Giorno 11 novembre a Catania si è tenuto un evento all’insegna della musica dal titolo “The World of Sound – expo arti figurative e digitali”, presso il Mivida Club. L’evento ha avuto inizio alle 17 per concludersi circa verso le 2, attraverso undici ore di musica ed esposizioni.
L’iniziativa nasce per «diffondere la cultura musicale a 360°», come dichiara il gruppo organizzativo No Way Out Escape to Babylon. Tra le altre realtà che hanno collaborato vi sono The House of Sangu e Insane Event Kollektive.
Sulla nascita del collettivo alla base di questa esperienza, «una serie di casuali eventi ha portato un gruppo di ragazzi dagli interessi comuni, ossia quelli di creare e condividere arte, tanto da farli aggregare ed unire» – riferisce Andrea Tash, uno degli organizzatori – “È nata in primis da un’amicizia, tra ragazzi che supportano e sostengono e che fanno in modo che in ogni evento si dia spazio alle loro doti”.
Scorcio degli spazi espositivi
Il locale, allestito per l’occasione con luci e istallazioni, vede il piano superiore adibito per la mostra. Tra le prime cose che saltano all’occhio, salendo le scale, sono le visual ed effetti di Alessandro Dispensa (in arte adbr0) che raccontano il mondo della musica nei suoi aspetti più ipnotici e psichedelici.
A seguire altre proiezioni, a rappresentare la parte più onirica della musica, tutto questo accompagnato da djset che ne rispecchiano l’essenza, come per esempio quelle di Massimiliano Mollame (in arte idiosyncratic).
Una delle proiezioni di idiosyncratic
Prosegue poi la mostra con contributi fotografici scattati in occasione di rap battle, realtà che da decenni si fanno strada e che raccolgono sempre più nuove leve. Sfide che si sono tenute anche in questa occasione, momento di cui parleremo più avanti.
Viene così esplorata la musica anche nelle sue forme più underground, dalla streetart al tattoo che fanno da scuola: si tratta di espressioni artistiche – anche con una lunga storia – per molto tempo ritenute poco significative e “popolari” in un senso negativo. Oggigiorno, invece, si fanno sempre più strada con iniziative che partono anche dall’alto e che stanno restituendo dignità a queste discipline.
Un esempio è quanto portato da Pernaiz, che con un’estetica distopico-orrorifica riprende l’immaginario punk e pop.
Una delle opere di Pernaiz
Tra gli altri espositori abbiamo poi il nome di Micol Mertoli (in arte holaisonmi) che in chiave erotica – e non solo – reinterpreta singoli aspetti della musica di ogni tempo. Singolare il suo grammofono che sembra fondersi con una figura femminile.
Tre delle opere di holaisonmi
La serata è poi proseguita con l’esibizione di giovani cantanti tra cover e brani inediti. Ha aperto Claudia Stefio con una scelta di sei brani di vario genere (spiccano quelli di Amy Winehouse). Il microfono è poi passato a Gabriele Parisi, il quale ha portato suoi rifacimenti di pezzi cardine della musica leggera italiana e non solo, grazie alla sua chitarra e armonica (numerosi i brani dell’artista romano Mannarino).
Claudia Stefio
Gabriele Parisi
Una rap battle ha poi concluso l’ultima parte della serata. Più ragazzi si sono confrontati tra rime e basi, portando una forte partecipazione e coinvolgimento del pubblico.
In conclusione, è importante ricordare come eventi del genere, oltre a essere motivo di intrattenimento, sono anche occasioni di confronto tra realtà ed esperienze artistiche differenti. Ciascuna delle forme interessate nasce da stimoli e contesti apparentemente estranei, ma che in realtà portano con loro quelle che sono le massime espressioni della cultura pop contemporanea e della storia musicale dal secondo novecento ad oggi.
Nel corso dell’evento si è passati dal genere indie al rock, passando per il rap per poi arrivare alla techno: tutto questo accompagnato non solo da live performance e dj set ma anche dalle opere offerte dai numerosi giovani artisti.
Riccardo Bajardi
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