BOLOGNA – Settimane di mobilitazioni, sportelli ed incontri hanno conseguito qualche risultato: la protesta degli studenti ha permesso di portare al vaglio della conferenza dei rettori e del governo il problema del nuovo calcolo dell’ISEE e dei ragazzi rimasti esclusi dalle borse di studio. È di mercoledì, infatti, la notizia che il Senato accademico, con una mozione approvata all’unanimità, si è espresso a favore delle istanze degli studenti, garantendo così la presenza dell’Università al tavolo d’incontro, convocato per il 30 ottobre, con la Regione e l’azienda regionale per il diritto allo studio (Ergo).
I gruppi studenteschi promotori della contestazione rivendicano il merito di aver convinto l’Università a fare un passo nella giusta direzione, ma annunciano che l’attenzione resta massima fino a quando non cesseranno tagli indiscriminati al diritto allo studio. In tal senso la direttrice di Ergo, Patrizia Mondin, rivolge parole concilianti: «Stiamo studiando la possibilità di mettere in campo misure compensative per aiutare gli studenti che risulteranno esclusi, ma la cui situazione reddituale non è cambiata».
Entrando nel dettaglio del problema, i numeri sembrano parlare chiaro: in controtendenza rispetto agli ultimi anni di crescita ininterrotta, quest’anno le domande per le borse di studio in Emila-Romagna sono calate di 3313 unità. In particolare Bologna ha subito una flessione di 2200 richieste, da 14100 alle attuali 11900. Contemporaneamente con questo fenomeno è stato introdotto il nuovo e più rigoroso metodo di calcolo Isee. Una strana coincidenza. Finalmente anche sotto gli occhi degli organi di governo dell’Ateneo.
Lorenzo Guasco
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