Alcuni ricercatori hanno scoperto l’interruttore “Vasco”. Quest’ultimo consiste in una specie di leva che ci fa prendere delle scelte senza badare a possibili conseguenze.
Sono molte le persone che vogliono una vita spericolata come il brano che cantava Vasco Rossi. Queste sono le stesse che sono sempre alla ricerca di nuovi stimoli ai limiti dell’imprudenza, rischiando di fare danni a se stessi e agli altri. A cercare una risposta a tale atteggiamento è stato un gruppo di scienziati, come riporta Fanpage.it, provenienti dall’Istituto Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna, dalla Fondazione Irccs Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, dalla Fondazione Irccs Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano, dal Centro di Ricerca Aldo Ravelli dell’Università di Milano presso l’Asst Santi Paolo e Carlo di Milano e dall’École Polytechnique Fédérale de Lausanne.
Che cosa hanno scoperto? L’area cerebrale in cui risiede l’incoscienza cronica che si manifesta in tutte le età della propria vita. Nel corso della ricerca è stata rilevata l’esistenza di una specie d’interruttore che è stato chiamato “Vasco”. Lo studio si è incentrato sull’analisi di alcune funzioni manifeste nei malati di Parkinson e in chi presenta disturbi sul controllo degli impulsi. Tutto questo è tipico delle persone che soffrono di shopping compulsivo, gioco d’azzardo ed ipersessualità.
Durante lo studio i ricercatori hanno analizzato l’azione cerebrale di tutti i soggetti patologici con particolare riferimento a una disposizione cerebrale, detta nucleo subtalamico. Questa zona viene presa in esame anche nella cura neurochirurgica compiuta tramite la stimolazione cerebrale profonda. Sembra che questo nucleo si comporti in modo differente nei soggetti spericolati piuttosto che in quelli più tranquilli. Gli scenziati hanno rilevato che i soggetti che tendono alla ludopatia o che tendono a infischiarsi delle ripercussioni, manifestano un’azione specifica nel nucleo subtalamico. Quest’ultimo, in effetti, sembra spingere la persona a prendere istintivamente scelte rischiose. Tale rivelazione, precisano i ricercatori scientifici, potrebbe essere usata per enunciare teorie terapeutiche anche negli individui che sono affetti di disturbi del controllo degli impulsi o che sono soggetti a gravi dipendenze.
Alberto Mazzoni, studioso dell’Istituto Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna ha dichiarato che tramite l’azione cerebrale dei ludopatici, si può prevedere se riusciranno trattenersi dalla tentazione del rischio nelle loro decisioni future. «Le nostre ricerche si stanno concentrando ad analizzare l’origine di tale fenomeno, ma anche e soprattutto a comprendere come svolgere cure per aiutare la struttura che abbiamo esaminato ad elaborare la propria attività di blocco nel ridurre i comportamenti patologici» ha aggiunto Mazzoni. Secondo Luigi Romito, neurologo dell’Unità Operativa Nurologia 1, malattia di Parkinson e Disturbi del Movimento dell’Istituto Carlo Besta di Milano, lo studio offre un modello di ricerca per conoscere i funzionamenti critici nell’optare corrette strategie di comportamento con lo scopo della sicurezza personale.
«L’essere umano si trova sempre a scegliere tra opzioni pericolose che ne mettono a rischio la sopravvivenza e atteggiamenti attenti che tendono tenere d”occhio vita. Per tale motivo il nostro studio prende un significato atropologico» ha aggiunto Alberto Priori, responsabile del Centro di Ricerca Aldo Ravelli per le terapie Neurologiche di Milano.
Katia Di Luna
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