Renzo Rosso, fondatore e azionista di Diesel, celebre azienda di abbigliamento di rilevanza mondiale, celebra con una mostra temporanea i suoi ultimi dieci anni di attività come imprenditore e riflette sulle sfide del futuro, che immagina totalmente a impatto zero per l’ambiente.
MILANO – È stata inaugurata venerdì 17 una mostra con i contenuti ricavati dal terzo libro di Renzo Rosso, in occasione del suo sessantesimo compleanno celebrato l’anno scorso con l’uscita di Radical Renaissance. Titolo che ben si addice all’imprenditore definito dall’autore Dan Thawley «un mecenate rinascimentale dallo spirito e dalla filosofia radicali». In questo libro si raccontano gli obiettivi e i valori del gruppo che in dieci anni ha visto l’acquisizione del marchio Marni, la nomina di Nicola Formichetti a direttore creativo di Diesel, l’arrivo di John Galliano alla guida della Maison Martin Margiela, l’ingresso dell’azienda nel mondo del cibo organico e la crescita del suo ruolo sociale con la nascita della fondazione OTB. «Le cose fuori di testa che abbiamo fatto in questi ultimi dieci anni, non solo nella moda ma anche nel sociale», ha riassunto bonariamente Rosso.
La mostra è stata curata da Caroline Corbetta, che con la sua acuita sensibilità è riuscita a rendere vivi i diversi linguaggi del caleidoscopico universo dell’azienda. «La mia maestra d’arte mi fa capire il perché di tante cose, mi spiega il mood dell’artista e quello che c’è dietro l’opera d’arte. Per me che guido la moda, comprendere la filosofia di pensiero che sottende l’universo artistico è importante per guidare la creatività in ambiti importanti come la comunicazione e l’immagine», ha così spiegato Renzo Rosso ai giornalisti che hanno seguito l’inaugurazione di venerdì. La location in via delle Erbe 2 è perfetta per far sì che immagini e parole si succedano formando quadrerie e murali tipografici. Immagini che talvolta “escono dal libro”, assumendo tridimensionalità, come nel caso del quadro-abito Ready Made di Viktor & Rolf, del count-down o della lametta, elemento iconico nel percorso di Renzo Rosso. «Dopo Expo, Milano è diventata un posto del mondo. Prima era solo la città dei milanesi. E io sono soddisfatto del contributo che sto dando alla Camera della Moda» ha dichiarato l’imprenditore.
La mostra si conclude con una tappa importante della carriera di Rosso, ovvero una stanza emblematica che presenta le attività della fondazione OTB: territori sminati e ridati ai contadini in Tanzania e Mozambico e campi affidati ai disabili in Veneto. Sono stati oltre 170 i progetti sociali che hanno toccato la vita di più di 180 mila persone. L’imprenditore segue quindi una nuova missione: «Ho dato tanto all’outside, ora è tempo di dare qualcosa all’inside: il nuovo lusso è il mondo del bio». A fianco vi è inoltre l’esposizione dei prodotti di NaturaSì, la catena di cui Rosso è socio al 27%. «Sono totalmente “flippato” per questa attività – confessa – ma non mi sento il nuovo Farinetti: lui propone il meglio dei prodotti italiani, io penso al mondo organico, del bio, che mira a tornare a una natura vera, a salvare il pianeta. Per questo penso di investire in altre aziende di questa realtà». In quest’ultima sala vi è un albero, simbolo del lusso del Terzo Millennio, il cibo sano; «sono sicuro, il vero lusso oggi è mangiare sano e seguire una diversa filosofia di vita».
Chiara Grasso
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