BOLOGNA – È dal 2 febbraio circa che il cantierone BOBO occupa la T del centro storico bolognese, ovviamente non senza lamentele da parte dei negozianti, che hanno visto circondare di transenne e macchinari da lavoro il proprio negozio, impedendo così il normale passaggio dei pedoni davanti ai loro esercizi. Dopo quasi cinque mesi di lavoro, però, sembra che il cantiere sia arrivato a metà dell’opera, riuscendo a dare un po’ di sollievo ai pubblici esercenti. Infatti, giorno 26 Giugno la Giunta comunale, riunita in seduta apposita, su proposta degli assessori alla Mobilità, Andrea Colombo, e all’Economia e Promozione della città, Matteo Lepore, ha approvato una delibera che stabilisce le disposizioni speciali per favorire l’uso dei tratti riqualificati, e di conseguenza riaperti, di strada e marciapiedi di via Rizzoli e via Ugo Bassi. I commercianti possono tirare un ulteriore respiro di sollievo, poiché le attività commerciali beneficeranno dell’esenzione del pagamento della Cosap (l’occupazione del suolo pubblico), imposta di pubblicità limitata alle insegne, con una ulteriore riduzione del 50% sulla TARI. Un’agevolazione, quella sui rifiuti, che interesserà anche i residenti. Inoltre, la Ascom si dice soddisfatta anche della tempistica dei lavori, che sembrano andare secondo i piani stabiliti a inizio anno. Le scadenze sono rispettate e le attività dovrebbero addirittura accorciarsi. E’ fissata per il prossimo 8 luglio l’apertura ai pedoni in via Rizzoli, ripresa che verrà festeggiata con una festa di strada, giochi per bambini e musica dell’orchestra Senza Spine.
Facendo un passo indietro, perché si è deciso di finanziare un cantiere cosi grande? A cosa è finalizzato? La risposta è Crealis e corrisponde al futuro dei mezzi pubblici bolognesi. Costato 182.160.493 euro, questo innovativo mezzo di trasporto garantirà il collegamento rapido lungo la direttrice storica della via Emilia Levante, dal centro di Bologna a San Lazzaro di Savena e, verso nord, dal centro alla stazione centrale. Il nuovo veicolo ha la funzione di guida assistita in accostamento alle fermate, è sempre elettrico, non inquinante e non necessita di rotaie. Il Crealis è il mezzo scelto a seguito dell’accordo tra TPER e Irisbus: dopo il fallimentare progetto Civis, si è deciso di riprovarci, ancora più ottimisti di prima. Il nuovo mezzo ha prestazioni ambientali decisamente migliori, essendo EURO 6 (ultima classe ecologica in commercio).
Sarà davvero la svolta, per Bologna, questo nuovo mezzo di trasporto, o si tratta di un altro progetto fallimentare? La città, con il suo centro così raccolto e raggiungibile anche solo a piedi, con una linea ferroviaria e dei bus che ricoprono tutto il bacino bolognese, avrà bisogno di un ulteriore veicolo? Tutto questo si scoprirà solo nel 2016.
Roberta Ventura
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