CATANIA – A Etna Comics 2016, durante lo svolgimento della quarta giornata, tra gli stand della casa editrice MagicPress era presente un altro illustre ospite: si tratta di Fabrizio Biggio, resosi noto grazie al duo formato con Francesco Mandelli I Soliti Idioti. Biggio era oggi presente in veste di fumettista, e Voci di Città ne ha voluto sapere di più sulla sua raccolta di fumetti Le avventure di pene e vagina e su tutto quello che ruota intorno ad essi.
Fabrizio, come ti sei avvicinato al mondo del fumetto?
«In realtà disegno fin da quando ero piccolo, senza mai aver acquisito tecniche particolari. Da bambino il mio sogno più grande era diventare un fumettista: leggendo le storie di Andrea Pazienza, mi dicevo “da grande voglio fare questo mestiere, è il più bello del mondo”. Ma anziché diventare un artista ho proseguito con il liceo classico e mi sono ritrovato a studiare greco anziché anatomia. Però mi piaceva realizzare per i giornali toscani locali – come ad esempio Caccia Toscana – vignette ironiche contro gli animalisti; oppure mi capitava spesso di disegnare caricature dei miei parenti. Poi per MTV ho realizzato Le avventure di pene e vagina, e a 40 anni mi son detto “sarebbe divertente trasformare Le avventure di pene e vagina in fumetto” e grazie a MagicPress tutto questo si è trasformato in realtà».
Secondo te la sessualità è ancora un argomento tabù nel 2016?
«Sì, assolutamente. Credo si possa parlare persino di “tabù personale”: c’è tanta paura di dire le cose a sé stessi, ed è pesante. Vi è una sorta di censura che inevitabilmente porta l’individuo ad auto-censurarsi, perché è già imposto ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. La Chiesa e la società per secoli hanno condannato le scelte dell’uomo al punto che, se per esempio quest’ultimo volesse provare solamente per curiosità un’esperienza che vada aldilà del proprio orientamento sessuale, verrebbe subito condannato ed etichettato come omosessuale. Il sesso andrebbe preso con leggerezza: prima non se ne parlava, si faceva e basta. Non esisteva neanche la figura del sessuologo, esiste da un centinaio di anni. Adesso è diventato un problema, mentre prima non lo era affatto».
Il mondo, secondo te, gira davvero attorno al pene e alla vagina?
«Sì. La gente vuole essere felice, e per esserlo bisogna essere liberi. E la libertà spesso e volentieri passa dalla sessualità; quando si comincia a limitare la libertà, si comincia a limitare anche quella sessuale. Mi viene da pensare agli anni ’60 ai tempi delle rivoluzioni, dove i ragazzi si ribellavano facendo l’amore. Il sesso è la chiave della felicità».
Ti rivedremo ancora nei panni del fumettista o ritornerai al mondo dello spettacolo?
«Mi piacerebbe proseguire nel mondo del fumetto, ma so di non guadagnare moltissimo. Perciò mi rivedrete in televisione, e spero anche al cinema».
Salutiamo quindi il simpaticissimo Fabrizio, tutto intento a disegnare nuove mirabolanti avventure di Pene e Vagina.
Chiara Grasso (articolo e foto)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Ti piacerebbe entrare nella redazione di Voci di Città? Hai sempre coltivato il desiderio di scrivere articoli e cimentarti nel mondo dell’informazione? Allora stai leggendo il giornale giusto. Invia un articolo di prova, a tema libero, all’indirizzo e-mail entrainvdc@vocidicitta.it. L’elaborato verrà letto, corretto ed eventualmente pubblicato. In seguito, ti spiegheremo come iscriverti alla nostra associazione culturale per diventare un membro della redazione.