Sette mesi dopo il novantesimo compleanno di Topolino, in casa Disney si festeggia un altro anniversario speciale di un personaggio iconico della multinazionale californiana: l’ottantacinquesimo compleanno di Donald Duck, il papero più amato e pasticcione della storia, che con il suo carattere testardo e generoso ci ha accompagnato in numerose avventure tra fumetti, cinema e televisione.
Paperino debutta infatti il 9 giugno 1934 nel cortometraggio La gallinella saggia (The Wise Little Hen), in cui riveste il ruolo di vicepresidente del Circolo dei pigri e, insieme al presidente Meo Porcello, finge di stare male per non aiutare una gallina a piantare del mais . Da allora, il buffo papero che indossa una blusa e un berretto da marinaio e che ha un becco molto lungo, e che trova sempre il modo di cacciarsi in una serie interminabile di guai e imprevisti, ottiene un rapido e incredibile successo in tutto il mondo, in particolare in Italia e in Brasile.
La sopracitata pigrizia è il suo marchio di fabbrica, anche se spesso e volentieri è costretto a rimboccarsi le maniche per aiutare i suoi nipotini Qui, Quo e Qua, la sua fidanzata Paperina e Zio Paperone, oltre ai suoi tre cugini: lo strampalato e bizzarro Paperoga, il fortunato e spavaldo Gastone e il dormiglione e goloso Ciccio, nipoti di Nonna Papera. I suoi parenti lo trascinano in una serie di avventure che ne mettono in evidenza le mille sfaccettature del carattere: molto irascibile e quasi sempre nervoso a causa delle circostanze sfortunate che lo mettono a dura prova, Paperino si rivela però un papero dal cuore d’oro e dall’infinita tenacia, tanto da avere anche un’altra identità, fortemente segreta, quella di Paperinik, supereroe mascherato che protegge la città di Paperopoli dai malviventi e dai pericoli di ogni genere e che proprio ieri ha compiuto 50 anni.
Nonostante le numerose evoluzioni del personaggio, quello di Donald Duck è uno dei principali volti targati Disney che ha mantenuto la sua essenza e proprio grazie a essa è risultato in grado di entrare nel cuore di bambini, ragazzi e adulti sin dal suo debutto, riuscendo ad attraversare quasi un secolo di storia e a rimanere sé stesso di fronte all’incessante quanto inevitabile flusso di cambiamenti e novità. Proprio come i tanti personaggi di successo creati dalla Disney, tra cui in particolar modo Topolino e Pippo, il pennuto sfortunato e pasticcione non passa mai di moda ed è facile intuirne il perché.
Del resto, Paperino è abituato a far fronte a sorprese e scossoni, tanto che nelle numerose avventure che attraversa al fianco di Zio Paperone e dei suoi nipotini Qui, Quo e Qua spesso e volentieri rivela lati nascosti o poco noti della sua personalità, tra cui un gran coraggio. Nonostante la sua pigrizia lo porti quasi sempre a preferire lunghe dormite sull’amaca della sua casa di Paperopoli e passeggiata alla guida della sua 313 ai misteri e alle insidie dei viaggi da compiere al fianco dello zione, Paperino è uno che non si arrende facilmente e spesso è proprio lui a risultare determinante per il successo delle spedizioni familiari.
È il caso di Paperino nel tempo che fu, storia a fumetti del 1951, in cui, insieme ai suoi nipoti Qui, Quo e Qua, è protagonista di un viaggio onirico nella California del 1848, anno in cui ebbe il via l’epica Gold Rush, la caccia all’oro dei pionieri. Non di minore importanza, inoltre, sono le storie che vedono il nostro papero coinvolto in avventure in svariati luoghi storici del mondo, tra cui Egitto (Paperino e il mistero della mummia), Inghilterra, in una rivisitazione in tre puntate a fumetti di “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen, e sì, anche la nostra Italia, nel ciclo di avventure a fumetti “Paperino, Qui, Quo e Qua e il grande gioco geniale” inaugurato appena lo scorso 8 maggio, in cui i tre approdano nel Bel paese per scoprire i misteri e gli enigmi di Leonardo da Vinci in occasione del cinquecentenario della sua scomparsa.
Nonostante tutto, ciò che più di ogni altra cosa ha permesso a Paperino di entrare nel cuore della gente, in America prima e nel resto del mondo poi, è il suo essere «l’antieroe per eccellenza, l’incarnazione dell’uomo medio moderno, con le sue frustrazioni, i suoi problemi, le sue nevrosi», caratteristiche che lo rendono il simbolo per eccellenza della voglia di lottare e non arrendersi mai per ottenere ciò che si desidera e dimostrare a tutti e a sé stessi di potercela fare in ogni occasione.
Il papero più famoso del mondo ha anche un ruolo fondamentale nella storia, tanto da essere stato un simbolo della propaganda antinazista in un cortometraggio del 1943, “Der Fuehrer’s Face”, in cui indossa i panni di un operaio che lavora in una fabbrica in Germania, al servizio del regime di Adolf Hitler e legge il Mein Kampf, per poi risvegliarsi nel suo letto e rendersi conto di aver soltanto fatto un brutto sogno e bacia e abbraccia una miniatura della Statua della Libertà, felice e orgoglioso di essere un cittadino americano. Oltre a ciò, Paperino ha anche un asteroide a lui dedicato (nel 1995, l’asteroide 12410 venne ribattezzato Donald Duck in suo onore) e il suo iconico volto è stato scelto dalla nota casa di moda nostrana Gucci per una linea di abiti.
Dennis Izzo
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