La città emiliana è stata inclusa nella classifica del giornale statunitense perché: “Fa sentire come a casa!”
Una giornalista del New York Times, dopo aver passato alcuni giorni a Bologna, ne ha fatto un ritratto lusinghiero descrivendo come la città appaia, oggi, agli occhi di uno straniero. Da sempre, Bologna è una delle città italiane più amate all’estero, famosa per essere la sede dell’Università occidentale più antica del mondo, la patria della pasta fresca all’uovo, dai tortellini alle lasagne, e dei portici, vere e proprie opere d’arte. Ancora oggi conquista il cuore dei turisti, tanto che essi si sentono a Bologna come a casa, accolti nell’avvolgente atmosfera frenetica, frizzante, pullulante di giovani e fermenti idee e tolleranza che vi si respira. Le mura medievali che abbracciano il centro storico, percorse da chilometri di portici dai colori vivaci o affrescati mirabilmente, sono ricche di negozi e ristoranti dove gli studenti si fermano a consumare aperitivi all’aperto, anche d’inverno, riscaldati da lampade elettriche. La forte dualità tra antico e moderno, caos e tradizione è il segreto del fascino di Bologna.
Ciceroni dell’ospite illustre in un sabato sera sono stati lo scrittore Armando Comi e il professore Francesco Bianchini, docente di Filosofia all’Alma Mater, che l’hanno portata nei posti più tipici del centro. Da Via del Pratello, covo degli studenti, a Strada Maggiore, dal Montesino all’Osteria da Mario in via San Felice, dal Mercato delle Erbe all’Osteria del Sole. L’elemento che più ha colpito la giornalista, che ha visitato anche Fico, è stato il cibo: le salsamenterie, la mortadella, il prosciutto, le piadine e tigelle, il ragù e la zuppa inglese ne hanno impressionato positivamente il palato; ma l’hanno stupita anche la musica, l’architettura e il senso di appartenenza di italianità e patriottismo che esala dai racconti della storia partigiana in una città “rossa” non solo per i mattoni: è stata incantata dalle Torri, monumentali punti di riferimento dalla storia romantica.
Il reportage dell’inviata americana, infine, descrive con toni eccitati la vita notturna bolognese riportando nero su bianco come, specialmente di notte, si sia sentita a casa sua, ma scrive divertita : “Forse però era solo il Negroni a farmi sentire così”. Ad ogni modo, oggi Bologna figura tra le 52 mete di viaggio “must visit” al mondo del New York Times: un posto ben meritato.
Gilda Angrisani
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