Mark Zuckerberg questa volta sembra essersi superato. Dopo la fondazione di Facebook che, dal lontano 2004, continua a registrare grandi numeri, oggi anche gli under13 potranno utilizzare il social in tutta sicurezza. Arriva, infatti, Messenger Kids, la chat dei bambini.
Attualmente è solo un’anteprima, negli Stati Uniti, per i possessori di iPhone e iPod ma, se riscuoterà successo, approderà anche per Android e in molti altri paesi internazionali. Questa applicazione è il frutto di un lavoro iniziato nel 2011 che ha, fin da subito, visto Zuckerberg impegnarsi in prima linea. Non è stato facile realizzarla e metterla sul mercato perché, negli USA, è in vigore la Children’s Online Privacy Protection Act, una legge rigida per chiunque voglia offrire servizi web per bambini e adolescenti. Il team Facebook, però, è riuscito nel suo intento e Messenger Kids ha preso vita. Stefano Maria Girardi, copertina del libro “Nasci, cresci e posta” di Simone Cosimi e Alberto Rossetti 8Città Nuova, 2017
Nulla di complicato. Si tratta di un’app che i ragazzi potranno scaricare sui loro device e che, contemporaneamente, dovrà essere collegata agli smartphone di mamma e papà. I genitori, così, potranno controllare chiunque entri in contatto con i propri figli e bloccare o segnalare profili sospetti. Messenger Kids, inoltre, non avrà pubblicità, non richiederà nessun account per il bambino e non userà le informazioni scambiate per scopi commerciali.
La costruzione di questa applicazione è stata un vero lavoro di squadra che ha visto protagonisti associazioni, insegnati, educatori e pedagogisti. Della serie: tutti uniti per dare la possibilità, anche ai più piccoli, di poter usufruire dei vantaggi della rete senza rischi.
L’applicazione, che sarà interamente gestita dai genitori, consentirà di chattare, scambiarsi foto, gif, selfie con allegati effetti e creare videochat singole o di gruppo. In questo modo, anche gli under13, avranno la possibilità di iniziare a conoscere il mondo del web e dei social network senza destare alcuna preoccupazione. Un intento nobile, quello di Zuckerberg, sempre attento alle nuove generazioni che, inevitabilmente, saranno il futuro del suo impero 2.0.
Alessia Mingori
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