ben 2,6 miliardi di dollari, causate da queste attività illecite. I truffatori non si limitano a sfruttare la tecnologia per clonare le voci, ma raccolgono informazioni personali (tra cui foto e video) da fonti come i social network, creando profili dettagliati delle loro vittime per rendere le minacce più credibili e spaventose.
La clonazione vocale comporta numerosi rischi sul piano legale, tra cui il furto d’identità e la violazione della privacy. (Fonte: South China Morning Post).
L’automazione con l’IA è un altro elemento critico in questo scenario. I cybercriminali possono utilizzare chatbot in grado di combinare dati provenienti da fonti di diversa natura con elementi come la geolocalizzazione, creando un sistema di punteggio basato sul rischio per la selezione delle vittime e rendendo queste truffe ancora più pericolose e diffuse su larga scala. Pertanto, l’urgente necessità di comprendere questa minaccia e adottare misure di prevenzione è evidente. La consapevolezza e la vigilanza sono le chiavi per proteggere le nostre comunicazioni digitali e per evitare che la nostra voce diventi uno strumento nelle mani dei truffatori digitali.
La clonazione vocale è un pericolo digitale in crescita, ma con la consapevolezza e la prudenza ci si può difendere dagli attacchi. Per farlo, è fondamentale rimanere vigili e consapevoli, nonché verificare le informazioni prima di agire e non abbassare mai la guardia. Non bisogna mai cedere alle richieste di pagamento o altre minacce senza essere sicuri della situazione. Le autorità stanno lavorando per combattere la clonazione vocale, ma è possibile attuare degli accorgimenti efficaci per prevenire questo tipo di frodi. Innanzitutto, bisogna verificare attentamente l’identità della persona che chiama, ad esempio chiedendo informazioni specifiche che solo il legittimo interlocutore conosce, come informazioni personali o dettagli su eventi recenti, o creare una parola segreta con i propri familiari e/o amici più stretti che possa essere utilizzata in situazioni di emergenza e chiedendo di pronunciarla prima di rispondere a richieste inaspettate o sospette.
La Federal Trade Commission degli Stati Uniti ritiene che la regolamentazione dell’intelligenza artificiale sia una priorità. (Fonte: VentureBeat).
Per cautelarsi è anche opportuno limitare la quantità di informazioni personali sui social media, mantenere sempre aggiornato il software di sicurezza del proprio dispositivo (le soluzioni di sicurezza avanzate possono rilevare e prevenire minacce informatiche), segnalare eventuali chiamate sospette alle autorità competenti e proteggere i propri dispositivi con password “robuste” (ossia con otto o più numeri, lettere e caratteri speciali e che non includa informazioni personali facilmente reperibili, come nome, data di nascita e indirizzo), abilitando inoltre l’autenticazione a due fattori quando possibile. La sicurezza delle comunicazioni è una responsabilità di tutti e la lotta contro il crimine informatico richiede un impegno collettivo. Solo con la prevenzione e la massima allerta sarà possibile evitare che la nostra voce diventi un’arma pericolosa nelle mani dei truffatori digitali.
Dennis Izzo
Fonte foto in evidenza: thesun.co.uk
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Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Nel 2016 consegue il diploma scientifico e in seguito si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
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