La notizia che Lee “Flash” Young-ho, giovane sudcoreano considerato un vero e proprio “Dio” nel mondo dei videogame, si ritirerà dalla sua carriera di giocatore professionista di videogiochi andando così in pensione a 23 anni, ha sicuramente avuto una forte risonanza, non solo tra gli appassionati del genere, ma anche – e forse soprattutto – tra chi di questo “mondo” conosce poco o niente. Sicuramente interessa capire come il giovane campione sia arrivato a formarsi una carriera così breve e redditizia, la quale gli ha permesso non solo di andare in pensione a 23 anni, ma anche di guadagnare nel tempo 460.000 euro in oltre una settantina di tornei, non considerando inoltre i soldi guadagni tramite gli sponsor. Pare ovvio dunque che la sua vita sia stata fuori dal comune: Lee ha iniziato ad essere un giocatore professionista a soli 14 anni, battendo durante i 9 anni di attività numerosi primati e restando costantemente in vetta alla classifica dei migliori giocatori di eSport e di Starcraft ed è stato proprio quest’ultimo videogioco di strategia in tempo reale che ha contribuito a fare di lui una vera e propria leggenda tra i fan, i quali lo hanno infatti ribattezzato “God”.
Dunque adesso Lee “Flash” Young-ho ha deciso di fermarsi avendo già ottenuto in 9 anni i migliori risultati che potesse sperare come lui stesso ha dichiarato ai media sudcoreani: «Da giocatore professionista ho avuto molto più di quanto meritassi, sono stati 9 lunghi anni e non dimenticherò l’affetto che mi hanno sempre dato i miei fan». Con queste parole il campione dei videogiochi esce di scena, dichiarando però di non volersi fermare, ma di aver intenzione di entrare nell’esercito, essendo tra l’altro in Corea del Sud il servizio militare ancora obbligatorio per i cittadini maschi tra i 18 e i 35 anni e di voler in seguito riavvicinarsi al mondo dei videogames come allenatore del team di e-sport KT Rolster per trasformarlo «nella squadra più forte del mondo».
Chi non ama passare il proprio tempo libero con i videogiochi stenterà a capire la realtà di un lavoro come quello del gamer professionista e considererà un po’ assurdo il pensionamento anticipato di un giovane che ha passato la sua vita a “giocare ai videogiochi”, specie di questi periodi in cui in Italia la pensione a molti sembra essere un miraggio. Quella di Lee “Flash” Young-ho è un’abilità che, come la sua storia, esce fuori dall’ordinario.
Lorena Peci
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