CATANIA – Anche quest’anno, al centro dell’Etna Comics si collocano l’arte dei fumetti e i suoi maestri. Fra i tanti partecipanti alla manifestazione, figura la Grafimated Cartoon, le cui sedi siciliane sono ubicate sia a Catania che a Palermo. L’istituto rappresenta una tra le realtà più attive all’interno del panorama siciliano. Noi di Voci di Città abbiamo intervistato due responsabili della Scuola, Salvo Di Marco e Mario Sciuto, i quali ci hanno spiegato come funzionano i corsi e in che modo raggiungere determinati obiettivi lavorativi.
Quali sono le differenze principali fra la sede di Catania e quella di Palermo?
Salvo Di Marco: «Pur trattandosi della stessa Scuola, a Catania abbiamo attivato corsi brevi, mentre a Palermo triennali. In riferimento ai primi, si tratta di lezioni pomeridiane che durano cinque mesi, svolte due volte alla settimana per tre ore. A Palermo l’attività è più intensa perché esiste un tipo di percorso che dura 3 anni, in pratica istruiamo gli alunni otto mesi per 4 ore al giorno; l’obiettivo è fornire un corso di formazione vero e proprio. Qui a Catania, essendoci impiantati da poco, abbiamo attivato dei corsi necessariamente più corti, ma in futuro si pensa ad attivarne altri come quelli di Palermo. Nei corsi brevi di Catania, comunque, si danno tutte le basi per iniziare e alla fine è prevista la realizzazione di un piccolo fumetto».
Com’è nata l’idea di questa scuola e da quanto tempo è attiva?
Salvo Di Marco: «La scuola è attiva nel territorio siciliano da dieci anni. L’idea è nata perché, lavorando in questo settore già da prima, cominciavamo ad avere bisogno di altra mano d’opera; allora abbiamo pensato di formare nuovi talenti. Inizialmente, ci siamo appoggiati a un’altra scuola esistente, in modo tale da avere percorsi ben definiti. Adesso siamo la Grafimated Cartoon, studio di realizzatori, animatori e produttori di cartoni animati; collaboriamo con Disney, Panini, Marvel e possediamo un’alta percentuale di ragazzi che completano gli studi e lavorano. L’istituto risulta una realtà positiva per la Sicilia, da qui è possibile lavorare con aziende provenienti da tutto il mondo, ad esempio io lavoro per Disney America e non ho mai visto i miei datori di lavoro perché ormai la tecnologia lo consente».
Quali sono le tecniche che insegnate?
Salvo Di Marco: «Noi dobbiamo insegnare ai ragazzi a fare tutto, devono essere versatili; ciò è necessario dal momento che le richieste possono provenire tanto dall’America quanto dalla Francia, dal Belgio e dall’Italia. Il mercato impone di essere pronti, si tratta di un mestiere in cui non è l’artista a scegliere, ma il cliente, pur non eliminando l’aspetto creativo. Nel corso dei tre anni cerchiamo di preparare i ragazzi proprio a questo, mostrando cosa c’è dietro all’industria dei comics».
Come si svolge il percorso dei ragazzi da un punto di vista lavorativo?
Mario Sciuto: «La Scuola del fumetto non nasce come un corso che t’insegna solo a disegnare e basta, ma segue tutti i ragazzi passo passo. Quasi l’80% dei nostri alunni, dopo aver frequentato, lavora, a meno che non si sappia proporre o vendere. Bisogna avere slancio, intraprendenza. Si può possedere un’arma, ma è perfettamente inutile se non la si sa usare. Noi insegniamo le nozioni principali, come anatomia, sceneggiatura, illustrazione ecc. fino ad arrivare al terzo anno alla realizzazione di un book, che sarà poi quello che gli allievi presenteranno agli editori. La Scuola, insomma, t’insegna a vivere questo mestiere, a capire quali sono i meccanismi, come creare il tuo portfolio. Tutti sanno disegnare, ma pochi sanno far collimare occhio, testa e braccio. Un po’ come i giornalisti: tutti sanno scrivere, ma pochi riescono a spiegare una storia in modo chiaro e conciso. Bisogna avere capacità di analisi, di sintesi e sapere utilizzare gli elementi che servono al posto giusto. Facciamo lo stesso mestiere… più o meno».
Lorena Peci
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