Lewis Hamilton vince, con la sua Mercedes, il gran Premio del Canada. Vince, ma lo fa anche e soprattutto grazie alla penalità inflitta a Sebastian Vettel, con il tedesco che ha tagliato primo sul traguardo, dopo una gara (e un week-end) quasi perfetta. Quasi, appunto, perchè quell’errore sul primo settore pesa come un macigno. E pesa non solo sulla gara (stroncata a 13 giri dal termine) ma anche e soprattutto sul campionato, con Hamilton che vola a distanza siderale da Bottas e dallo stesso tedesco.
Al via Vettel è un razzo e non dà alcuna possibilità all’inglese di passare. Più dietro gli occhi sono tutti puntati su Verstappen, fortemente penalizzato dal botto di Magnussen a fine Q2. L’olandese parte nono e nei primi giri fatica con la gomma bianca. Le posizioni rimangono invariate nei primi giri, tranne per Bottas che non migliora un week-end pessimo scalando addirittura settimo. Al giro 9 Norris si ferma per un’inspiegabile crollo della posteriore destra. Scattano le bandiere gialle ma alla fine i commissari decidono di far continuare la gara senza chiamare la Safety-Car. Un vero peccato per il baby prodigio di casa McLaren, autore fin lì di una gara maiuscola (era in top 10).
Dopo una corsa al pit-stop frenetica durante il giro 10, i primi 4 (Vettel, Hamilton, Leclerc e Bottas che recupera fino alla quarta piazza) decidono di cambiare molto tardi. Il primo è Vettel, che entra al giro 26. 3 giri dopo è il turno di Hamilton, mentre ai giri 32 e 34 rientrano rispettivamente Bottas e Leclerc. Il monegasco esce dietro Verstappen (in quinta posizione) e dopo 3 soli giri lo supera con una scioltezza disarmante. Al giro 39, invece, Bottas passa Ricciardo, dopo aver sofferto dietro l’Australiano per 7 lunghissimi giri.
Da quel momento in poi le telecamere della regia internazionale saranno tutte per Vettel ed Hamilton, che animano il GP del canada con un distacco costante di un secondo. I due campioni del mondo si danno battaglia facendo segnare un giro veloce a testa, ma è alla 49esima tornata che cambia tutto. Vettel sbaglia e va sull’erba, rientra in pista ma chiude leggermente Hamilton, con l’inglese che si lamenta per la manovra del ferrarista. Al giro 50 viene chiamata l’investigazione, che sancirà, al giro 57 la pesantissima penalità di 5 secondi al tedesco.
Vettel e la Ferrari si infuriano. Il tedesco non vince dal Gran Premio in Belgio del 2018 e sentiva davvero vicino il primo posto. D’altronde è stato autore di un week-end maiuscolo, di quelli che non si vivevano da tanto tempo nel paddock di Maranello. Eppure il quattro volte campione del mondo tenta l’impresa, non riuscendo comunque ad arrivare oltre i 2 secondi e mezzo durante i 13 giri finali. Più dietro strappa applausi la prestazione di Verstappen: Gasly, partito quinto, conclude la gara in ottava piazza, dietro il compagno olandese e le due (ottime) Renault. Grande risultato, a tal proposito, per Ricciardo, che torna a sorridere dopo un inizio di campionato davvero difficile.
Negli ultimi giri c’è poco spazio per le emozioni, con Vettel che taglia il traguardo consapevole di aver perso quei 25 punti che avrebbero potuto riaprire il mondiale. Esulta invece Hamilton, sempre più leader del mondiale piloti. Il tedesco della Ferrari si fa poi protagonista di un polemico siparietto, non portando la macchina sotto il podio e scambiando, una volta arrivato lì, il suo cartello del secondo posto con quello del vincitore.
Sembra non essere finita qui, con la Ferrari che con ogni probabilità farà ricorso per la penalità affibiata al suo primo pilota. Ha fatto discutere e non poco, a fine gara, lo spezzone mandato in onda su Sky Sport F1. Protagonista sempre Hamilton in quell’occasione, però, reo di un taglio di curva a Monaco nel 2016, quando spinse vicino al muro un agguerrito Ricciardo. Le dinamiche sembrano molto simili, ma in quel caso non partì neanche l’investigazione per il pilota Mercedes. Questo episodio ormai passato metterà con ogni probabilità altra carne al fuoco in una gara al dir poco polemica, che sembra sancire il dominio Mercedes in questo campionato senza vincitori al di fuori della casa tedesca.
Francesco Mascali
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Proprietario, editore e vice direttore di Voci di Città, nasce a Catania nel 1997. Da aprile 2019 è un giornalista pubblicista iscritto regolarmente all’albo professionale, esattamente due anni dopo consegue la laurea magistrale in Giurisprudenza, per poi iniziare la pratica forense presso l’ordine degli avvocati di Catania. Ama viaggiare, immergersi nelle serie tv e fotografare, ma sopra tutto e tutti c’è lo sport: che sia calcio, basket, MotoGP o Formula 1 non importa, il week-end è qualcosa di sacro e intoccabile. Tra uno spazio e l’altro trova anche il modo di scrivere e gestire un piccolo giornale che ha tanta voglia di crescere. La sua frase? «La vita è quella cosa che accade mentre sei impegnato a fare altri progetti»