L‘esperienza che si vive in certi musei e al cospetto di particolari opere d’arte è spesso inesprimibile: l’atmosfera eterea che si crea, la sensazione di bellezza estrema e di empatia con i soggetti o con i luoghi rappresentati, l’ammirazione per l’idea e per la tecnica, la possibilità di soffermarsi per osservare da vicino certi dettagli e per “entrare” all’interno di un quadro non hanno niente a che vedere con la fruizione attraverso canali indiretti, quali la raffigurazione in libri o riviste o la ricerca via Internet di una copia virtuale da osservare tramite schermi e display dalle dimensioni variabili.
È anche vero, tuttavia, che la tecnologia aiuta a volte ad immergersi ancora di più in una specifica realtà pittorea. Ne fornisce un esempio particolarmente brillante e affascinante il Museo Dalí situato a St. Petersburg, in Florida, il quale ha dedicato all’artista spagnolo un percorso multimediale dal titolo Dreams of Dalí, grazie al quale basta adesso indossare un paio di occhiali appositi per avere l’impressione di trovarsi proprio dentro una determinata tela, in uno spazio quadridimensionale ricreato nei minimi dettagli. Nello specifico, il percorso è accessibile per l’opera Reminiscenza archeologica dell’Angelus di Millet, ultimata nel 1935 e concepita proprio come omaggio all’Angelus dipinto dal francese Jean-François Millet fra il 1857 e il 1859: nella rivisitazione di Dalí, i protagonisti della scena sono trasformati in due gigantesche sculture collocate in mezzo al deserto, di cui restano oramai solo delle rovine.
Ebbene, dal 23 gennaio al 12 giugno 2016 sarà possibile addentrarsi nel suddetto deserto, planare addirittura sulla scena e osservare da più angolazioni le statue del quadro spostando semplicemente gli occhi, come se per un attimo la realtà concepita dal genio spagnolo diventasse l’unica possibile, in cui immergersi non solo mentalmente, ma anche e soprattutto con il proprio corpo. Nel frattempo, l’osservatore può ascoltare la voce di Dalí raccontare qualcosa e una versione al pianoforte di Where is my mind, dei Pixies. Il “tuffo artistico” prevede, inoltre, la presenza di alcuni dettagli inseriti appositamente nel setting e che nella Reminiscenza non esistono. Quel che c’è di più accattivante è, poi, il poter fare tesoro di una tale occasione non solo raggiungendo personalmente la Florida, ma anche scaricando l’applicazione Dreams of Dalí direttamente su smartphone, tablet o computer, per ripetere il tour tutte le volte che lo si desidera. Possedere un paio di occhiali Google Cardboard consentirebbe di simulare in maniera quasi identica l’effetto del museo di St.Petersburg, ma in alternativa si può osservare il tutto dal proprio display e godersi, in ogni caso, una visita incredibile e a tutti gli effetti surreale.
Eva Luna Mascolino
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