È il quartiere Santo Stefano che si aggiudica il primato cittadino di possedere un’attività solidale in cui le famiglie bisognose della zona possono recarsi per “acquistare” a costo zero, indumenti, libri e giocattoli per tutta la famiglia.
BOLOGNA – Era il 20 dicembre quando, in via Savenella 13, ha aperto i battenti il primo negozio solidale della città per le famiglie bisognose della zona di Santo Stefano. Un’idea magnifica questa, nata dall’altruismo di tante donne che hanno deciso di dedicare parte del proprio tempo al prossimo. L’associazione, che prende il nome di Re use with love, non è nuova a mercatini solidali, ma, partecipando al bando Cittadinanza Attiva proposto dal Comune, ha pensato bene di usufruire di un locale sfitto per concretizzare la sua idea.
Re use for Good è un vero e proprio negozio, con tanto di scaffali, arelle e reparti differenziati, tutto per dare a quelle famiglie un senso di normalità e di quotidianità che segna le vite di tutti i giorni. Le famiglie che possono accedervi sono particolarmente bisognose, segnalate da servizi sociali, ospedali o centri di accoglienza e che avranno la possibilità, ovviamente, di fare “acquisti” a costo zero. L’attività apre ogni terzo sabato del mese per dare la possibilità ai cittadini di rimpolpare l’assortimento e di non far mancare mai nulla all’interno dell’esercizio. Re- Use For Good, però, non finisce qui: infatti, all’interno si può trovare un vero e proprio laboratorio in cui si riparano i capi un po’ sgualciti, si dà nuova vita ai giocattoli leggermente malandati e così via. Contribuire al progetto è semplice: l’attività accetta abiti per uomo, donna e bambino, libri, giocattoli, accessori e tanto altro ancora, come anche biciclette. Per donare è sufficiente recarsi presso la boutique, dalle ore 9 alle 13, durante il giorno di apertura.
Bologna non è stata la prima ad avere al suo interno un’attività del genere: in Italia esistono anche Passamano nella città di Bolzano e Ri-chic a Milano. Queste non sono solo occasioni per fare del bene agli altri migliorando sé stessi, ma anche delle opportunità per arricchire la città e renderla più vivibile a tutte quelle persone che in un periodo di crisi come questo brancolano, purtroppo, nel buio. Sarebbe bello che questi punti nascessero in più zone della città per dare una possibilità a tutti, ovunque essi vivano. Quello in via Savenella è un piccolo passo verso un grande obiettivo.
Roberta Ventura
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